giovedì 13 agosto 2015

storia di amore, speranza e morte di una immigrata


Aveva pochi soldi e il cellulare con sè. Niente valigie, niente vestiti. Solo alcune fotografie della sua famiglia che sorrideva felice. C'era poco spazio sul barcone, non poteva portare altro. Solo la Speranza. Si leggeva sui volti e negli occhi di tutti, persino di quel bambino piccolo attaccato al seno della madre. Si sentiva l'odore della paura e della speranza, dei loro corpi sudati sotto il sole cocente, l'odore del mare... 
Aveva scritto un sms sul cellulare che non era stato inviato. Non aveva credito per poterlo fare... "Amore mio, fra poco arriveremo in Italia. Il viaggio è stato difficile ma ce l'ho quasi fatta. Cerca di resistere e prenditi cura dei nostri figli. Presto saremo di nuovo tutti insieme, ci aspetta una nuova vita, la Vita. Ti chiamerò appena sarò arrivata. Mi mancate da morire! Ti amo!"...
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2 commenti:

  1. Ti confesso che ho pianto, leggendo questa storia ... E' vero, possono esserci anche terroristi fondamentalisti tra i migranti: ma la stragrande maggioranza sono persone - donne, bambini, uomini - che soffrono situazioni di ingiustizia, di fame, di persecuzioni, di guerre e che fuggono cercando una vita decente. Restiamo umani

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    1. la foto forse risale alla vittima di un barcone partito da Cuba, ma non importa.
      forse per restare umani bisogna sempre ricordare che tutti hanno un nome e una storia, non sono numeri e basta.

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