Ad
avermi buttato in mezzo a una strada, a 50 anni, non è stato uno zingaro e
nemmeno un africano. È stato De Benedetti.
A far
di me un peso morto è stata la Fornero.
A
fingere di proteggermi intanto che si facevano i cazzi loro, non sono stati gli
extracomunitari, ma i sindacati.
A
prendermi per il culo dicendo una cosa e facendo l’opposto, è Renzi, non i
rumeni.
A
stravolgere la nostra Costituzione anziché imporne il rispetto, è il parlamento
italiano, non quello tunisino.
A
distruggere sanità e istruzione, sono stati i governi italiani eletti da
italiani, non i rom.
A
vessare con metodi medioevali chiunque provi a campare con il poco che
racimola, sono funzionari italiani, non libici.
A
vendere o spostare verso altre nazioni tutte le principali aziende italiane,
non sono stati i marocchini, ma Marchionne, Tronchetti Provera e quelli come
loro.
A
spingere al suicidio qualche centinaio di poveri cristi, sono stati i
governanti italiani, non i profughi.
A
sfruttare ogni disgrazia per guadagnarci milionate e distribuendo briciole,
sono le grandi cooperative italiane, non quelle serbe.
Quando
mi avanzerà abbastanza odio per persone provenienti da altre parti del mondo,
forse sposterò il tiro.
Per ora
mi accontento di riversarlo interamente ai personaggi di cui sopra,
miei connazionali
e, piuttosto che altri,
preferirei
fossero loro a trovarsi finalmente nella condizione di dover salire su dei
barconi per scappare.
Scappare
da qui.
qui però ci sono degli errori di valutazione molto frequenti (troppo frequenti). Per esempio, la Fornero è solo l'ultima della lista e prima di lei ci sono stati i Maroni (ministro del Lavoro per molti anni), i Tremonti, i Brunetta, una lunga lista. La Fornero ci ha messo la faccia ed è rimasta nell'immaginario collettivo, ma io tenderei quasi ad assolverla, anche per quell'averci messo la faccia. E poi manca del tutto Berlusconi, penso che i suoi sarebbero felici nel leggere questa lista (idem Salvini e la Meloni, che si sentirebbero assolti).
RispondiEliminaper il resto, piena solidarietà.
più che una requisitoria puntuale per i (pessimi) governanti italiani, prendiamola come un'assoluzione preventiva di chi sono i soggetti (deboli) colpevoli di turno, a priori
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