a proposito di un articolo e di una vivace discussione
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Il primo marzo nel campo Rom di Monserrato sono intervenuti Carabinieri e Vigili Urbani
ecco cosa hanno fatto
Il due marzo appare un articolo sull’Unione Sarda:
"Una discarica di 350 metri cubi di rifiuti pericolosi e speciali.
È stata questa la brutta sorpresa che ieri mattina i vigili, i carabinieri e gli amministratori comunali hanno trovato nel campo rom di proprietà del comune di Monserrato.
Durante un normale controllo programmato da tempo nell'area sportiva dell'ex aeroporto destinata ai nomadi, le autorità si sono ritrovate davanti una montagna di rifiuti tra bici, sedie, fili di rame, ruote, cassettiere e tanto altro.
«Per questo si è proceduto al sequestro penale dell'area interessata e a segnalare gli autori dell'illecito ambientale all'autorità competente», fa sapere il sindaco Tomaso Locci attraverso una nota ufficiale.
Non è stato però questo l'unico illecito registrato al campo rom. Perché sono state individuate quattro persone non autorizzate che vivevano nel campo, le quali sono state identificate e poi subito allontanate."
(di Virginia Saba)
allora per la Comunità Rom di Monserrato
Dosta, ASCE, Maikon Sulejmanovic, Ratko Halilovic e Antonello Pabis
Dosta, ASCE, Maikon Sulejmanovic, Ratko Halilovic e Antonello Pabis
indicono una conferenza stampa:
Il 2 Marzo 2017 sull'Unione Sarda abbiamo letto “Rifiuti speciali e abusivi: sequestrato il campo rom.”
Ancora una cronaca meschina per criminalizzare un'intera comunità e un'intera etnia.
Si parla di una intera discarica di 350 metri cubi di rifiuti pericolosi e speciali”.
E' FALSO! Come non esiste alcun sequestro del Campo. Basta andare per vederlo.
E con un poco di avvedutezza chi conosce il campo può comprenderlo dalla sola lettura e attraverso un banale ragionamento. Infatti per contenere 350 metri cubi ci vorrebbe un immenso capannone di 10 metri di larghezza, 12 di lunghezza e tre di altezza. Davvero troppo per un campo di poco più di 2000 metri quadri.
I pericolosi rifiuti speciali sono nient'altro che il deposito, nell'attesa di essere conferiti, di materiali metallici raccolti, come attività finalizzata all'unica possibilità di sopravvivenza attraverso il lavoro regolare.
Si tratta di condizioni ben note e perciò nessuna “brutta sorpresa” possono aver avuto i vigili urbani che possono godere a tutte le ore del giorno e della notte delle immagini provenienti da un sistema di video sorveglianza sistemato abusivamente e illegalmente sull'intero campo rom.
Ma le notizie pervenute o comunque pubblicate dal giornale appaiono giustificate solo da un intento persecutorio e inutilmente minaccioso: imprudenti le parole del sindaco che afferma che gli alloggi dei rom appaiono assegnati senza alcun titolo.
Se così fosse sarebbe un problema da addossare all'Amministrazione Comunale e non certo agli abitanti.
L'intento persecutorio appare infine simboleggiato dal sequestro della statua apposta nella Piazza della Pace (non della Guerra), un'opera donata al Comune dallo scultore Armandino Lecca che rappresenta il Porrajmos, lo sterminio dei rom perpetrato nei campi di concentramento nazisti.
Uno sfregio dettato forse soltanto dall'ignoranza e tuttavia simbolico di un razzismo istituzionale che prevede, quando si parla di rom, della sospensione dei diritti con conseguente negazione di ogni opportunità.
Nessuna parola positiva tendente a trovare soluzioni, ma solo un oggettivo incitamento a diffondere un'idea negativa dell'intera etnia (compresi molti italiani) che ci preoccupa moltissimo, tanto più considerando il ripetersi di fenomeni di rigurgito fascista e razzista che restano spesso impuniti.
Nella speranza di poter rimediare quanto possibile, la comunità ha chiesto al Sindaco l'apertura di un tavolo di confronto da attivare con urgenza per favorire la conoscenza e la responsabilizzazione di tutte le parti interessate.
Ancora una cronaca meschina per criminalizzare un'intera comunità e un'intera etnia.
Si parla di una intera discarica di 350 metri cubi di rifiuti pericolosi e speciali”.
E' FALSO! Come non esiste alcun sequestro del Campo. Basta andare per vederlo.
E con un poco di avvedutezza chi conosce il campo può comprenderlo dalla sola lettura e attraverso un banale ragionamento. Infatti per contenere 350 metri cubi ci vorrebbe un immenso capannone di 10 metri di larghezza, 12 di lunghezza e tre di altezza. Davvero troppo per un campo di poco più di 2000 metri quadri.
I pericolosi rifiuti speciali sono nient'altro che il deposito, nell'attesa di essere conferiti, di materiali metallici raccolti, come attività finalizzata all'unica possibilità di sopravvivenza attraverso il lavoro regolare.
Si tratta di condizioni ben note e perciò nessuna “brutta sorpresa” possono aver avuto i vigili urbani che possono godere a tutte le ore del giorno e della notte delle immagini provenienti da un sistema di video sorveglianza sistemato abusivamente e illegalmente sull'intero campo rom.
Ma le notizie pervenute o comunque pubblicate dal giornale appaiono giustificate solo da un intento persecutorio e inutilmente minaccioso: imprudenti le parole del sindaco che afferma che gli alloggi dei rom appaiono assegnati senza alcun titolo.
Se così fosse sarebbe un problema da addossare all'Amministrazione Comunale e non certo agli abitanti.
L'intento persecutorio appare infine simboleggiato dal sequestro della statua apposta nella Piazza della Pace (non della Guerra), un'opera donata al Comune dallo scultore Armandino Lecca che rappresenta il Porrajmos, lo sterminio dei rom perpetrato nei campi di concentramento nazisti.
Uno sfregio dettato forse soltanto dall'ignoranza e tuttavia simbolico di un razzismo istituzionale che prevede, quando si parla di rom, della sospensione dei diritti con conseguente negazione di ogni opportunità.
Nessuna parola positiva tendente a trovare soluzioni, ma solo un oggettivo incitamento a diffondere un'idea negativa dell'intera etnia (compresi molti italiani) che ci preoccupa moltissimo, tanto più considerando il ripetersi di fenomeni di rigurgito fascista e razzista che restano spesso impuniti.
Nella speranza di poter rimediare quanto possibile, la comunità ha chiesto al Sindaco l'apertura di un tavolo di confronto da attivare con urgenza per favorire la conoscenza e la responsabilizzazione di tutte le parti interessate.
Per approfondire l'argomento la comunità rom di Monserrato, con l'Associazione Dosta e l'Asce, invitano a partecipare alla Conferenza stampa che si terrà lunedì 6 alle ore 16.00 alla quale seguiranno un'ASSEMBLEA PUBBLICA al Campo Rom di Monserrato, nello spiazzo antistante la statua sequestrata e ripresa nel video allegato.
per la Comunità Rom di Monserrato
Dosta, ASCE, Maikon Sulejmanovic, Ratko Halilovic e Antonello Pabis
Dosta, ASCE, Maikon Sulejmanovic, Ratko Halilovic e Antonello Pabis
ecco qui quello che è successo alla conferenza stampa
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