non tanto crudo, ma si capisce la durezza della vita trascorsa, e poi il lieto fine.
non è un capolavoro, ma si legge bene, merita - franz
PS: a chi non lo conosce, raccomando "(Fanculopensiero)", di Maksim Cristan, un gran libro, anche questo autobiografico, di chi un giorno ha lasciato tutto e ha vissuto in strada.
Può la parola, fissata nella scrittura, diventare un ponte salvifico? Può riempire la solitudine, cancellare la paura, aiutare chi non ha niente e nessuno ad amare comunque la vita, tanto da guadagnarsi un futuro? E' quello che accade a Moon, che ha lasciato la sua casa ancora adolescente e che paga la sua idea di libertà dormendo in strada fra i cartoni, con la sua cagnolina Comète. Per campare, Moon vende sorrisi ai passanti e intanto non smette di sognare, anche quando i suoi pochi amici senza tetto si perdono, quando con il gelo dell'inverno l'esistenza a cielo aperto si fa più dura, quando il suo improbabile innamorato appare e scompare lasciandola desolata e delusa. Ma ecco che a riempire il vuoto e lo smarrimento, arriva l'urgenza delle parole. Moon sente che vuole scrivere, che ne ha bisogno, che ne va della sua capacità di sopravvivere alla durezza della sua esistenza. Allora sgraffigna un paio di taccuini e scrive. Lo fa dove capita, rifugiandosi in qualche caffè, oppure proprio fra i suoi cartoni con il parka di sempre incollato addosso. E inventa. Affida alle parole la versione sublimata del suo amore spezzato e crea personaggi ai quali finisce per legarsi come fossero veri.
Non è soltanto una bella favola quella raccontata nel tenero romanzo di Maud Lethielleux, Da qui vedo la luna. E' anche una storia in gran parte vera, anzi autobiografica perché Maud, in passato, è stata Moon. Giovanissima, ha vissuto come lei in strada e conosce bene la vita nomade che racconta, con le sue angosce e le sue paure. E, come lei, è riuscita infine a far emergere quell'energia positiva che spesso riesce a mettere in campo chi osa rischiare perché non ha niente da perdere...
continua
qui
…Moon parla il gergo della strada, non sarà di certo
educatissima ma sa essere una persona dolce. Adorabile con la sua cagnolina,
profondamente innamorata del fidanzato, che si ostina a chiamare amorino
facendo sorridere il lettore e facendogli continuamente ricordare che la
protagonista non è una donna, ma ancora una ragazzina.
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