«In libreria è il mondo che ti gira attorno»: chiude la storica Muratori di Modena - Giulio Cavalli
Se
avesse una forma, dico la malinconia, sarebbe una libreria chiusa
del centro storico in cui la gente non se ne sorprende nemmeno. So
che è un pensiero anziano, così poco aderente al tempo in cui la parola è un
prodotto da vendere al chilo con prezzo concorrenziale e il libro è un
prodotto da spedire alla velocità di un desiderio ma le macchie di curiosità
impegnata che stanno nelle librerie meriterebbero di diventare monumenti,
templi di cose belle da recintare portarci in visita i figli.
A
Modena ha chiuso la libreria "Muratori". Sessant'anni di attività che
avrebbe voluto festeggiare il 3 marzo dell'anno prossimo e invece la torta e le
candeline rimarranno inscatolate nell'angolo degli oggetti di cui
disfarsi. L'aveva fondata nel 1958 un giovanissimo Franco Rossi che, come fanno
i librai che amano questo mestiere, si è preso cura della lettura e della
memoria, attraverso i libri.
A
Modena alla libreria "Muratori" sono passati Arnoldo Mondadori, l'ex
presidente di Einaudi Roberto Cerati, Alberto Moravia, Pier Paolo
Pasolini, Cesare Zavattini. Lì in libreria, da Franco, passava Piero Angela per
ricevere suggerimenti sui temi di cui occuparsi; lì in libreria Franco (il
"libraio gentiluomo", come veniva chiamato dai funzionari della
Biblioteca estense) aveva un consiglio per tutti: ci si prende cura dei
lettori, nelle librerie con lo sguardo lungo, prima che dei libri.
"Stando
in libreria è inutile girare il mondo – ripeteva Franco Rossi – perché è lui
che gira attorno a te". Un libraio, vero. Una libreria, vera. Così diversa
dai supermercati (anche) di libri o dagli espositori della ultime novità sempre
allineati alle classifiche. "Per essere una libreria serve un libraio.
Qui, il libraio, sono io", diceva Franco a chi gli chiedeva la differenza
tra una libreria indipendente e una libreria da catena. Era ossessionato dal
dovere di non appiattirsi sul presente editoriale, impegnato piuttosto a
rendere la sua libreria un luogo in cui ci fosse traccia di ogni tempo.
"Non bisogna avere solo i libri d'attualità – aveva detto Franco in
un'intervista due anni fa, poco prima di mancare – ma anche quelli degli anni
'70, '80, '90. Se tu mi chiedi un libro che è uscito nel 1997 vai là in
magazzino e lo trovi. Io ho sempre fatto così."
Già,
il magazzino. Il magazzino sta dietro un vecchio portone di legno e un
lucchetto. "In magazzino i libri li ha sistemati tutti lui, dal primo
all'ultimo – racconta la sorella Ivana, che ne ha raccolto l'eredità nella
gestione della libreria e si ritrova a dover officiare il triste rito della
chiusura – e Franco li conosceva tutti dal primo all'ultimo". Li
"andava a trovare", come un padre. C'è un aneddoto che racconta
perfettamente lo spirito della libreria: un giorno Franco Rossi citò a
Spadolini un suo libro e l'ex Presidente del Consiglio, stupito per la
citazione, confessò di non trovarne più in giro nemmeno una copia. Racconta
Ivana: "È questo?, gli disse Franco. Lo stesso Spadolini fu sconvolto nel
vedere proprio quel libro. E Franco, sorridendo, gliene fece omaggio".
Poi
anche alla libreria Muratori hanno cominciato a scemare i clienti. "Negli
ultimi anni abbiamo subito un crollo delle vendite di quasi il 50%",
raccontava Franco sui giornali locali. E, al solito, provava a vedere con uno
sguardo più appuntito rispetto alla visione generale: "I nostri clienti
sono i vecchi clienti fidelizzati. Non ci sono giovani. Non c'è ricambio. Così
come accade nel Paese: negli ultimi dieci anni stiamo andando in caduta
libera. C'è una caduta di stile, una caduta di qualità e una caduta di
contenuti che fa allontanare il pubblico": fino alla fine interessato ai
lettori. Preoccupato per i lettori.
Oggi
alla libreria Muratori, fino al 30 giugno, c'è la "grande svendita",
che già a scriverla ricorda gli annunci scoloriti sui capannoni diventati
scheletri. Intanto l'Associazione Italiana Editori nella sua indagine
presentata qualche mese fa in chiusura di "Più libri più
liberi", la Fiera nazionale della piccola e media editoria, ci dice che
quasi 13 milioni di italiani vivono in città in senza nemmeno una libreria (e
sono esclusi i Comuni dove possono esserci cartolibrerie, edicole-negozio,
centri commerciali con librerie) e anche sulle biblioteche scolastiche i dati
non sono incoraggianti: circa 3,5 milioni di studenti frequentano scuole con un
patrimonio librario inferiore alla media, quindi hanno meno possibilità di
scegliere cosa leggere.
Scriveva
Sebastiano Vassalli: "Con la lettura ci si abitua a guardare il mondo con
cento occhi, anziché con due soli, e a sentire nella propria testa cento
pensieri diversi, anziché uno solo. Si diventa consapevoli di se stessi e degli
altri. Gli uomini senza la lettura non conoscono che una piccolissima parte
delle cose che potrebbero conoscere. La lettura può dare cento, mille vite
diverse ed una sapienza ed un dominio sulle cose del mondo che appartengono
solo agli dei."
E
dentro la chiusura della libreria Muratori e tutte le altre librerie
arrese in giro per l'Italia ci sono tutte le vite che ci stiamo perdendo.
Almeno questo, Franco, non ha dovuto vederlo.
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