Attivisti di Fb nel mirino del governo israeliano
Secondo quanto riportato da
Alternativenews.org: “In base al decreto militare 101, è stato
imposto il divieto per i palestinesi che vivono sotto la legge marziale di
dimostrare e pubblicare qualsiasi cosa riguardi ‘questioni politiche’”. Le
forze di sicurezza israeliane hanno arrestato 400 palestinesi per il loro
attivismo sui social media, da quando l’insurrezione palestinese è iniziata lo
scorso ottobre 2015.
La mattina del 28 agosto 2014, due
giorni dopo la fine del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza, Sohaib Zahda è
salito su un taxi collettivo a Hebron per andare a Ramallah, dove aveva un
colloquio di lavoro.
Il trentatreenne Zahda, proprietario di
un paintball, difficilmente si potrebbe dire che sia un terrorista. Avido
ciclista, parla arabo, italiano, francese ed inglese, ed è un membro
dell’organizzazione non violenta Youth Against Settlements, che protesta contro
i coloni israeliani che vivono a Hebron e nelle vicinanze. Zahda si oppone ad
Hamas che lancia razzi su Israele. Gli piace raccontare ai visitatori che suo
nonno aveva un amico ebreo a Hebron negli anni Venti.
Hebron e Ramallah distano circa 40 km
l’una dall’altra. Per muoversi tra queste due città, i palestinesi sono tenuti
a passare attraverso il check-point “container” presidiato dai soldati
israeliani in una strada che connette la parte meridionale della Cisgiordania
alle città centrali e settentrionali della medesima. Al check-point – che prende
il nome da un container che una volta era situato alla barriera – i pedoni
palestinesi si mettono in fila per il controllo delle loro carte d’identità,
mentre le auto attendono di essere ispezionate e di ricevere il segnale per
proseguire da parte dei soldati israeliani. Quando è arrivato il turno del taxi
dove si trovava Zahda, i soldati israeliani a volto coperto hanno fermato il
veicolo, hanno chiesto a Zahda di scendere e poi lo hanno ammanettato.
Hanno preso il suo cellulare e la sua
borsa e lo hanno portato in una stanza prossima al check-point. Dopo due ore,
gli è stato detto che era sotto indagini per aver minacciato un leader
dell’esercito israeliano. La presunta minaccia sarebbe stata fatta su una
pagina Facebook che incoraggiava ad una rivolta a Hebron. Zahda è stato poi
bendato e messo su una jeep militare israeliana…
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