giovedì 14 marzo 2013

attenzione ai giornali tedeschi!


La storia di Rudy il Rosso sembrò concludersi quando tre colpi, sparatigli a bruciapelo da Joseph Bachmann, un esaltato imbianchino forse influenzato dalla massiccia propaganda dei mass media controllati da Axel Springer con titoli come "Fermate Dutschke Adesso!, l'11 aprile 1968 (una settimana dopo l'assassinio di Martin Luther King e due mesi prima di quello di Robert Kennedy) lo tolse dalla scena tedesca per alcuni anni…

"Beppe Grillo è l'uomo più pericoloso d'Europa". Così titola Spiegel online in un lungo commento del suo editorialista Jan Fleischhauer, in cui definisce il leader del Movivento 5 Stelle antiparlamentare radicale e al fondo antidemocratico, e sottolinea come il giornalista britannico Nicholas Farrell abbia anche paragonato Grillo a Mussolini…

4 commenti:

  1. Scusami ma da tua assidua lettrice mi permetto una puntualizzazione. Mi sembra, almeno dalla tua introduzione, che tu tenda a mettere insieme i giornali tedeschi senza distinguere. A me pare che non sia giusto confondere Alex Spring (contro cui, se non mi sbaglio, scrisse anche Heinrich Boll) con lo Spiegel e con quel personaggio straordinario che fu Jakob Augstein che per anni ne é stato l'editore di riferimento. Lo Spiegel, in Germania, ha fatto battaglie politiche illuminate e importanti e poco c'entra con la battaglia mediatica condotta da Spring contro Rudi Dutsche. Puoi non concordare sul giudizio su Grillo dato sullo Spiegel on line ma non puoi mettere tutti i giornali tedeschi sullo stesso livello.
    Quanto all'articolo su Grillo, poi, ognuno ne darà il giudizio che crede.

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    1. d'accordissimo con te.
      Lo Spiegel è un giornale serio, non certo l'accozzaglia propagandistica del gruppo Springer (tanto per dire: Bild Zeitung...).
      e le considerazioni su Grillo sono, per chi vive in Germania, ampiamente comprensibili, tanto deve apparire assurdo e pericoloso il suo movimento.

      (il libro di Boell dovrebbe essere "l'onore perduto di Katharina Blum")

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    2. "...In Germania, un suo articolo pubblicato su Der Spiegel nel quale criticava il modo con cui la stampa di destra, in particolare il quotidiano Bild, si rapportava al terrorismo e al caso umano di Ulrike Meinhof, nonché la critica verso la politica repressiva del governo, gli attirarono contro campagne calunniose della stampa stessa, che lo bollava come comunista amico dei terroristi; il Bild in particolare fu in prima fila.[1]
      Nel 1974 fu pubblicato il libro di Böll ora più conosciuto, L'onore perduto di Katharina Blum, che rappresenta un contributo al dibattito sulla violenza degli anni settanta e si confronta criticamente soprattutto con la stampa del gruppo Springer, editore del Bild..."
      (http://it.wikipedia.org/wiki/Heinrich_B%C3%B6ll)

      Der Spiegel contro Springer, quindi

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  2. in realtà come ho visto l'articolo di oggi è scattata un'associazione in testa, senza nessun paragone di tempi e di qualità di giornali.
    certo che nelle campagne di stampa contro Rudi Dutschke del '68 mancava solo un mirino in copertina sulla faccia di Rudi (non so il tedesco, ma così mi è sembrato di capire leggendo qua e là negli anni) e l'articolo dello Spiegel dice cose che si possono leggere tutti i giorni su molti giornali italiani (quasi tutti, forse).
    non dico che non bisogna non criticare qualcuno pensando che un pazzo (o non) un giorno prenda una pistola in mano, non è giusto.

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