18 maggio 2017. L’Aula Magna
dell’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Carlo Gemmellaro” di Catania
ospita il Corso di formazione nazionale per insegnanti Le Guerre e i
grandi processi migratori: l’impegno della scuola per comprendere il presente,
promosso dal CESP, il Centro Studi per la
Scuola Pubblica. Due anni prima, purtroppo, il 21 gennaio 2015, lo stesso
istituto tributava i massimi onori aduna squadra del reparto Operazioni
della US Navy (la Marina militare degli Stati Uniti d’America), di stanza nella
stazione aeronavale di Sigonella, nell’ambito del progetto
educativo-didattico denominato Gymnasium Joint Team US Navy –
Gemmellaro, comprensivo di “scambi di esperienze tra docenti, studenti e i
militari Usa di Sigonella” e una “giornata di lavoro volontario” a favore
dell’istituto etneo per riqualificare gli spazi destinati alle attività
fisico-sportive.
Un anno fa circa, il 4 aprile 2016,
all’Istituto Professionale “Enrico Fermi” di Catania, il dirigente scolastico
consegnava una targa di ringraziamento ai responsabili
dell’Ufficio relazioni esterne della Naval Air Station (NAS) di Sigonella, per
“l’impeccabile coordinamento delle attività di volontariato civico svolte dai
militari americani nel territorio siciliano”. La discutibile premiazione avveniva
a conclusione di un incontro di formazione degli studenti sulle “attività di
soccorso dei migranti in mare”, relatore il Contrammiraglio Nunzio Martello,
direttore marittimo della Sicilia Orientale della Guardia costiera, nell’ambio
del progetto Segui una rotta sicura, volto ad “inculcare il
concetto di legalità e moralità nei giovani studenti e
promuovere la cittadinanza attiva, valori condivisi dalle
forze armate Usa di Sigonella che si sono spesso alleati con gli studenti
del Fermi per portare a termine iniziative congiunte di volontariato”.
Ancora nel capoluogo etneo, lo scorso
anno scolastico i marines di Sigonella erano ospiti dell’Istituto Comprensivo
“Dusmet-Doria” dove incontravano gli studenti per “incoraggiarli a mangiare
sano e mostrar loro alcuni semplici esercizi per mantenersi in forma”. Al
Comprensivo “Guglielmo Marconi” di Paternò, il collegio dei docenti ha pensato
invece di dar vita al “progetto educativo di cittadinanza” Scuola
bella: insieme si può fare, previo protocollo d’intesa con il comando Usa
di Sigonella. “Dopo la festosa accoglienza e i saluti, i militari – affiancati
dalle docenti di inglese – indossato l’abito di lettori di
lingua inglese, hanno incontrato gli alunni delle scuole primaria e media per
fare conversation nelle aule, un modo originale per instaurare
uno scambio interculturale”, riporta il cronista locale. Interventi di
manutenzione dell’edificio scolastico e delle aree circostanti e qualche
lezione di lingua inglese, quanto realizzato invece dai militari a stelle e
strisce a favore dei frequentatori della scuola media “Ugo Foscolo” di
Taormina. “Questo è un primo passo costruttivo per sviluppare nel modo migliore
una più ampia sinergia che possa determinare benefici alla nostra scuola e alla
comunità locale”, ha spiegato la dirigente Carla Santoro.
Tributi, ringraziamenti, elogi. Mai una
parola invece sul ruolo assunto dalla più grande base statunitense nel
Mediterraneo o sugli interventi dei suoi reparti nei teatri bellici di mezzo
mondo (dalla Libia all’Africa sub sahariana, dal Corno d’Africa al Medio
oriente, dai Balcani al Caucaso). Né tantomeno su quanto avverrà a breve
termine a Sigonella: la base, in particolare, è destinata ad interpretare le
funzioni di vera e propria capitale mondiale dei droni, i velivoli
di distruzione di massa interamente automatizzati. Nella stazione
siciliana sta per essere completata l’UAS SATCOM Relay Pads and Facility,
per supportare le telecomunicazioni via satellite e le operazioni di tutti i
droni dell’Aeronautica e della Marina militare Usa. A Sigonella saranno
installati 12 ripetitori satellitari con antenne, macchinari e generatori di
potenza con la possibilità di aggiungerne altri 8 della stessa tipologia. A
lavori ultimati, la base supporterà la trasmissione di tutti i dati necessari
ai piani di volo e di attacco dei nuovi sistemi di guerra (Reaper, Predator, Global
Hawk) e opererà come “stazione gemella” del sito Usa di Ramstein, Germania,
in link con la grande base aerea di Creech (Nevada). Entro la fine
dell’anno, diverrà pienamente operativo anche il sofisticato sistema di
comando, controllo, telerilevamento ed intelligence AGS (Alliance Ground
Surveillance) della Nato. L’AGS dovrà fornire informazioni in tempo reale
per compiti di vigilanza aria-terra a supporto dell’intero spettro delle
operazioni alleate nel Mediterraneo, nei Balcani, in Africa e in Medio oriente.
Il nuovo sistema si articolerà in stazioni di terra fisse, mobili e
trasportabili per la pianificazione e il supporto operativo alle missioni e da
una componente aerea basata a Sigonella con 5 droni Global Hawk.
Altro che pace o valori di solidarietà,cooperazione, volontariato.
Per i giovani del comprensorio di
Niscemi (Caltanissetta), dove all’interno di una riserva naturale e in aperta
violazione delle normative ambientali, urbanistiche e antimafia è sorta una
delle più grandi installazioni per le telecomunicazioni delle forze armate
degli Stati Uniti d’America, dal 2012 il Consolato generale di Napoli ha
promosso congiuntamente all’Associazione americana degli insegnanti d’italiano
un Sister School Program. “Il Dipartimento di Stato Usa –
spiegano al Consolato - ha stabilito un’interessante opportunità di scambio
educativo, identificando una scuola superiore statunitense da gemellare con il
Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Niscemi. Si tratta di un’iniziativa per
migliorare le odierne relazioni Usa-Italia riguardo a specifici sforzi militari
e diplomatici e favorire gli interessi reciproci”. Ignorando lo straordinario
contributo di studenti e docenti alle campagne di mobilitazione contro il MUOS,
il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari strategiche della Marina Usa,
il 29 febbraio 2016, il dirigente del liceo di Niscemi ha invitato gli allievi
del 3° e 4° anno a concorrere al programma Youth Leadership indetto
dal Consolato di Napoli. “Anche quest’anno è stato rinnovato l’invito per due
studenti per partecipare al programma di scambio culturale nell’università
dell’Indiana. Criteri di selezione: merito scolastico, attitudine alla
leadership e propensione al volontariato”. Proprio a Indianapolis, capitale
dello Stato dell’Indiana, sorge una delle principali sedi del colosso
Lockheed Martin, la società che ha realizzato il MUOS. Lockheed ha progettato
pure i famigerati cacciabombardieri F-35 a capacità nucleare, alcuni dei quali
in costruzione nel complesso Alenia di Cameri, meta ad inizio anno scolastico
2015-16 di un viaggio premio degli studentidell’Istituto
aeronautico di Ragusa. Il tour ha preso il via da Sigonella con un volo per il
Piemonte a bordo di un velivoloAtlantic del 41° Stormo Antisom
dell’Aeronautica militare italiana che da oltre 50 anni opera per
“contrastare la minaccia delle unità navali subacquee e di superficie
potenzialmente ostili” e in supporto delle operazioni “contro il terrorismo
internazionale e di controllo del traffico mercantile e dei flussi d’immigrazione
clandestina”.
Il reparto dell’Aeronautica italiana di
stanza a Sigonella si è distinto per attivismo nella formazione civile-militare
degli studenti siciliani. Lo scorso 7 aprile si è concluso il progetto di
“tirocinio ed orientamento” gestito dal Comando del 41° Stormo a favore di 150
studenti dell’Istituto Tecnico Aeronautico “Arturo Ferrarin” di Catania e
dell’I.S.S. “Ettore Majorana” di Gela (Caltanissetta). Le attività si sono
articolate per oltre un mese con percorsi teorici e pratici “al fine di sviluppare
e valorizzare le vocazioni personali degli studenti, gli interessi e gli stili
di apprendimento individuali, per avvicinarli alle attività della Difesa e
dell’Aeronautica Militare”. Gli allievi sono stati ricevuti all’interno della
base di Sigonella approfondendo i temi del “controllo dello spazio aereo, della
meteorologia, della manutenzione e dell’attività dei Gruppi Volo del 41°
Stormo”.
E la Buona Scuola va
alla guerra…
Anche la buona scuola di
Renzi & C. sta consolidando la subalternità dell’educazione formale alle
logiche di guerra e agli interessi politico-militari e geostrategici
interalleati. Alle città d’arte, ai musei e ai siti archeologici, presidi e
docenti sembrano preferire sempre più numerosi le visite alle basi Usa e Nato
“ospitate” in Italia in barba alla Costituzione e alle caserme, agli aeroporti
e ai porti militari, alle installazioni radar e alle industrie belliche
“nazionali”. Ci sono poi le videoconferenze con i militari in missione in
Iraq, Afghanistan e Libano; le attività di formazione per gli studenti in
campo storico-militare o di informazione sul bullismo e il cyberbullismopresso
il centro dell’Aeronautica di Vigna di Valle (Bracciano); i mini-corsi di
pilota con gli avieri della scuola dell’Aeronautica di Guidonia (Roma) o dei
reparti di Istrana, Pescara e Cameri; le classi di vela per gli studenti
“più meritevoli” delle superiori presso l’Accademia navale di Livorno, la
Scuola militare “Morosini” di Venezia o a bordo delle unità della Marina nel
Tirreno o nel Mediterraneo centrale; gli orientamenti professionali, gli
stage e le alternanze scuola-lavoro presso i reparti di guerra nazionali o
nei consorzi industriali chiamati alla realizzazione di bombardieri,
elicotteri, missili e altri mille sistemi di distruzione e di morte.
Settore da tempo attenzionato è quello
delle attività motorie e sportive a favore degli studenti delle scuole
dell’obbligo e delle superiori. Da decenni, in particolare, viene proposto ilConcorso
esercito-scuola che prevede l’organizzazione di corse campestri
all’interno di infrastrutture, basi e poligoni militari. Più recentemente, le
forze armate si sono ritagliate uno spazio significativo anche nella promozione
dei campionati sportivi studenteschi e dei Giochi della Gioventù, affiancandosi
o sostituendosi agli enti locali che un tempo contribuivano finanziariamente a
questi eventi. In Puglia, la base di Amendola (Foggia), sede del 32°
Stormo Ami, ospita ininterrottamente da dieci anni la fase provinciale dei
campionati studenteschi di corsa campestre, riservata agli alunni delle scuole
secondarie di primo e secondo grado. Il 32° Stormo coordina tutte le
attività operative, addestrative e tecniche dei droni da guerra Predator e Reaperdell’Aeronautica
italiana, utilizzati a partire del 2005 in Iraq, Afghanistan, nei Balcani
e più recentemente in Libia, dovemantengono un ruolo chiave nelle attività
d’intelligence della coalizione internazionale a guida Usa. Le ultime missioni
all’estero hanno preso il via nel 2014: due velivoli-spia sono stati
schierati a Gibuti, Corno d’Africa, nell’ambito dellamissione antipirateria dell’Unione
Europea “Atalanta”, mentre nello scalo aereo di Kuwait City sono stati
rischierati due droni appositamente riconfigurati per operare con la coalizione
anti-Isis in Iraq e Siria. Per la loro capacità e flessibilità d’impiego,
i droni di Amendola sono utilizzati pure in funzioni d’ordine pubblico e per il
controllo anti-immigrazione alle frontiere terrestri e marittime.
A Caserta sempre più scuole partecipano
alla Flick Flok, la manifestazione di corsa istituita nel 1991
dalla Brigata bersaglieri “Garibaldi” per la preparazione fisico-militare dei
propri uomini e successivamente estesa ai civili e agli studenti. “La Flick
Flock è una manifestazione che si fonda su tre pilastri: la famiglia,
quale base della nostra società e futuro della stessa, lo sport e la
solidarietà”, ha spiegato il generale Nicola Terzano, comandante della
“Garibaldi”. All’ultima edizione i giudici di gara sono stati 85 alunni del
Liceo “Alessandro Manzoni” di Caserta, nell’ambito di un progetto con
l’esercito di alternanza scuola-lavoro. Ospite d’onore dellaFlick Flock 2017 la
banda della Marina militare Usa di stanza all’Allied Joint Force Command
Naples, il Comando congiunto per il Sud Europa di Napoli da qualche anno
trasferito nella moderna infrastruttura di Lago Patria, nel territorio comunale
di Giugliano. Ogni due anni al JCF di Lago Patria è
attribuito il comando e il coordinamento delle attività della NATO
Response Force, la forza di pronto intervento dell’Alleanza Atlantica con
più di 30.000 militari, in grado di essere schierata in poche ore in qualsiasi
scenario di guerra planetario.
Tutti in coda per il più grande comando
Nato del sud Europa
Secondo quanto pubblicato nel sito
ufficiale del Joint Force Command di Napoli, sono centinaia gli studenti e i
docenti italiani che nell’ultimo biennio sono stati ospiti dei reparti della
Nato che operano presso il comando di Lago Patria. L’elenco degli istituti di
secondaria e delle scuole medie è lunghissimo: il liceo scientifico “Elio
Vittorini” e il classico “Giambattista Vico” di Napoli, il 4 dicembre 2015; lo
scientifico “Niccolò Braucci” di Caivano, Napoli, il 12 febbraio 2016; lo
scientifico “Nino Cortese” di Maddaloni, Caserta, il 18 febbraio 2016; il
classico“Torquato Tasso” di
Salerno, l’11 marzo 2016; le scuole medie “Nicola Romeo – Pietro Cammisa” di
Sant’Antimo e “Gneo Nevio” di Napoli, il 15 aprile 2016; “San Giovanni Bosco”
di Somma Vesuviana e “Salvatore Di Giacomo” di Qualiano, il 29 aprile
2016; gli istituti superiori “Giuseppe Mazzini” di Napoli e “Alfred Nobel” di
Torre del Greco, il 6 maggio 2016; la scuola “Paolo Parzanese” di Ariano
Irpino, Avellino, il 28 novembre 2016; la “Gaetano De Bottis” di Torre del
Greco, il 2 dicembre 2016; “Alfonso Gallo” di Aversa, il 6 febbraio 2017;
ancora la “Torquato Tasso” di Salerno, il 14 novembre 2016; la media “Don
Salvatore Vitale” di Giugliano, il 20 febbraio 2017; l’istituto “Edoardo
Amaldi” di Santa Maria Capua Vetere, Caserta, il 3 aprile 2017; il “Giuseppe
Mercalli” di Napoli, l’8 maggio 2017. Di norma il pacchetto comprende
una visita guidata alle strutture ricettive e sportive del Comando Nato e ai
mezzi del 2nd Nato Signal Battalion e del Communication Information Systems
Group (NCIS), due reparti specializzati al comando, controllo e alle
comunicazioni satellitari dell’Alleanza atlantica. In chiusura il breafing con
le massime autorità del Joint Force Command sugli obiettivi strategici e le
attività del personale militare e civile di stanza a Lago Patria. “Siamo un
comando operativo direttamente sotto il Comando supremo delle forze armate
alleate in Europa e la nostra missione è quella d’intervenire prontamente
ovunque lo richieda il North Atlantic Council”, si legge nella scheda informativa
che viene consegnata a tutti gli studenti e ai docenti in vista al JFC Naples.
“Abbiamo il compito di addestrarci, monitorare e analizzare la situazione
globale e anticipare i futuri sviluppi nel campo della sicurezza. Tra le nuove emergenze delle
forze Nato c’è anche quella di contrastare la migrazione illegale dei rifugiati
(testuale: to counter illegal refugee migration)”. Il messaggio
“educativo” che gli ufficiali trasmettono agli allievi è chiaro e diretto: “Si
vis pacem, para bellum, che si traduce conse vuoi la pace, devi essere
pronto alla guerra”, spiegano i responsabili del Comando Nato di Lago
Patria.
Verso il complesso
scolastico-militare-industriale
Un’altra menzione per l’alto profilo
“educativo militare” merita certamente l’ispezione nell’ottobre 2015 degli
allievi dell’Istituto Tecnologico “Leonardo da Vinci” di Viterbo
all’aeroporto cittadino “Fabbri” e il successivo incontro con il personale del 1°
Reggimento Aviazione dell’Esercito “Antares” e i responsabili del progetto
industriale del distretto tecnologico aerospaziale della Regione Lazio. “Ai
giovani sono state illustrate tutte le novità tecnologiche, rimarcando, nel
contempo, il ruolo educativo della scuola e lo stretto legame che intercorre
fra crescita culturale, formazione ed istituzioni, anche alla luce dei progetti
di alternanza scuola/lavoro previsti nella legge 107/2015 Buona
Scuola”, riporta il comunicato emesso dall’ufficio stampa dell’Esercito.
“Il 1° reggimentoAntares ha ospitato la NH-90 Users
Conference 2015, l’evento annuale organizzato dal consorzio industriale NHI
e ciò ha permesso di offrire una panoramica tecnologica particolarmente
qualificata nonché un’opportunità per i giovani studenti dell’indirizzo di Costruzioni
Aeronautiche”. Per la cronaca, l’NH-90 è il cosiddetto NATO
Helicopter per gli anni novanta, l’elicottero multiruolo medio-pesante
sviluppato dal consorzio internazionale NHIndustries, costituito da
AgustaWestland (Leonardo-Finmeccanica) e dalle aziende Eurocopter e Stork
Fokker Aerospace. L’elicottero da guerra è stato acquistato a partire dal 2008
dall’Esercito italiano e dalle forze armate di Francia, Germania, Grecia,
Olanda, Portogallo, Australia, Nuova Zelanda, Oman, ecc.. L’Italia ha ordinato
sino ad oggi 116 NH-90 spendendo complessivamente 3,2 miliardi di euro.
Proprio l’aeroporto militare di Viterbo,
il 7 aprile 2016, ha ospitato un incontro-dibattito tra la ministra Roberta
Pinotti e 500 studenti delle scuole superiori della città. “Quello che svolgono
le forze armate è un lavoro di protezione che spesso si conosce poco e si
conoscono poco anche le esigenze finanziarie e le risorse che sono necessarie
per tenere in piedi questa organizzazione vitale per il Paese”, ha esordito la
ministra Pinotti. “Nell’addestramento dei nostri militari ci sono dei valori
che sono davvero quelli di cui oggi abbiamo bisogno (…) La diffusione
della cultura della Difesa tra i giovani è un mezzo fondamentale per far sviluppare
nelle future generazioni un maggiore senso civico e una maggiore consapevolezza
dei propri doveri…”.
Dal 20 al 22 marzo 2017 gli studenti
dell’Istituto Tecnico Industriale “Dionigi Scano” di Cagliari sono stati ospiti
invece del Reparto Sperimentale Standardizzazione al Tiro Aereo e della Sala
radar dello scalo aeroportuale di Decimomannu (Villasor). Compito del RSSTA
Decimomannu è quello di garantire il supporto tecnico e logistico ai reparti di
volo dell’Aeronautica militare in attività di addestramento al tiro aereo nei
martoriati - inquinati e inquinanti - poligoni di Perdasdefogu e Capo San
Lorenzo, importantissimi per la sperimentazione delle nuove
tecnologie di guerra globale in ambito Nato ed extra-Nato. Situato a pochi
chilometri da Cagliari, Decimomannu è uno dei più trafficati scali militari di
tutta Europa: si stima che dal 1955 ad oggi vi siano stati rischierati più di
400 reparti appartenenti a 21 Nazioni, con 150 differenti tipi di aeromobili.
Esso rientra tra le basi italiane concesse segretamente nell’ottobre 1954 alla
Nato e agli Stati Uniti, congiuntamente ad Aviano, Camp Darby (Livorno),
Napoli-Capodichino e Sigonella, ma oggi il suo status giuridico si è fatto più
ibrido e articolato, così da essere utilizzato anche da paesi non aderenti all’Alleanza
Atlantica o da grandi aziende private del comparto militare-industriale,
italiano e internazionale. Da Decimomannu è decollato per la prima volta il prototipo
di robot-killer volante nEUROn, l’aereo senza pilota da
combattimento coprodotto da Italia, Francia, Svezia, Spagna, Svizzera e Grecia. Il
nEUROn è il primo drone-killer europeo dotato di materiali con accentuate
caratteristichestealth che gli consentiranno di penetrare nello
spazio aereo nemico senza essere individuato. Con un costo unitario
superiore ai 25 milioni di euro, il nEUROn può raggiungere la velocità di
980 chilometri l’ora e volare per più di otto ore consecutive. Opererà a tutti
gli effetti per colpire e uccidere a distanza grazie agli ordigni di precisione
per gli attacchi aria-suolo a guida laser, che saranno trasportati in volo nel
vano bombe interno.
Banche e Marina contro la “dispersione”
Il nome del programma è ambizioso: Per
non perdere la rottaed è promosso da Mentoring Usa-Italia Onlus,
in collaborazione con le forze armate, Fondazione Carisal, Fondazione della
Comunità Salernitana, Banco Napoli, Banca Sella, Be Fit ed altri soggetti
privati, per “prevenire e contrastare il preoccupante e diffuso fenomeno della
dispersione scolastica” in alcune realtà della Campania. Attività clou la
crociera nel Tirreno di studenti “a rischio” di età compresa tra gli 11 e i 16
anni a bordo di Nave Italia, il brigantino di proprietà della
Fondazione Tender to Nave Italia (una “onlus” costituita nel 2007 dalla Marina
militare e dallo Yacht Club Italiano), il cui equipaggio è composto da
militari.Per non perdere la rotta ha già premiato una decina di
giovani provenienti da scuole medie della provincia di Salerno, ma quest’anno
le “attività contro la dispersione scolastica” diMentoring Usa-Italia si
sono estese alla scuola primaria. Il 22 marzo scorso si è tenuta presso il 1°
Circolo didattico “Guglielmo Marconi” di Pozzuoli, la cerimonia di apertura del
programma che vede la collaborazione della locale Accademia dell’Aeronautica e
del Rotary Club. Una quindicina di cadetti dell’Accademia affiancheranno
altrettanti piccoli studenti con l’obiettivo di “accrescerne l’autostima,
sviluppare capacità di valutazione e di autovalutazione delle proprie
potenzialità e risorse, migliorare il rendimento scolastico generale per
scoprirsi più fiduciosi sul proprio futuro”.
Agli iscritti alle scuole dell’infanzia
della regione Friuli Venezia Giulia, l’Aeronautica militare offre invece
annualmente lo showI bambini sognano le Frecce Tricolori: una giornata
di maggio da trascorrere interamente nella base aerea di Rivolto, Udine, sede
del 2° Stormo e del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. “Centinaia di bambini
entusiasti sulle tribune e sul prato dell’aeroporto per godere dello spettacolo
di un volo di addestramento della Pattuglia Acrobatica Nazionale e salutare i
propri beniamini sventolando il tricolore”, riporta l’ufficio stampa del
Comando dell’Aeronautica.
Il Ministero della difesa ha invece
occupato quasi per intero ilFestival dei Bambini che si tiene ogni
anno in primavera a Firenze. “Il Festival rappresenta un appuntamento
importante per trasmettere ai bambini il senso della cultura della Difesa,
seppur in un contesto ludico e spensierato”, ha dichiarato il portavoce
dell’Esercito, Giuseppe Saponaro. “Tante le attività previste e con le quali
misurarsi: dalla parete di roccia al percorso sportivo militare, dalla
simulazione di atterraggio con elicottero all’apprendimento delle tecniche per
maneggiare le sostanze pericolose”. Nuovi Mondi – Insieme è meglio,
il tema scelto per l’edizione 2017. “Insieme è meglio è un concetto decisamente
caro alle Forze Armate che operano, sempre di più, in Italia e all’estero, con
una connotazione interforze”, il commento dei responsabili della Difesa.
Nel corso dell’anno scolastico 2015-16,
la componente terrestre della forze armate, in collaborazione con il Ministero
dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR), ha promossoL’Esercito Combatte,
iniziativa articolatasi nazionalmente con mostre, concerti di bande e fanfare,
convegni, attività museali, un concorso grafico (La Grande guerra a colori),
per “diffondere la cultura e la conoscenza storica della Prima Guerra Mondiale
e ricordare il processo identitario e il ruolo svolto dall’Esercito nella
creazione dello spirito di unità nazionale, mantenendo al contempo vivo, il
ricordo e la commemorazione di tutti i caduti”. L’Esercito combatte si
è concluso il 25 maggio 2016 a Padova con un meeting a cui hanno partecipato 11
delegazioni composte da militari e studenti provenienti da altrettante località
italiane (Caserta, Pordenone, Roma, Sassari, Messina, Udine, Gorizia, Livorno,
Torino, Bologna, Lecce), previo tour ai principali sacrari e cimiteri militari
della Prima guerra mondiale (Pasubio, Pocol, Asiago, Monte Grappa, Montello,
Fagarè, Oslavia, Caporetto, Redipuglia, Prosecco e Monte San Michele). A Padova
c’erano pure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la ministra
della Difesa Roberta Pinotti e il capo di Stato maggiore della Difesa Claudio
Graziano e la manifestazione si è conclusa con il lancio dei paracadutisti
della brigata “Folgore” e la “mostra statica” di mezzi ed equipaggiamenti delle
forze armate (elicotteri A-129 “Mangusta”, sistemi lanciarazzi Mlrs, blindati e
carri armati, ecc.).
Sempre nell’ambito delle
manifestazioni commemorative del Centenario del Primo Conflitto Mondiale,
l’Ufficio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito ha promosso per le scuole
la mostra itinerante La Grande Guerra. Fede e Valore, composta da
pannelli didattici, stampe, cimeli, uniformi ed elmetti d’epoca. Le scuole
secondarie sono state invitate ad accogliere l’esposizione e a mettere a
disposizione gli “accompagnatori” per le visite guidate. Lo scorso 6 maggio, la
cerimonia d’inaugurazione della mostra itinerante presso il liceo “De Sanctis –
Galilei” a Manduria, Taranto, con la supervisione del Comando Militare
dell’Esercito “Puglia”.
MIUR e Difesa, le relazioni pericolose
Per poter comprendere il ruolo svolto
quotidianamente dalle forze armate per la “salvaguardia della legalità, la
difesa delle libere Istituzioni e la sicurezza dei cittadini”, oltre 300.000
studenti italiani sono stati impegnati nel progetto Insieme per
la Legalità, istituito cinque anni fa dal MIUR in collaborazione con il
Ministero della Difesa. Nel settembre 2014, le ministre Stefania Giannini
e Roberta Pinotti hanno istituzionalizzato la partnership libro-moschetto sottoscrivendo
un Protocollo d’Intesa che ha dato il via una serie di iniziative
“didattiche e formative” per gli studenti delle istituzioni scolastiche di
ogni ordine e grado, statali e paritarie, così da “favorire l’approfondimento
della Costituzione italiana e dei principi della Dichiarazione universale dei
diritti umani per educare gli alunni all’esercizio della democrazia e di
una cittadinanza attiva a tutti i livelli del sistema sociale”. Con la
circolare del 15 dicembre 2015, il MIUR ha specificato le iniziative
per gli anni scolastici 2015-2016 e 2016-1017 che hanno consentito alle forze
armate di occupare quasi tutti i campi disciplinari: dalla storia alle scienze,
dalle nuove tecnologie al diritto, dallo sport all’educazione stradale.
Per celebrare i 70 anni della fondazione
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, MIUR e forze armate hanno promosso il
concorso Nazioni Unite per la pace con cui gli studenti
sono stati chiamati a presentare composizioni scritte o figurative, progetti
multimediali e/o interattivi sulle “sfide relative alla sicurezza di tutti
gli Stati”. “Le tracce proposte dal bando di concorso costituiscono l’occasione
per una riflessione sulla più grande organizzazione intergovernativa mondiale,
con particolare riferimento all’impulso che essa ha esercitato nel tempo e
ancora oggi esercita nella cooperazione internazionale, in difesa dei diritti
umani e della sicurezza internazionale”, riporta il comunicato a firma del MIUR
e della Difesa. Negli elaborati gli studenti dovevano focalizzare la loro
attenzione sul “contributo specifico fornito dai caschi bludell’ONU,
ivi compreso il concorso delle Forze Armate italiane in missioni di pace nelle
aree di crisi, nella promozione e salvaguardia della stabilità e della pacifica
convivenza internazionale”. Sino al prossimo anno proseguiranno contestualmente
gli incontri con gli studenti di ogni ordine e grado del personale militare
interforze fornito dai Comandi di Regione competenti a livello territoriale sui
temi della Costituzione e della cittadinanza attiva, “con
particolare attenzione al ruolo che le Forze Armate svolgono al servizio della
crescita sociale, politica, economica e democratica del Paese”.
Agli alunni delle scuole primarie è
riservato un ciclo di lezioni di educazione stradale della
durata di 8 ore, denominato La buona strada della sicurezza, sempre
a cura di esperti con tanto di stellette. “Questo progetto sperimentale –
spiega la circolare del MIUR – è finalizzato ad educare i bambini al tema della
sicurezza stradale, incentivando il senso di responsabilità individuale e
collettiva e uno stile di comportamento che pone al centro il rispetto per la vita
e per la persona”. Per gli studenti delle classi IV e V delle superiori è
stato promosso invece il concorso dal titolo Scuola: spazio al tuo
futuro. La ISS: innovatio, scientia, sapientia. “Il Ministero
della Difesa intende offrire la propria collaborazione anche nella
realizzazione di progetti di prestigio e ad alta valenza istituzionale a favore
dei giovani”, si legge nel bando. “Attraverso il concorso, gli studenti vengono
chiamati ad elaborare proposte di sperimentazione innovative (manufatti veri e
propri e/o protocolli di sperimentazione), da portare a bordo dellaInternational
Space Station (ISS) nazionale”. Per la “sperimentazione” in campo
aerospaziale e dell’astronauticaviene sollecitata ovviamente la partnership
“con realtà di ricerca in campo aziendale, universitario e laboratori di
Ricerca pubblici o privati”.
Quello relativo alla Stazione spaziale
internazionale è certamente uno dei programmi più controversi e dispendiosi
della recente storia mondiale: avviato nel 1998 con la firma di un accordo
tra Stati Uniti d’America, Giappone, Canada, Russia e i Paesi europei membri
dell’agenzia spaziale europea (ESA), l’ISS punta a sviluppare la ricerca e la
sperimentazione scientifica e tecnologica in ambito civile-militare. Il contributo
diretto italiano all’International Space Station è assicurato
dall’Aeronautica militare, dalle industrie del settore aerospaziale e dall’Agenzia
spaziale italiana, grazie soprattutto alle risorse finanziarie attinte dal
bilancio annuale del MIUR. Ai primi tre classificati nella graduatoria di
merito del concorsoScuola: spazio al tuo futuro sono andati
rispettivamente 2.000, 1.000 e 500 euro, denaro messo a diposizione da Thales
Alenia Space S.p.A., azienda aerospaziale controllata dai colossi militari-industriali
Thales e Leonardo-Finmeccanica, partecipante al progetto anche in veste di tutor
tecnico.
Meglio l’alternanza scuola-forze armate
Abbiamo avuto già modo di accennare come
alla cosiddetta alternanza scuola-lavoro, il provvedimento sicuramente
peggiore e più pericoloso della “Buona scuola” del governo Renzi-Giannini,
concorrono con sempre maggiore aggressività le forze armate e le maggiori
industrie belliche italiane e internazionali. Nel febbraio 2017, ad esempòio, è
stata firmata a Catania una convenzione tra la Guardia Costiera e l’Istituto
Tecnico Aeronautico “Ettore Majorana” di Gela, per effettuare tirocini e stage
della durata di 36 ore presso il 2º Nucleo Aereo con sede all’aeroporto di
Fontanarossa. Un progetto formativo similare è in corso pure con il Politecnico
del Mare “Duca degli Abruzzi”, altro istituto superiore etneo dove, tra
l’altro, il 7 aprile 2017, nell’ambito del “percorso didattico mirato a creare
una forte intesa con il mondo del lavoro”, gli studenti hanno incontrato ufficiali
della Marina militare per approfondire il tema de L’affascinante mondo
dei sottomarini.
Sempre lo scorso aprile, 200 studenti di
tre istituti scolatici pugliesi (“Liside”, “Pacinotti” e “Righi”) hanno
intrapreso un percorso di alternanza presso l’Arsenale della Marina militare di
Taranto, affiancando le maestranze civili e militari nelle varie lavorazioni
navali. Il 2 maggio 2017, la Marina ha avviato presso
la Scuola Sottufficiali de La Maddalena, un progetto diAlternanza
scuola lavoro con il locale Istituto d’istruzione superiore “Giuseppe
Garibaldi” che consentirà agli studenti di affiancare il personale della Scuola
e “apprendere le tecniche impiegate nella manutenzione di imbarcazioni a
vela e motore, motori fuoribordo, ecc”. Ad inizio anno scolastico è
stata firmata pure una convenzione triennale con il Convitto
Nazionale “Vittorio Emanuele II” per percorsi formativi di piccoli gruppi
di studenti presso le varie strutture della Marina militare a Roma.
Il Comando del Reparto Sistemi
Informativi Automatizzati dell’Aeronautica militare (Re.S.I.A.) ha sottoscritto
un protocollo con l’Istituto Tecnico Tecnologico “Enrico Fermi” di Frascati e
il Centro Studi Militari Aeronautici (Ce.S.M.A.) per realizzare attività
pratico-teoriche per una decina di studenti al fine di “sviluppare dei software
gestionali utili alla Forza Armata”. Il Re.S.I.A. si occupa della formazione
del personale dell’Aeronautica nel settore informatico, della realizzazione e
manutenzione dei sistemi di gestione e controllo delle banche dati e della loro
interoperabilità interforze e internazionale; assicura, inoltre, la
funzionalità delle infrastrutture di reteAeronet, nonché la gestione
contro le minacce cibernetiche. Il Centro Studi Militari Aeronautici e lo Stato
Maggiore dell’Aeronautica hanno firmato una convenzione triennaleAlternanza
scuola lavoro anche con il Liceo classico “Dante Alighieri” di Roma al
fine di “valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di
apprendimento individuali, avvicinando gli studenti al mondo della Difesa per
toccare con mano nuove dinamiche organizzative e di rapporto”.
Altri tirocini formativi e di orientamento sono in fase di svolgimento presso
il Servizio telematico e radar del 36° Stormo dell’Aeronautica militare con gli
alunni delle quinte classi dell’Istituto Industriale “Leonardo Da Vinci -
Galileo Galilei” di Gioia del Colle (Bari) e presso il 41° Stormo Antisom di
Sigonella con gli allievi dell’Istituto Tecnico Commerciale e Aeronautico
“Fabio Besta” di Ragusa (attività di controllo dello spazio aereo e della
meteorologia, manutenzione dei velivoli in forza ai Gruppi Volo). Ancora il 41°
Stormo, con l’11° Reparto manutenzione velivoli dell’Aeronautica di Sigonella,
ha partecipato con propri mezzi militari all’11ª edizione dell’Orient@giovani,
evento di orientamento universitario e al mondo del lavoro organizzato a metà
gennaio dall’Istituto Tecnico “Ettore Majorana” di Milazzo (Messina), rivolto a
tutte le scuole secondarie siciliane. Nel corso della giornata dell’Orient@giovani è
stato tenuto pure un laboratorio formativo sul tema della cyberscurity, in
collaborazione con la transnazionale informatica civile-militare Cisco.
Altro istituto superiore siciliano
distintosi nella predisposizione di percorsi di alternanza-lavoro con aziende
del complesso militare-industriale è l’Istituto Nautico “Caio Duilio” di
Messina che in partnership con Intermarine S.p.A. (gruppo leader nella
progettazione e produzione di imbarcazioni per uso commerciale e militare che
ha incorporato i Cantieri navali “Rodriquez”) ha ottenuto lo scorso novembre il
primo premio nazionale ex aequo al concorso Didattiva: la didattica per
l’alternanza scuola-lavoro, promosso
da Confindustria e Assoimprenditori dell’Alto Adige in
collaborazione con il MIUR. Il riconoscimento ha consentito la stipula di una
convenzione che “porterà il Caio Duilio a diventare istituto di riferimento di
una delle più importati società italiane di costruzioni navali, al fine di
formare figure professionalizzate da inserire più rapidamente nel mondo del
lavoro”.
Scuole armate o scuole smilitarizzate?
Contro il dilagante processo di
militarizzazione delle scuole italiane, Pax Christi-Italia ha lanciato nel 2013
la campagnaScuole smilitarizzate per chiedere alle scuole primarie
e secondarie di rifiutare ogni attività in partenariato con le forze armate,
propagandare l’arruolamento o far sperimentare la vita militare, organizzare visite
a strutture riferibili ad attività militari, ecc.. “La scuola italiana da
sempre si è mostrata sensibile alle forze armate e spesso piuttosto ancorata
alla retorica militarista, naturalmente con la dovuta eccezione dei tanti
insegnanti che si adoperano, per iniziativa propria, nella promozione di una
cultura della nonviolenza”, spiega Antonio Lombardi di Pax Christi Napoli.
“Nell’ultimo decennio la relazione scuola-forze armate ha avuto
un’accelerazione che può essere letta attraverso due lenti: l’impegno esteso
delle FFAA italiane in operazioni internazionali, che richiede personale
addestrato a disposizione, e la sospensione della leva obbligatoria a partire
dal 1° luglio 2005, che ha, di fatto, allontanato i giovani dalla conoscenza
diretta – potenzialmente attrattiva – della vita militare. Ciò ha reso ancor
più necessario cercare sempre nuove vie per attingere al mondo dei giovani e
rifornire di personale la struttura militare. La scuola, pertanto, è stata
vista come il luogo ideale per creare consenso intorno alla figura del soldato
che porta la pace e della guerra come missione di pace. Anziché opporre un
rifiuto in nome di una pedagogia della pace, la scuola ha aperto le porte alle
forze armate violando il suo mandato di luogo in cui si educano i giovani a
relazioni senza violenza e al rispetto della Costituzione”.
“Ogni volta che la scuola spalanca le
porte a chi propaganda la guerra, tradisce la sua specifica missione educativa
e non tutela la propria sopravvivenza ed efficienza”, aggiunge Lombardi. “È
così che si è creato il paradosso di una scuola che, da un lato, denuncia
giustamente i tagli continui cui è sottoposta, dall’altro collabora con quella
struttura militare che ingoia somme faraoniche per i suoi strumenti di morte,
sottratte all’istruzione”.
Aderendo alla campagna Scuole
smilitarizzate, ogni istituto s’impegna formalmente a rafforzare il proprio
impegno nell’educazione alla pace e alla risoluzione nonviolenta dei conflitti;
sottolineare e valorizzare l’educazione alla pace tra le finalità educative dei
POF, nelle discipline educative e didattiche e nella programmazione; proporre
uno spazio di confronto tra docenti per evidenziare l’incidenza dell’educazione
alla pace nella formazione degli studenti; escludere dall’offerta formativa le
attività proposte dalle Forze Armate, “essendo in contrasto con gli
orientamenti fondamentali educativi e didattici della scuola”; non accogliere
progetti in partenariato con strutture militari o aziende coinvolte nella
produzione di materiali bellici; prevedere la possibilità di arricchire la
biblioteca di nuovi strumenti didattici per l’educazione alla pace e alla
risoluzione nonviolenta dei conflitti.
I collegi dei docenti e ogni singolo
insegnante sono oggi chiamati a scegliere da che parte stare e per chi operare:
a fianco dei signori della guerra e dei mercanti di morte, come chiedono con
sempre più forza generali e ministri; ripudiando la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali (art. 11 della Costituzione),
rivendicando in ogni sede le libertà di espressione ed insegnamento (artt. 21 e
33), a difesa della scuola pubblica e dei valori fondamentali di
uguaglianza formale e sostanziale e di giustizia sociale.
Relazione al Corso di formazione
nazionale per insegnanti Le Guerre e i grandi processi migratori:
l’impegno della scuola per comprendere il presente”, promosso dal CESP, il Centro Studi per la Scuola Pubblica –
Catania, 18 maggio 2017.
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