Daniel Berrigan (1921-2016). Un uomo contro la guerra
- Claudio Ferlan
Sabato
scorso, 30 aprile, è scomparso all'età di novantaquattro anni il padre gesuita
Daniel Berrigan. Il titolo scelto dal New York Times per annunciare la
notizia lo descrive come “il prete che predicò il pacifismo”. Berrigan è stato
un simbolo dell'azione politica di quella che negli Stati Uniti è stata
chiamata la “nuova sinistra cattolica”.
I nove di
Catonsville
L'opinione
pubblica mondiale lo conobbe soprattutto per una clamorosa azione di protesta
contro la guerra in Vietnam. Assieme al fratello Philip e ad altri sette
attivisti cattolici entrò nel Centro di reclutamento di Catonsville in Maryland
(17 maggio 1968) per bruciare le lettere di chiamata alle armi. La portata
emblematica del gesto fu rinforzata dalla scelta di incendiare le carte usando
del napalm fatto in casa.
Fu un'azione
drammatica che contribuì alla crescita della protesta contro la guerra in Vietnam
in tutti gli Stati Uniti, caratterizzata in seguito da sempre più
frequenti proteste e atti di disobbedienza civile. I “nove di
Catonsville” furono condannati alla reclusione per distruzione di proprietà
statale, ma si nascosero in clandestinità. Scoperti e catturati, furono
effettivamente incarcerati. Daniel Berrigan scontò due anni di pena nella
prigione federale di Danbury, dove ricevette anche la visita del generale della
Compagnia di Gesù, Pedro Arrupe, uomo che nella propria esperienza missionaria
aveva vissuto la scioccante esperienza della bomba atomica a Hiroshima. Fu un
incontro dal valore fortemente simbolico, in un periodo nel quale l'ordine dei
gesuiti viveva un periodo di grandi dissidi interni ed esterni, criticato dalla
parte più conservatrice della Chiesa cattolica per le aperture alla pastorale
popolare e per l'impegno politico di molti suoi membri, specie nelle Americhe.
Si trattò di tensioni di lunga durata, alle quali contribuì anche la presa di
posizione di Giovanni Paolo II, piuttosto critico con Arrupe nei primi anni del
proprio pontificato. E non stupisce che tra le voci del dissenso per il
conservatorismo ecclesiastico del papa polacco si segnalò proprio quella di
Daniel Berrigan.
Pacifismo e
antinuclearismo
Al tempo dei
fatti di Catonsville il gesuita statunitense era ben noto alle autorità, in
particolare quelle religiose, soprattutto in seguito al suo impegno come
insegnante nel college di Le Moyne (Syracuse). Qui strinse rapporti di stretta
amicizia con molti studenti, diffondendo le proprie idee sul pacifismo e sui
diritti civili. Erano convinzioni presenti fin dagli anni della sua formazione,
ma sviluppatesi anche in seguito a un soggiorno in Francia, dove il gesuita si
era a lungo confrontato con alcuni confratelli segnati dall'esperienza della
guerra in Indocina. Berrigan fu rimosso dall'insegnamento dopo che un suo
allievo, David Miller, bruciò la cartolina-precetto di fronte a una nutrita
folla di manifestanti (15 ottobre 1965). Fu, quello di Miller, un gesto pagato
con la reclusione ma destinato a dare una spinta decisiva alla riforma del
sistema della coscrizione obbligatoria.
Uscito di
prigione nel 1972, Daniel Berrigan continuò le proprie azioni di protesta
contro le guerre del pianeta (Nicaragua, Kosovo, Iraq e Siria per esempio) e a
favore della denuclearizzazione. Per queste sue attività conobbe il carcere
altre volte, ma non cessò mai di manifestare con forza le proprie convinzioni.
Scrittore
prolifico, Berrigan è stato poeta apprezzato e premiato, ma certo è proprio il
suo impegno civile ad averlo reso noto ai più. Mairead Corrigan-Maguire, premio
Nobel per la pace nel 1976, lo ha commemorato come “un
uomo di pace” e di grande coraggio, rimarcando come le sue
azioni prima che le sue opere letterarie abbiano influenzato “milioni di
persone”. Un nome forse oggi in parte dimenticato, quello di Daniel Berrigan,
ma, come ricorda Corrigan-Maguire, è proprio grazie a uomini come lui e suo
fratello Philip se al momento possiamo vivere in un mondo (almeno parzialmente,
aggiungiamo) libero da armi e guerre nucleari. I conflitti però continuano e la
memoria di menti che si sono spese per la politica della pace e della
nonviolenza non vanno dimenticate. La loro eredità ci interroga.
da
qui
Some – a poem by Daniel Berrigan
(to the Plowshares 8, with love)
by Daniel Berrigan
by Daniel Berrigan
Some stood up once, and sat down.
Some walked a mile, and walked away.
Some walked a mile, and walked away.
Some stood up twice, then sat down.
“It’s too much,” they cried.
Some walked two miles, then walked away.
“I’ve had it,” they cried,
“It’s too much,” they cried.
Some walked two miles, then walked away.
“I’ve had it,” they cried,
Some stood and stood and stood.
They were taken for fools,
they were taken for being taken in.
They were taken for fools,
they were taken for being taken in.
Some walked and walked and walked –
they walked the earth,
they walked the waters,
they walked the air.
they walked the earth,
they walked the waters,
they walked the air.
“Why do you stand?” they were asked, and
“Why do you walk?”
“Why do you walk?”
“Because of the children,” they said, and
“Because of the heart, and
“Because of the bread,”
“Because of the heart, and
“Because of the bread,”
“Because the cause is
the heart’s beat, and
the children born, and
the risen bread.”
da quithe heart’s beat, and
the children born, and
the risen bread.”
qui un interessante articolo su The Intercept
Nessun commento:
Posta un commento