«Il pianeta è destinato a esplodere per instabilità del nucleo planetario», avvertiva lo scienziato Jor-El. Ma, ignorato e deriso, fu accusato di sedizione e pazzia. Poi un giorno, all’improvviso, susseguirono tempeste, alluvioni, frane, eruzioni vulcaniche e terremoti. Gli edifici crollarono. Governanti e governati – interessati solo a guerre e accaparramenti – ora invocavano aiuto impauriti, increduli e impotenti.
«Se c’è anche una sola possibilità che possa sopravvivere, dobbiamo
tentare», disse Jor-El alla moglie Lara e, mentre Krypton stava per scoppiare,
lanciarono in orbita una navicella monoposto con a bordo il neonato figlio
Kal-El che viaggiò nell’universo – come settecento generazioni prima i suoi
antenati naufraghi galattici – fino a cadere sulla Terra.
Trovato e adottato dalla famiglia contadina dei Kent, venne chiamato Clark
e raggiunse la maturità sviluppando poteri di velocità, invulnerabilità e
forza. Alla ricerca della verità, si spinse al Polo Nord e nella grotta di
ghiaccio, con i cristalli della memoria, conobbe i defunti genitori biologici
in ologramma, dai quali apprese tutto il sapere kryptoniano e sulle galassie.
Il padre Jor-El gli parlò della storia terrestre e degli umani: «È
loro abitudine abusare delle risorse di cui dispongono. Tu, figlio mio, sei
nell’epoca geologica dell’antropocene dove una civiltà industriale estrae o
coltiva materie prime e brucia combustibili fossili per fabbricare
infrastrutture e prodotti di consumo su vasta scala, emettendo enormi e
continue quantità di potenti gas serra tra cui anidride carbonica, raddoppiata
rispetto al periodo preindustriale di due secoli fa quando era rimasta stabile
per millenni, con impatti antropici aumentati in maniera esponenziale e
anomala. La Terra, avvolta adesso in una sorta di coperta artificiale, accumula
più energia dal Sole di quanta riesca poi a disperderne sotto forma di calore
nello spazio interplanetario. L’atmosfera, gli oceani e le terre emerse si
surriscaldano. In un mondo più caldo, gli eventi meteo estremi diventano
frequenti, intensi e pericolosi. I cambiamenti climatici potrebbero portare
all’estinzione di un terzo delle specie animali e vegetali».
La madre Lara: «Kal-El, la crisi climatica ed ecologica è la più
grande minaccia con cui gli umani si siano mai misurati, è in rapido
peggioramento e sta plasmando la loro vita quotidiana, ma continuano a sminuire
l’aggravarsi dell’emergenza e a vivere di gran lunga al di sopra dei propri
mezzi, sfruttando la natura. A questa emergenza non si può porre rimedio più
tardi e per iniziare ad affrontarla gli serviranno onestà, integrità e
coraggio, giustizia climatica, un modo di pensare completamente nuovo. Tieni a
mente la formula E = R × U = p × D × τ / T che definisce l’emergenza il
prodotto del rischio, quale probabilità che qualcosa accada moltiplicata per il
danno, e dell’urgenza, come rapporto tra il momento di reazione e il tempo
residuale d’intervento per evitare il punto di non ritorno».
Kal-El, alias Superman, con la vista telescopica a raggi-x, osserva in
Antartide lo sciogliersi delle piattaforme glaciali; l’Australia minacciata
dall’innalzamento del mare; nel Sud Corea le piogge torrenziali; in India la
perdita dei nutrienti nel suolo e nelle colture con problemi di malnutrizione e
mortalità infantile; l’Oceano Indiano acidificato che destabilizza gli
ecosistemi marini; la regione africana del Sahel fra siccità, conflitti armati
per il controllo delle risorse e migrazioni forzate; l’Amazzonia deforestata
per espandere allevamenti di bestiame e industrie di carne; l’Oceano Pacifico
inquinato dalla plastica del consumismo usa e getta; il Kansas, sua casa
adottiva, devastato da grossi incendi che bruciano praterie e fattorie;
nell’Atlantico l’indebolimento delle correnti oceaniche; la Spagna
desertificata e l’Italia alluvionata; la Grecia con ondate di caldo mortale; in
Svezia l’immissione di carbonio nell’aria per il disgelo del permafrost;
nell’Artico il ritiro dei ghiacciai con la scomparsa della sua grotta della
verità, come delle informazioni climatiche passate, presenti e future, mentre i
Paesi circostanti pianificano di trivellare le nuove aree esposte per cercare
petrolio, gas e metalli.
Non c’è tempo da perdere, pensa Superman e spicca il volo… È nello spazio.
Vede la Terra diversa dai ricordi di infante: meno sferica e più piatta,
rallentata nella rotazione, per via della fusione dei ghiacci ai poli che
sposta e allontana grandi masse d’acqua dall’asse terrestre verso l’equatore.
Accanto a lui ci sono delle navi spaziali a propulsione elettrica, le ha
costruite con i relitti affondati e caricate di negazionisti, sfruttatori,
oppressori e simili, per portarli a colonizzare altri mondi.
Per quelli che restano – secondo l’ipotesi Gaia di James Lovelock – un
giorno potremmo svegliarci e scoprire che avremo il compito di gestire il
pianeta, raffreddarlo e rinforzarlo, agendo come parte di un’entità molto
democratica, nell’interazione di specie e processi naturali, per un habitat
benefico alla vita.
https://saveriopipitone.blogspot.com/2024/08/superman-nellantropocene.html
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