Il 9-3-2015 appare l’Ordinanza n.7, prot.150, del
Miur, a firma del ministro Giannini, che indice le elezioni del Consiglio
Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI),ex CNPI.
Si tratta di un organismo a livello nazionale, con
alcuni componenti nominati e altri eletti, da liste presentate dai vari
sindacati, a livello nazionale.
All’art.29, al c.3 si legge che è consentito lo
svolgimento di riunioni nelle scuole nelle ultime due ore di lezione o di
servizio, e al c.4, si legge: “Le riunioni di propaganda elettorale sono
riservate al corpo elettorale appartenente alle scuole ove la riunione si
svolge”.
Traduzione: per delle elezioni (scolastiche) su base
nazionale si possono svolgere delle assemblee elettorali nelle singole scuole,
e potranno partecipare solo gli elettori di quella scuola, come se alle
elezioni (politiche) nazionali ci fosse la possibilità di svolgere assemblee
elettorali, destinate solo agli elettori di un seggio elettorale.
Uno si chiede chi scrive quelle porcherie e come mai
un ministro firma una cosa così (un professore di diritto, o lo Snoopy del mio
diario quando ero alle scuole medie, si chiederebbe: cui prodest?)
Poi, sempre a quell’uno, capita di leggere una
comunicazione dell’USR della Sardegna (qui)
nella quale si vieta ai Cobas di svolgere assemblee territoriali in una scuola
aperta a lavoratori di altre scuole e si chiede ai dirigenti di non concedere
l’uso delle scuole per finalità sovversive.
Il giorno prima delle elezioni in MIUR dirà che è
stato un errore materiale, o fra qualche mese qualche giudice dirà che
un’ordinanza non può andare contro le norme generali, ma tanto, come canta
Caparezza, “chi se ne frega”.
Poi quell’uno si ricorda che nel gennaio del 2014
una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la
legge elettorale che ha permesso di eleggere questo Parlamento, che ha votato
questo Governo, che comprende fra i ministri quello del MIUR, che firma l’
Ordinanza n.7, prot.150, 9-3-2015.
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