La Palestina poco fa ha perso un grande
amico, Ettore Masina - Patrizia Cecconi
Vi voglio raccontare di una bambina che
si chiamava Radié Resh e che morì di freddo dopo che Israele le aveva demolito
la casa.
Dopo Stefano Rodotà, instancabile
difensore dei principi costituzionali adottati e indicati come “via maestra”,
ora ci ha lasciato Ettore Masina, cofondatore di RETE RADIE’ RESH. Era molto
vecchio, è vero, ma non doveva morire. Se volete leggermi vi racconterò quel
che lui mi raccontò.
Lo conobbi di persona una dozzina di
anni fa – grazie alla mia amica Normanna Albertini che ancora ringrazio –
invitandolo a un’iniziativa sulla Palestina a NAZZANO, un paese della Sabina
sensibile alla questione palestinese.
Fu allora che mi raccontò due cose che
voglio condividere con chi vorrà leggermi. Qualcuno già le sa, ma solo
qualcuno.
Ettore Masina era un giornalista, un
vaticanista per la precisione e non sapeva molto di Palestina, ma il suo amico
Paul Gauthier, prete operaio – come capitava di essere “scandalosamente” verso
la fine degli anni “60 – aveva scelto di vivere in Palestina accanto ai
palestinesi e lo invitava ad andare per capire cosa significasse essere sotto
il tallone israeliano.
Masina un giorno andò, andò al seguito
di Paolo Vi che, detto per inciso, fu il primo papa ad andare in Palestina e a
NON pronunciare mai la parola Israele. Scelse di entrare da Amman invece che da
Tel Aviv e chi conosce il linguaggio della diplomazia sa cosa significano certi
simboli. Del resto Paolo VI fu anche colui che riusci a far liberare dalle
galere israeliane monsignor Capucci, altro grande vecchio che ci ha lasciato a
gennaio.
Quando Masina andò in Palestina capì la
falsità della narrazione israeliana e, tra le tante cose che lo turbarono, ci
fu la morte “di freddo” di una bambina cui Israele aveva demolito la casa.
Masina mi raccontò che la bambina si era ammalata di polmonite per la mancanza
di un tetto per ripararsi dal freddo. Chi è stato in Palestina d’inverno sa che
significa quel freddo anche dentro casa, figuriamoci tra gli stracci e i
cartoni!
La piccola Radié Resh ormai, quando lui
la conobbe, aveva la febbre altissima e delirava. Nel delirio immaginava di
pulire i vetri della nuova casa che le istituzioni internazionali le avevano
promesso. Sognava una casa con le finestre!
Aveva gli occhi lucidi Ettore Masina
mentre mi raccontava questa storia, e io li ho a mia volta quando la ripeto. Ma
poco dopo il suo viso s’indurì. Credo che anche il mio s’indurisca mentre
racconto il seguito.
Dopo questa prima esperienza in
Palestina, Masina torno con una delegazione parlamentare che comprendeva i
rappresentanti di tutti i partiti dell’arco costituzionale. La situazione che
trovarono scosse tutti, e anche i meno simpatizzanti per i palestinesi
ritennero opportuno convocare una conferenza stampa ufficiale in Parlamento per
affrontare il problema,almeno dal punto di vista umanitario.
Ma si sa, quando si parla di Palestina
non c’è aspetto umanitario che non abbia connotazione politica, ed è normale
che sia così e questo Israele lo sa bene e lo sanno bene i suoi vassalli.
Masina mi disse che i giornalisti
accreditati in parlamento all’epoca erano 135. Di questi quanti credete che se
ne presentarono? 50? 30? 10? No, non se ne presentò nemmeno uno! La
longa manus israeliana sapeva bene come muoversi: davanti al crimine è meglio
il silenzio, poi arriverà la narrazione addomesticata e quindi l’opinione
pubblica verrà conformata a quanto narrato.
I giornalisti, se vorranno far carriera,
impareranno ad autocensurarsi e non ci sarà bisogno di imporre altre censure.
Questo successe. Questo ancora succede.
Ettore Masina era un giornalista, poi un
parlamentare. Pensò che si dovesse creare un’organizzazione libera che potesse
portare la voce dell’oppresso a far conoscere la realtà, ché tanto i media
avrebbero seguitato a portare la voce dell’oppressore. Così fondò, insieme al
prete operaio Paul Gaulthier, la rete intestata alla bambina che morì sognando
di pulire i vetri di una casa promessa e mai avuta.
Riposa in pace Ettore, l’infamia non è
cessata ma Rete Radié Resh seguita il lavoro che tu hai iniziato.
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qui
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