domenica 7 aprile 2013

Il bambino di Noè - Eric-Emmanuel Schmitt

bambini nella tempesta della seconda guerra mondiale, qualcuno lotta per la loro salvezza.
una storia che ti conquista e commuove - franz



Una fiaba moderna che, al nero della storia, sovrappone tutti i colori dell’arcobaleno, tratta da una vicenda realmente accaduta e calamitata da quel capolavoro che è Arrivederci ragazzi, il film di Louis Malle che Schmitt arriva, enigmaticamente, a citare nell’arco della sua indimenticabile favola su un’infanzia non perduta e riconquistata.




La storia attraverso il vissuto personale di un bambino, casualmente ebreo per quel che lo riguarda, che viene mandato via da casa dai genitori con l’intento di metterlo in salvo.
Finisce insieme a molti altri ragazzini, ebrei e non, nell’ orfanotrofio diretto da Padre Pons, il collezionista dell’impossibile.
Siamo in Belgio, a Chemlay, nel tempo in cui la Germania nazista era dilagata occupando gran parte dell’Europa.
Su di una collina fuori dal villaggio c’era “Villa Gialla” sede dell’orfanotrofio e luogo dove Padre Pons cercava di mettere al sicuro tutto ciò che riteneva fosse ‘in via d’estinzione’.
Fossero di volta in volta, oggetti o persone. In quel periodo si occupava di bambini ebrei, ovvero di mettere al sicuro il futuro della gente ebraica. Li nascondeva tra gli altri bambini dell’istituto…


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