Nella
bombetta i guizzi di scugnizzo, ai piedi il paio di
scarpe
smisurate,
il minimo
di baffi, l’appoggio di una canna di bambù,
nel
cerchio stretto del finale sulla via sterrata.
Il suo
fagotto in spalla porta dote nuziale
al cinema
del millenovecento.
Si china
a terra, prende la bandiera caduta da un
trasporto,
si sa che
è rossa, pure se il film è tutto biancoenero.
Sta da
malcapitato davanti alla sommossa,
come
l’umanità del secolo passato, rigirata
nella
ruota dentata di un’epoca ingranaggio.
Si che doveva
sbattere contro i corpulenti,
i solenni
in divisa, sgusciare tra le gambe,
abitare
nella baracca e amare Paulette Goddard.
E il
Chisciotte che non abbiamo meritato.
Ha preso
in giro lo sterminatore del suo popolo
riuscendo
a maledirlo col sorriso,
nessuno è
stato tanto fuori posto nel millenovecento.
Perciò di
tutt’un secolo di noi, ricorderanno lui.
Nessun commento:
Posta un commento