venerdì 9 agosto 2024

Superman nell’Antropocene - Saverio Pipitone

 

«Il pianeta è destinato a esplodere per instabilità del nucleo planetario», avvertiva lo scienziato Jor-El. Ma, ignorato e deriso, fu accusato di sedizione e pazzia. Poi un giorno, all’improvviso, susseguirono tempeste, alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche e terremoti. Gli edifici crollarono. Governanti e governati – interessati solo a guerre e accaparramenti – ora invocavano aiuto impauriti, increduli e impotenti.

«Se c’è anche una sola possibilità che possa sopravvivere, dobbiamo tentare», disse Jor-El alla moglie Lara e, mentre Krypton stava per scoppiare, lanciarono in orbita una navicella monoposto con a bordo il neonato figlio Kal-El che viaggiò nell’universo – come settecento generazioni prima i suoi antenati naufraghi galattici – fino a cadere sulla Terra.

Trovato e adottato dalla famiglia contadina dei Kent, venne chiamato Clark e raggiunse la maturità sviluppando poteri di velocità, invulnerabilità e forza. Alla ricerca della verità, si spinse al Polo Nord e nella grotta di ghiaccio, con i cristalli della memoria, conobbe i defunti genitori biologici in ologramma, dai quali apprese tutto il sapere kryptoniano e sulle galassie.

Il padre Jor-El gli parlò della storia terrestre e degli umani: «È loro abitudine abusare delle risorse di cui dispongono. Tu, figlio mio, sei nell’epoca geologica dell’antropocene dove una civiltà industriale estrae o coltiva materie prime e brucia combustibili fossili per fabbricare infrastrutture e prodotti di consumo su vasta scala, emettendo enormi e continue quantità di potenti gas serra tra cui anidride carbonica, raddoppiata rispetto al periodo preindustriale di due secoli fa quando era rimasta stabile per millenni, con impatti antropici aumentati in maniera esponenziale e anomala. La Terra, avvolta adesso in una sorta di coperta artificiale, accumula più energia dal Sole di quanta riesca poi a disperderne sotto forma di calore nello spazio interplanetario. L’atmosfera, gli oceani e le terre emerse si surriscaldano. In un mondo più caldo, gli eventi meteo estremi diventano frequenti, intensi e pericolosi. I cambiamenti climatici potrebbero portare all’estinzione di un terzo delle specie animali e vegetali».

La madre Lara: «Kal-El, la crisi climatica ed ecologica è la più grande minaccia con cui gli umani si siano mai misurati, è in rapido peggioramento e sta plasmando la loro vita quotidiana, ma continuano a sminuire l’aggravarsi dell’emergenza e a vivere di gran lunga al di sopra dei propri mezzi, sfruttando la natura. A questa emergenza non si può porre rimedio più tardi e per iniziare ad affrontarla gli serviranno onestà, integrità e coraggio, giustizia climatica, un modo di pensare completamente nuovo. Tieni a mente la formula E = R × U = p × D × τ / T che definisce l’emergenza il prodotto del rischio, quale probabilità che qualcosa accada moltiplicata per il danno, e dell’urgenza, come rapporto tra il momento di reazione e il tempo residuale d’intervento per evitare il punto di non ritorno».

Kal-El, alias Superman, con la vista telescopica a raggi-x, osserva in Antartide lo sciogliersi delle piattaforme glaciali; l’Australia minacciata dall’innalzamento del mare; nel Sud Corea le piogge torrenziali; in India la perdita dei nutrienti nel suolo e nelle colture con problemi di malnutrizione e mortalità infantile; l’Oceano Indiano acidificato che destabilizza gli ecosistemi marini; la regione africana del Sahel fra siccità, conflitti armati per il controllo delle risorse e migrazioni forzate; l’Amazzonia deforestata per espandere allevamenti di bestiame e industrie di carne; l’Oceano Pacifico inquinato dalla plastica del consumismo usa e getta; il Kansas, sua casa adottiva, devastato da grossi incendi che bruciano praterie e fattorie; nell’Atlantico l’indebolimento delle correnti oceaniche; la Spagna desertificata e l’Italia alluvionata; la Grecia con ondate di caldo mortale; in Svezia l’immissione di carbonio nell’aria per il disgelo del permafrost; nell’Artico il ritiro dei ghiacciai con la scomparsa della sua grotta della verità, come delle informazioni climatiche passate, presenti e future, mentre i Paesi circostanti pianificano di trivellare le nuove aree esposte per cercare petrolio, gas e metalli.

Non c’è tempo da perdere, pensa Superman e spicca il volo… È nello spazio. Vede la Terra diversa dai ricordi di infante: meno sferica e più piatta, rallentata nella rotazione, per via della fusione dei ghiacci ai poli che sposta e allontana grandi masse d’acqua dall’asse terrestre verso l’equatore.

Accanto a lui ci sono delle navi spaziali a propulsione elettrica, le ha costruite con i relitti affondati e caricate di negazionisti, sfruttatori, oppressori e simili, per portarli a colonizzare altri mondi.

Per quelli che restano – secondo l’ipotesi Gaia di James Lovelock – un giorno potremmo svegliarci e scoprire che avremo il compito di gestire il pianeta, raffreddarlo e rinforzarlo, agendo come parte di un’entità molto democratica, nell’interazione di specie e processi naturali, per un habitat benefico alla vita.

https://saveriopipitone.blogspot.com/2024/08/superman-nellantropocene.html

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