Il genocidio in corso a Gaza e le stragi in Ucraina hanno forti connessioni con le strategie delle lobby finanziarie che non smettono mai di avere obiettivi diversi da quello dell’accumulazione del proprio capitale. Oggi si dirigono prevalentemente verso il commercio delle armi ma anche verso settori di impatto fondamentale come l’energia, i medicinali, gli alimenti e le comunicazioni
Apparentemente
l’Occidente, nella fase finale del suo incontenibile declino, è vittima delle
sue schegge impazzite, i due Frankenstein pazzi furiosi che ha armato e
continua ad armare fino ai denti e che ogni giorno che passa, anche per
salvaguardare i propri tristissimi destini personali, spingono un po’ più il
pianeta verso l’abisso della guerra globale necessariamente combattuta
colle testate nucleari.
Mi riferisco
ovviamente al criminale genocida Benjamin Netanyahu che fa ogni giorno
centinaia di vittime civili, soprattutto bambini, allontanando ogni prospettiva
di pace, perché come ben sanno lui e i suoi compari più o meno fascisti al
governo di Israele, la vera pace stabile e giusta può basarsi solo sul ritiro
delle truppe di occupazione dai Territori palestinesi di Gaza e
della Cisgiordania. Inquietano certe chat sioniste in cui si discetta
allegramente sulla possibilità di liquidare ì palestinesi e i loro amici anche
sul territorio italiano senza considerare le aggressioni già avvenute, come quella
su danni di Chef Rubio. Tutto ciò nell’apparente inerzia di polizia e
magistratura che è chiaramente inaccettabile.
L’altra
mosca cocchiera che, come un virus malefico, sembrerebbe aver preso il
controllo dei gangli nervosi dell’Occidente, risponde invece al nome di
Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino che sta giocando a poker col futuro
dell’umanità e che ha scatenato la folle e suicida offensiva contro Kursk, nel
chiaro intento, come rivelato dal Washington Post, di bloccare
la ripresa dei negoziati di pace, dato che anche in questo caso l’unica pace possibile
e giusta è quella basata sul riconoscimento degli interessi di sicurezza della
Russia, che comportano la neutralità permanente dell’Ucraina e del
diritto all’autodeterminazione dei popoli del Donbass e della Crimea.
Occorre
tuttavia constatare come la resistibile ascesa di queste schegge
impazzite è chiaramente connessa a quella di forze ben più potenti e
significative che stanno affiorando dal ventre putrido dell’Occidente. Si
tratta delle lobby finanziarie che non hanno mai avuto
di mira obiettivi diversi da quello dell’accumulazione del proprio capitale che,
in perfetta coerenza colle previsioni scientifiche formulate oltre
centocinquanta anni fa da Karl Marx, perseguono in tutti i modi e ad ogni
costo, fosse pure quello della fine miseranda del pianeta e dell’umanità. La
finanza, in quanto capitale allo stato puro, consiste in una massa enorme di
ricchezza sganciata da ogni collocazione precisa e concreta, e alla costante
ricerca del migliore impiego possibile in termini di redditività. Oggi
si dirige prevalentemente verso le armi che costituiscono una fonte
sicura di profitto e garantiscono redditi crescenti almeno finché verranno
alimentate le guerre da ceti politici del tutto asserviti alla finanza
stessa. Ma anche verso settori di impatto strategico come l’energia, i
medicinali, gli alimenti, le comunicazioni.
E qui è il
caso di introdurre un terzo apocalittico personaggio, che risponde al nome di
Elon Musk, e che,
approfittando delle sue immense risorse, ha deciso di scatenare una nuova offensiva
neoliberista estrema contro gli Stati in quanto tali. Questo signore è stato la
punta di lancia dell’offensiva contro il popolo venezolano e Nicolas
Maduro, come denuncia il presidente stesso, dato che in Venezuela si trovano le
principali risorse petrolifere del pianeta. Ma Musk non ha disdegnato nemmeno
di attaccare un leader moderato e profondamente insoddisfacente per gli
interessi popolari come il laburista inglese Keith Starmer, fomentando
l’ignobile campagna d’odio della destra razzista che ha approfittato
dell’uccisione di tre bambine da parte di uno squilibrato per attaccare i
migranti in tutta la Gran Bretagna. Infine il miliardario è strategicamente
ostile alla Cina che, grazie alla superiorità del suo sistema economico,
politico e sociale, sta minando le sue posizioni nel settore dell’automotive elettrico.
Oggi Musk è
abbastanza furbo e spregiudicato da fare l’occhietto a Putin ma si candida a
leader mondiale della destra feroce dei Trump, dei Milei, dei Bolsonaro e
sicuramente si incontrerà colle schegge impazzite dei cui sopra in in comune
sforzo distruttivo, unica possibilità di esistenza per un Occidente che non ha
più nulla da offrire alla civiltà. La parola d’ordine di costoro è la
distruzione di ogni spazio pubblico come pure il ricorso allo strumento bellico
come fattore decisivo per opporre il dominio brutale all’egemonia che stanno
perdendo. E per contrastare questa destra feroce non serviranno a nulla
certe caricature della sinistra che non perdono occasione per confermarsi
ciecamente subalterne al capitale.
Nessun commento:
Posta un commento