Sei mesi di fuoco. Letteralmente. Tra missili aria-terra, sviluppo e
sperimentazione di nuovi armamenti, cacciabombardieri e droni, giusto per
elencare le attività principali. Contenuto in una serie di documenti riservati
in possesso di Sardinia Post, il calendario delle
esercitazioni militari in
programma nel primo semestre del 2017, fotografa un’Isola sotto tiro. E non
solo da parte delle stellette Nato:
nei documenti compaiono anche le grandi aziende private che sborsano decine di migliaia di
euro per testare gli ultimi prodotti, dai materiali ultraresistenti agli
apparecchi senza pilota. Da Capo Frasca al Salto di Quirra, passando per Capo
Teulada, Capo San Lorenzo e S’Ena Ruggia, a Macomer, saranno sei mesi molto
intensi. Da annotare un particolare: a differenza degli altri documenti
trapelati gli anni scorsi, il calendario 2017
non riporta in modo preciso il tipo di armamenti che sarà utilizzato.
Poligono
di Salto di Quirra (Perdasdefogu)
Tra attività a fuoco e ‘in bianco’, vale a dire con munizionamento a
salve, nel poligono ogliastrino le attività vanno avanti senza sosta dal primo
gennaio e termineranno il 30 giugno (in attesa del calendario luglio-dicembre,
non ancora stilato). Nel semestre sono 143 (su un totale di 181) i giorni in cui
saranno effettuate attività a fuoco, mentre a giugno, come da
norma, saranno impiegate esclusivamente munizioni a salve, così come è stato
fatto nella prima settimana di gennaio. In ambito strettamente militare, nei
primi quattro mesi è prevista un’intensa attività missilistica ‘convenzionale’ (in sigla Csm,
dall’inglese Conventional strike missile). In campo anche il Comaves (Comando
aviazione dell’Esercito) tra marzo e aprile. Sono attualmente in corso le
operazioni di sviluppo e sperimentazione di
vari armamenti, che termineranno il 12 maggio e fino al 30
marzo è in programma la ‘certificazione Caew’.
In merito non ci sono ulteriori indicazioni, ma è probabile che si faccia
riferimento all’aereo-radar Gulfstream-550 Caew (nella foto a sinistra) fornito nel dicembre
scorso all’Aeronautica militare dalla Israeli aerospace
industries. Si tratta di un mezzo in grado di gestire il controllo dello spazio aereo, marittimo e terrestre a
lungo raggio fino a 370 chilometri, a 360 gradi e in qualunque condizione
meteo. In calendario ci sono anche esercitazioni aeree
in ambito Nato, una simulazione di attacco in notturna in
modalità Sead (Suppression of enemy air defenses),
test sull’utilizzo di missili terra-aria e la sperimentazione di contromisure
elettroniche per la protezione di veicoli. Tra le attività senza
munizionamento, i test sperimentali per la valutazione dei missili antiradar Arrgm, sviluppati dall’americana Orbital Atk su
input del Dipartimento della
difesa Usa e del
ministero della Difesa italiano. Pensati per annientare la contraerei
nemica, saranno in dotazione ai caccia Tornado.
Non mancano i privati: presenti Piaggio Aerospace e diverse società legate alla
‘holding’ Leonardo (nuova denominazione di Finmeccanica) come Alenia.
Quanto pagano? 50mila euro all’ora, ovvero 1,2 milioni al giorno, fece sapere il Comando del
Poligono interforze nel 2003.
Poligono
di mare di Capo San Lorenzo
Escluso l’intero mese di giugno, le attività prevedono l’utilizzo di
munizioni ‘armate’. Anche in questo caso il calendario riporta l’utilizzo dei
Gulfstream-550 Caew, lo sviluppo e la sperimentazione di armamento,
esercitazioni di tiro tattico e sparo
missili (come i Marte), operazioni composite in ambito Nato, l’impiego di missili aria-aria, di
artiglieria antiaerea e
test vari sulla strumentazione utilizzata nel combattimento aereo. Previsto
l’uso del Mirach 100/5 (nella foto a sinistra), un drone realizzato dalla
friuliana Galileo Avionica usato sia come aerobersaglio, sia per
testare le capacità di missili in via di sviluppo. Saranno inoltre testati
sistemi di protezione per i veicoli della Marina militare e proseguirà
l’attività senza munizionamento sui missili Arrgm dell’Orbital Atk. Nel
poligono opereranno, al pari di Salto di Quirra, diverse imprese private.
Poligono
di Capo Teulada
A differenza dei poligoni di Salto di Quirra e Capo San Lorenzo,
tutte le attività saranno svolte esclusivamente dai militari con le brigate di
manovra e dagli uomini del Comando aviazione dell’Esercito. Esclusa la prima
settimana di gennaio e l’intero mese di giugno, le attività sono a fuoco. Sono
previste esercitazioni dell’Aeronautica militare e della Marina per un’ora al
giorno, ma c’è anche la possibilità che si addestrino sul campo anche gli
uomini della Brigata Sassari,
a seconda della disponibilità del poligono.
Poligoni
di Capo Frasca (Arbus) e di S’Ena ruggia (Macomer)
Settantasei (su 181) i giorni dedicati alle attività a fuoco a Capo
Frasca. L’area viene utilizzata per l’addestramento e le esercitazioni con munizionamento ‘armato’ dalla Marina e dall’Aeronautica militare italiana, ma non sono rari i casi in
cui il poligono ha ospitato operazioni in ambito Nato, con la partecipazione di militari tedeschi, inglesi
e americani. Il 3 e il 4 settembre del 2014, durante un’esercitazione,
all’interno dell’area militare scoppiarono due incendi che ridussero in cenere 33 ettari di
macchia. Più
blanda l’attività nel poligono di S’Ena ruggia a Macomer, in uso al 5°
Reggimento del Genio guastatori, dove si sparerà 29 giorni tra gennaio e
maggio. Seppur marginale rispetto ai grandi poligoni isolani, sull’area
macomerese si accesero i riflettori due anni fa, quando venne rinvenuta una discarica abusiva di bombe (nella foto), a poche centinaia di metri dal sito
archeologico di Tamuli.
Nessun commento:
Posta un commento