Dopo
24 giorni si è conclusa ieri pomeriggio la “Marcia per la giustizia”. Oggi si
attende una manifestazione di massa a Istanbul.
Esattamente il 14 giugno un
affollato corteo è partito dalla capitale della Turchia, Ankara, per arrivare
fino alla capitale industriale del paese, Istanbul. Il giorno dopo l’arresto
del parlamentare Enis Berberoglu, del CHP, il segretario generale del partito
(Partito Popolare della Repubblica) ha comunicato in diretta televisiva che
avrebbe dato vita a questa marcia.
Infatti così è stato e
centinaia e migliaia di persone hanno camminato, giorno e notte, sotto la
pioggia e sotto il sole cocente a 45 gradi. Sono partiti ogni giorno quasi
all’alba e si sono fermati nel pomeriggio. Hanno camminato in tutto per 420
chilometri, facendo circa 600.000 passi, con una media di partecipazione oltre
le 50.000 persone Ogni sera si dormiva insieme, nelle tende, in macchina, nelle
abitazioni dei volontari o degli abitanti locali che sostenevano la marcia.
Il corteo, superando il
record della “marcia per il sale” di Ghandi, è arrivato l’8 luglio a Istanbul.
Secondo gli osservatori erano presenti più di 215.000 persone.
Ovviamente non sono mancate
le azioni di protesta, provocazione e sabotaggio da parte di alcuni cittadini,
ma anche da parte del Presidente della Repubblica e del Primo Ministro, che non
hanno esitato a criminalizzare il corteo offendendo, umiliando, insultando,
emarginando e minacciando i partecipanti.
Ciononostante il corteo è
diventato sempre più grande e partecipato, coinvolgendo disoccupati, diversi
partiti politici, operai precari, avvocati, donne vittime di violenza,
giornalisti, accademici, parenti dei detenuti politici, associazioni non
governative e collettivi degli studenti.
In località Maltepe, dove è
detenuto il parlamentare Berberoglu, si terrà una manifestazione di massa per
la quale tutte le sedi del CHP si sono preparate molto bene in questi giorni.
Visti i precedenti, si temono provocazioni, attacchi e azioni di sabotaggio da
parte dei sostenitori del partito al governo o delle organizzazioni
terroristiche presenti in Turchia. Le misure di sicurezza saranno al massimo.
Alla manifestazione di oggi
sono attese circa 2 milioni di persone. Un’azione di protesta nonviolenta e
pacifica che sin dai primi momenti ha chiesto una sola cosa: “giustizia”. Una
marcia senza precedenti e un gesto politico decisamente di massa. Il paese di
domani magari non sarà totalmente cambiato grazie a questa marcia, ma come ha
detto il segretario generale del CHP, Kemal Kilicdaroglu: “La Turchia si è
strappata la camicia della paura che le era stata infilata a forza”.
(da www.pressenza.com)
qui i manifestanti visti dall'alto
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