domenica 4 ottobre 2020

I brevetti uccidono. Appello per la produzione di conoscenze mediche come bene pubblico

 

Pubblichiamo l’appello promosso da BUKO Pharma-Kampagne and medico international (Germania), Outras Palavras (Brasile), Movimento per la salute del popolo e Società per lo sviluppo internazionale.

Riportiamo la traduzione dell’appello sottoscritto anche da Medicina Democratica Onlus, con qualche “licenza poetica” per renderlo più chiaro.


Il mondo è diventato un paziente. Il nuovo virus corona è un enigma medico globale che i governi, le aziende farmaceutiche e le organizzazioni internazionali stanno cercando di decifrare con una comunione raramente vista prima. Il livello di scambio transfrontaliero di dati, metodi di ricerca e prove sottolinea il ruolo cruciale svolto dalle comunità transnazionali di scienziati ed esperti. Con lo sviluppo dei vaccini e i relativi test clinici, molti sperano che il virus sarà completamente sconfitto, arrivati al vaccino i rimanenti problemi saranno solo questioni di logistica, per la sua distribuzione.

Purtroppo, non è così semplice. Perché la storia di ogni epidemia è anche una storia dell’interazione tra conoscenza, potere e politica. Non solo, alcuni governi minimizzano il pericolo del virus e metteno così in pericolo migliaia di vite umane. Per poter contrastare con successo il Covid-19, i governi di tutto il mondo devono prima creare le condizioni per rendere i risultati della ricerca trasparenti e accessibili e per considerare le conoscenze mediche via via raccolte, comprese le opzioni terapeutiche, come un bene comune dell’umanità. Ciò è necessario per trovare un vaccino più rapidamente e allo stesso tempo per garantire una distribuzione equa di esso.

Come abbiamo appreso dopo l’introduzione del regime di monopolio TRIPS (Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights, 1995), per la gestione della proprietà intellettuale, 25 anni fa da parte dell’Organizzazione Mondiate del Commercio, il sistema globale di brevetti ha sempre più orientato la produzione di conoscenza nel settore sanitario verso profitti e rendimenti sugli investimenti, piuttosto che verso la ricerca e lo sviluppo di farmaci tanto necessari e la loro distribuzione – soprattutto dove le persone non possono permetterseli. Mentre i sistemi sanitari iniqui continuano ad escludere molte comunità vulnerabili dalle cure a causa del loro condizioni sociali, culturali e del loro reddito, allo stesso tempo questa esclusione ha da tempo cessato di essere confinata geograficamente : le zone di esclusione vanno dai campi profughi alle baraccopoli urbane a interi paesi.

Un’ingiustizia globale che va oltre il Coronavirus: nonostante il rapido progresso medico e l’esistenza di farmaci per curare o curare, milioni di persone muoiono ogni anno in questo mondo a causa di malattie come la tubercolosi, il diabete o l’AIDS. L’OMS stima che un terzo di tutti i pazienti, a livello globale, non ha accesso tempestivo a farmaci necessari a causa dei prezzi elevati e di altre barriere strutturali. Inoltre, solo una frazione di tutta la ricerca sanitaria si occupa di problemi di salute delle persone emarginate a livello globale. L’industria farmaceutica ricerca e sviluppa principalmente farmaci che possono essere commercializzati in modo redditizio.Questo modello di brevetto assicura che anche quei farmaci sviluppati con fondi pubblici siano messi a disposizione ad un prezzo elevato. Si tratta di una forma di privatizzazione che ignora il fatto che un meccanismo pubblico di ricerca e sviluppo (R-D) sarebbe economicamente più favorevole del rifinanziamento della ricerca (privata) attraverso brevetti e prezzi elevati. Interventi di modifica sul sistema brevettuale internazionale vigente, come la riduzione dei prezzi dei farmaci per l’HIV/AIDS, hanno richiesto anni di protesta e di attivismo pubblico internazionale, questo non ha impedito che nuove barriere di accesso per le cure sono emerse quando sono stati resi disponibili strumenti medici necessari di ultima generazione.

Inoltre, il sistema dei brevetti crea ostacoli alla ricerca stessa brevettando metodi e strumenti di ricerca sempre più importanti. Questo sistema è diventato uno dei più grandi ostacoli globali nella fornitura di farmaci salvavita alle persone. Il superamento di questo sistema anticipa un futuro in cui i servizi sociali essenziali dovranno essere liberati dal mercato e dal principio di profitto.

E’ ora – nel bel mezzo della pandemia – che è il momento di uno slancio per ottenere questo cambiamento politico fondamentale. La pandemia da coronavirus dimostra che la politica sanitaria è un compito globale che i governi devono intraprendere con senso di responsabilità per l’interesse comune, e deve essere guidata da principi fondati sui diritti umani – essere in grado di salvare vite umane è una strategia chiave per un contratto sociale sano tra un governo e la sua società.

Noi, sottoscritti, chiediamo ai nostri governi che le esigenze sanitarie delle persone prevalgano sugli interessi di profitto, i farmaci vanno considerati e trattati come beni pubblici globali e il potere delle aziende farmaceutiche deve essere regolamentato. Elementi indispensabili per questo obiettivo è scollegare i costi di ricerca dal prezzo dei farmaci essenziali e la trasparenza delle conoscenze mediche.

Le fondamenta di questo approccio devono essere gettate da un trattato internazionale da negoziare sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della sanità per il finanziamento obbligatorio e coordinato della ricerca e dello sviluppo per i medicinali essenziali, la diagnostica e i vaccini al fine della loro messa universale messa a disposizione.

Poiché questo cambiamento fondamentale di direzione necessita di tempi non brevi anche per raccogliere il necessario consenso politico tra gli Stati, chiediamo che le seguenti misure siano adottate immediatamente:

– Incrementare la domanda e la registrazione di “brevetti equi” (di proprietà universale) fondati su attività di ricerca e di sviluppo finanziati con fondi pubblici per garantire la proprietà pubblica dei risultati.
– La definizione di un gruppo di brevetti riconosciuti come beni pubblici globali, aggiornabile nel tempo e per necessità, disponibili gratuitamente per la ricerca e la produzione di conoscenze sanitarie anche per consentire una gestione più semplice e più conveniente degli accordi di licenza, con sede presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
– Sostenere la produzione farmaceutica locale nell’ambito della azione pubblica in paesi che non hanno proprie capacità produttive (attraverso il trasferimento tecnologico e il riconoscimento di poteri regolatori pubblici).
– Creare efficienti sistemi di distribuzione regionali per i medicinali e tutti i prodotti medicali necessari per garantire che i prezzi siano accessibili e non orientati al profitto.

da qui


Testo originale qui

Nessun commento:

Posta un commento