“E’ esattamente ciò che il vecchio Sud era in America. I neri sapevano dove potevano andare: potevano bere da quella fonte, non potevano andare là, non potevano mangiare in quel posto” l’attore americano lo racconta a una stazione televisiva israeliana durante un tour nella città segregata della West Bank.
Questa settimana Richard Gere ha visitato la città cisgiordana di Hebron, accompagnato dall’associazione israeliana anti-occupazione Breaking the Silence.
Gere è stato in Israele per promuovere il suo nuovo film “Norman”, ed è stato accompagnato a Hebron dal regista Joseph Cedar, un israeliano, insieme ad una squadra dell’emittente israeliana Channel 2 News.
Nel report, nel telegiornale in onda in prima serata Mercoledì, Gere risponde a quello che vede in termini schietti. Egli paragona l’occupazione di Hebron al periodo di Jim Crow nel sud degli Stati Uniti.
Guardandosi intorno, Gere dice alle sue guide, e rivolto alla telecamera:
“E’ esattamente ciò che era il vecchio Sud in America. I neri sapevano dove potevano andare: potevano bere da quella fonte, non potevano andare là, non potevano mangiare in quel posto. E’ ben chiaro – tu non devi attraversare se non vuoi farti spaccare la testa o essere linciato”.
Dopo essersi reso conto di trovarsi nel mezzo di una strada deserta, in quella che una volta, prima dell’occupazione, era una zona commerciale, Gere vede coloni ebrei che si muovono liberamente dove ai palestinesi è proibito camminare e dice: “Questa è la cosa che mi manda fuori di testa ora… Questo è davvero curioso, questo è davvero strano… Quelli che possiedono la città e il loro sentirsi protetti, che li porta a fare tutto ciò che vogliono.
In questa particolare zona di Hebron vivono circa 500 coloni ebrei radicali, noti per il loro estremismo razzista. Nella città vivono oltre 160.000 palestinesi. Shuhada Street, era la principale via commerciale della zona, era affollata e vivace 20 anni fa – come descrive a Gere una delle guide di Breaking the Silence. Oggi è paurosamente vuota, fatta eccezione per una pesante presenza militare israeliana.
Ai palestinesi è proibito camminare per Shuhada Street. Le porte dei negozi sono state chiuse e saldate. L’esercito ha murato e sigillato le facciate delle case palestinesi che si affacciano sulle vie attraversate dai coloni per raggiungere la sinagoga.
Alcuni dei più noti video clip amatoriali che riprendono coloni che commettono atti vergognosi sono venuti fuori da questa zona. Essi mostrano i coloni che lanciano pietre contro i residenti palestinesi e li maledicono. Questi tipi di incidenti si verificano di frequente. I soldati qualche volta fanno un tentativo per fermare il lancio di pietre da parte dei coloni ebrei, ma i loro ordini sono quelli di proteggere gli ebrei e questo è quello che fanno – anche quando sono molestati residenti palestinesi nelle loro case.
Hebron è anche il luogo dove Elor Azaria ha sparato a Abdel Fattah al-Sharif in testa, uccidendolo. Al-Sharif al momento era steso sul marciapiede ferito e disarmato dopo che aveva tentato di pugnalare un soldato a un checkpoint.
Azaria che dopo aver sparato all’uomo palestinese ha stretto le mani a una coppia famosa di leader dei coloni, è stato condannato per omicidio colposo e condannato a 18 mesi di prigione.
Una visita a Hebron è un’esperienza profondamente inquietante. Può lasciare una sensazione emotiva di malessere per giorni. Richard Gere, che è attivo a favore dei diritti umani, ha espresso forti critiche all’occupazione militare israeliana. Al giornalista di Haaretz Allison Kaplan Sommer ha detto che era stato indeciso a visitare Israele, temendo che avrebbe dato credibilità al governo Netanyahu e alle sue politiche.
Chiaramente, la sua visita a Hebron aveva lo scopo di bilanciare la situazione. Da una parte ha partecipato ad una proiezione di gala del suo nuovo film alla Cineteca di Gerusalemme; d’altro canto ha visitato Hebron e ha fatto per i media israeliani alcuni commenti sinceri e profondi sulla situazione.
La situazione a Hebron non è un segreto. I coloni radicali non sono popolari nei mainstream della società israeliana e gli orribili video che mostrano i coloni che attaccano i palestinesi senza provocazione sono spesso trasmessi in Israele in notiziari di prima serata.
L’indignazione, tuttavia, non si è tradotta in un cambiamento. Non vi è alcuna ragione di supporre che la visita di un affascinante attore cinematografico americano avrà alcun impatto sullo status quo. Ma è preoccupante ascoltare le sue espressioni di shock non filtrate in risposta alla squallida realtà di 50 anni di occupazione israeliana dei territori palestinesi.
(Trad. Invictapalestina.org
Fonte: https://972mag.com/richard-gere-segregation-in-hebron-exactly-like-old-south/126057)
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