Nessuno può dire di cosa
parleranno Bersani e Grillo, se mai si parleranno. Tante voci, tante forze
impaurite sono coalizzate contro questo tentativo - del tutto inedito, sgradito
a chi resta appeso alle proprie abitudini - di immaginare non solo un'Italia ma
un'Europa diversa, dove trovino spazio iniziative cittadine, proposte che
circolano da anni nella società.
ad esempio, reddito di cittadinanza, leggi anti-corruzione, nuove definizioni del prodotto interno lordo, diritti civili non negoziati con la Chiesa. Sono le idee che un quarto degli italiani ha cercato in 5 Stelle. Non sappiamo se Bersani saprà udirle - e quanto sarà condizionato dalle riluttanze dentro il Pd - ma neppure sappiamo se Grillo e Casaleggio desiderino davvero farsi udire.
Quel che è certo, è che in queste ore comincia per il movimento di Grillo qualcosa che lui stesso non aveva previsto: comincia quella lunga marcia attraverso le istituzioni, che per forza porterà il M5S - forte ancor ieri della sua natura extraparlamentare - ad assumersi responsabilità nella Repubblica.
Di Lunga marcia attraverso le istituzioni parlò nel 1967 Rudi Dutschke, il leader degli extraparlamentari tedeschi che auspicava una democrazia diretta e che subì una campagna diffamatrice, ordita dall'editore Axel Springer, simile a quella inflitta oggi a Grillo. Ferito da una rivoltellata l'11 aprile '68, Dutschke non si riprese più: morì nel '79. Ma il suo appello a conquistare un'egemonia culturale (una sovranità discorsiva, disse) facendo leva sulle istituzioni mise radici: il partito dei Verdi, nato grazie a lui, fu l'approdo di quella marcia.
Oggi siamo nel mezzo di una mutazione, i paesi industrializzati perdono forza e ricchezze, ma la sfida resta quella. Specie nel nostro continente, siamo immersi in una depressione da cui non usciremo senza radicali reinvenzioni, e la reinvenzione più grande riguarda l'Europa, che il '68 ignorava. L'Europa quindi non dovrebbe essere uno degli argomenti trattati da Bersani o da chi proverà dopo di lui con 5 Stelle: è il punto decisivo, da cui tutto il resto discende. Il tema è schivato da Grillo, come dal Pd…
ad esempio, reddito di cittadinanza, leggi anti-corruzione, nuove definizioni del prodotto interno lordo, diritti civili non negoziati con la Chiesa. Sono le idee che un quarto degli italiani ha cercato in 5 Stelle. Non sappiamo se Bersani saprà udirle - e quanto sarà condizionato dalle riluttanze dentro il Pd - ma neppure sappiamo se Grillo e Casaleggio desiderino davvero farsi udire.
Quel che è certo, è che in queste ore comincia per il movimento di Grillo qualcosa che lui stesso non aveva previsto: comincia quella lunga marcia attraverso le istituzioni, che per forza porterà il M5S - forte ancor ieri della sua natura extraparlamentare - ad assumersi responsabilità nella Repubblica.
Di Lunga marcia attraverso le istituzioni parlò nel 1967 Rudi Dutschke, il leader degli extraparlamentari tedeschi che auspicava una democrazia diretta e che subì una campagna diffamatrice, ordita dall'editore Axel Springer, simile a quella inflitta oggi a Grillo. Ferito da una rivoltellata l'11 aprile '68, Dutschke non si riprese più: morì nel '79. Ma il suo appello a conquistare un'egemonia culturale (una sovranità discorsiva, disse) facendo leva sulle istituzioni mise radici: il partito dei Verdi, nato grazie a lui, fu l'approdo di quella marcia.
Oggi siamo nel mezzo di una mutazione, i paesi industrializzati perdono forza e ricchezze, ma la sfida resta quella. Specie nel nostro continente, siamo immersi in una depressione da cui non usciremo senza radicali reinvenzioni, e la reinvenzione più grande riguarda l'Europa, che il '68 ignorava. L'Europa quindi non dovrebbe essere uno degli argomenti trattati da Bersani o da chi proverà dopo di lui con 5 Stelle: è il punto decisivo, da cui tutto il resto discende. Il tema è schivato da Grillo, come dal Pd…
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