in tutti i Porti
della Repubblica
fervono i preparativi:
ci si fa in quattro
a preparar feste e banchetti
per i nuovi arrivi:
le buffe fanfare impettite
provano
inni sconosciuti
mescolati alla rinfusa,
emozionanti danze ipnotiche
e languide marcette hip hop.
il presidente e i sindaci,
i questori, gli allenatori
delle squadre di calcio
e i parroci,
i prefetti e i segretari
di partito ci stanno
perdendo il sonno:
fanno a gara per preparare
un memorabile
discorso di benvenuto
per i nuovi arrivati:
nessun vuol sfigurare:
han traversato
il Mediterraneo
in mille maniere
per venirci a trovare!
i più ricchi tra i cittadini
danno aria alle camere
per gli ospiti
mobilitando maggiordomi
e cameriere.
i più poveri s’arrangiano
sistemando vecchi divano-letto
o recuperando dalle cantine
le brandine del campeggio.
tutti sognano
di poter dire, un giorno:
“vi ricordate l’arrivo dei famosi
Migranti del 2015?
beh… uno…
ha dormito a casa mia!
non ci credi? guarda qua:
ho le foto fatte allora
col telefonino!”.
tutti son molto fieri
e contenti d’essere italiani:
“con un paese così – dicono –
bello disteso in mare verso
l’Africa:
senza muovere un dito,
senza neanche invitarli
o fare pubblicità
tantissimi tra i più nobili
e blasonati Migranti
almeno un salto
lo fanno proprio qua!”
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