Locvizza il 30 settembre 1916
Si chiamava
Moammed Sceab
Moammed Sceab
Discendente
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome
Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè
E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono
sciogliere
il canto
del suo abbandono
L’ho accompagnato
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa.
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa.
Riposa
nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera
E forse io solonel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera
so ancora
che visse.
leggendo questa notizia (la pena di morte alla roulette inferta da uno dei tanti ubriachi che anziché coricarsi o ammazzarsi prendono la macchina e poi "tragica fatalità", dicono) mi è venuta in mente questa poesia.
Gianni me lo ricordo da bambino, i nostri genitori erano entrambi poliziotti, lo vedevo sempre a passeggio col padre, a ritmo sostenuto.
qui un bel ricordo del "suo" regista.
che visse.
leggendo questa notizia (la pena di morte alla roulette inferta da uno dei tanti ubriachi che anziché coricarsi o ammazzarsi prendono la macchina e poi "tragica fatalità", dicono) mi è venuta in mente questa poesia.
Gianni me lo ricordo da bambino, i nostri genitori erano entrambi poliziotti, lo vedevo sempre a passeggio col padre, a ritmo sostenuto.
qui un bel ricordo del "suo" regista.
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