qualcuno distingue i libri in generi, a volte ha un senso, altre volte no, questa è letteratura, e basta.
ci sono libri buoni e libri cattivi, questo è dei primi.
c'è (almeno) una coppia di scrittori inglesi, Aidan Chambers e David Almond, di livello davvero alto, che catalogano, a torto, nella narrativa per ragazzi, peccato per chi non li conosce.
non ve ne pentite, promesso - franz
…Quando eravamo in tre è un libro che si legge d’un fiato, sia per la fluidità della
narrazione che per il senso di mistero che vela lentamente gli eventi fino a
quando l’amara rivelazione finale lascia impotenti come dinanzi a un lutto.
…il
romanzo vive soprattutto dei dialoghi e dei pensieri dei personaggi, credibili
e vivi, ma senza alcun cedimento alla semplificazione e al giovanilismo.
Eppure non c’è alcun appesantimento: Chambers è abilissimo a dare voce agli adolescenti, a trovare ed esprimere le fondamenta di irrequietudine, timore, energia e fragilità di quell’età. Sembra quasi che l’autore voglia ammonire noi adulti: gli adolescenti, lasciati da soli alle prese con le loro scelte e le loro prospettive di futuro, si rivelano ben più seri, pensosi, colti, profondi, di quanto ci dicono le solite indagini sociologiche.
Eppure non c’è alcun appesantimento: Chambers è abilissimo a dare voce agli adolescenti, a trovare ed esprimere le fondamenta di irrequietudine, timore, energia e fragilità di quell’età. Sembra quasi che l’autore voglia ammonire noi adulti: gli adolescenti, lasciati da soli alle prese con le loro scelte e le loro prospettive di futuro, si rivelano ben più seri, pensosi, colti, profondi, di quanto ci dicono le solite indagini sociologiche.
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