Inutile negarlo. Non sono pochi quelli che pensano che i compagni di
classe di Domenico Maurantonio, almeno alcuni di loro, nascondano qualcosa in
merito alla tragica scomparsa del giovane studente padovano, precipitato dal
quinto piano dell’Hotel Da Vinci di Milano, nella notte tra sabato 9 e domenica
10 maggio scorsi. Tanti, insomma, credono che se non altro una parte della
quinta E del liceo scientifico Nievo in quei giorni in gita all’Expo non abbia
ancora raccontato tutta la verità. Anche la preside dell’istituto Maria Grazia
Rubini ha di recente cominciato a nutrire più di qualche sospetto nei confronti
dei ragazzi, da lei stessa definiti «i figli della migliore borghesia di
Padova». «Se hanno sbagliato — le sue parole — vanno compresi e perdonati».
Intanto, a distanza di più di tre settimane dalla morte (per ora senza un
perché) di Maurantonio, emerge un documento interessante per provare a capire
il profilo dei giovani di cui stiamo parlando.
Si tratta del testo, di 58 pagine e datato 15 maggio
(cinque giorni dopo la scomparsa di Domenico), con cui il consiglio di classe
della quinta E, ricapitolando quanto successo nell’ultimo anno scolastico,
presenta i ragazzi al prossimo esame di maturità. «La classe — scrive la
professoressa di Storia e Filosofia, Anna Marcellan — ha confermato vivacità
intellettuale e discrete capacità logiche, ma non sempre vi è stata la
disponibilità ad un lavoro rigoroso di assimilazione e rielaborazione di quanto
veniva proposto durante le lezioni. Una parte ha sottovalutato l’importanza
dell’applicazione costante allo studio, confidando nelle proprie capacità di
recuperare, in tempi brevi, quanto non realizzato con il lavoro quotidiano. A
marzo il consiglio ha con forza richiamato gli studenti ad un impegno adeguato
e costante, in modo da migliorare i risultati che apparivano inferiori alle
loro possibilità. Il comportamento di una parte della classe è stato corretto —
osserva la docente — mentre si è evidenziata la necessità di richiamare altri
alunni alla concentrazione e al rispetto delle regole»…
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