Ormai
è evidente, questo Governo soffre di scuolafobia, una rara malattia che si
contrae in età scolare per giustificare i compiti non fatti inventando curiose
storielle. Si potrebbe pensare che dopo Renzi anche il ministro Poletti ne sia
stato contagiato e come gli scolari giustifichi il suo infelice intervento
richiamando esperienze familiari. Avrà pensato Poletti, memore della propria
esperienza personale "i miei figli d'estate sono sempre andati al
magazzino della frutta a spostare le casse", visto che ora sono il
ministro del lavoro per evitare che i figli dei miei figli siano costretti dai
loro padri a spostare d’estate le cassette della frutta, dispongo che lo
facciano i figli degli altri, gratis, naturalmente, e a vacanze ridotte.
Forse
i ricordi della scuola in alcuni ministri di questo Governo stanno generando
una vera e propria fobia. Forse per questi è assai difficile spiegarsi come si
possano ricoprire importanti incarichi di governo quali, ad esempio, di
ministro del Lavoro o di ministro della Giustizia o di ministro della Sanità
con un semplice diploma.
È
certo, tuttavia, che mai si era visto un Governo accanirsi con tanta acredine
contro la scuola e contro i docenti. Allora, quella di Poletti forse non è
l’ennesima storiella per giustificare i compiti non fatti, ma piuttosto il
tentativo di allentare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla scellerata
proposta legislativa sulla scuola che in questi giorni approderà in un
Parlamento, ormai ombra della democrazia, che si troverà ad essere precettato
da un Governo dominato dal partito personale di Renzi, che avrà il solo compito
di apporvi il sigillo di legge della Repubblica Italiana, che altro non sarà
che l’epitaffio di quella che fu la scuola della Repubblica Italiana.
da
qui
Nessun commento:
Posta un commento