Oltre 350 firme individuali e 60 di associazioni e reti da diversi
continenti hanno sottoscritto in pochi giorni l'appello per una campagna
internazionale “Gaza deve vivere, perché viva la Palestina” (qui)
lanciato da tre associazioni che da anni, in settori diversi (sanità, ricerca,
cultura), sono impegnate e lavorano in solidarietà con la popolazione di Gaza,
perché sia riconosciuto il suo diritto di vivere: Appello per i bambini
di Gaza Genova, NWRG onlus (New weapons research groups) e Cultura è Libertà,
una campagna per la Palestina. La raccolta delle firme continua dal 13
luglio sul sito www.we4gaza.org
Tra le prime firme quelle di Noam Chomsky, saggista
pacifista USA, AnnWright, ex colonnella dell'esercito americano e
attivista per la pace, Francis Boyle, professore; da Israele, Nurit
Peled-El Hanan, premio Sakharov, Michel Warshawski,
giornalista e saggista; dall'India Niloufer Bhagwat, vicepresidente
della Associazione degli avvocati; dalla Gran Bretagna, il giornalista e
scrittore John Pilger; dalla Francia Christiane
Hessel-Chabry, presidente onorario dell'associazione EJE (Les enfants, le
jeu et l'éducation); dalla Grecia Haris Golemis, economista
direttore del Nicos Poulantzas Institute; dal Libano la scrittrice Bayan
Nuwayhed Al Hout e la prof di scienze politiche e giornalista NahlaChahal;
dall'Italia Egidia Beretta, presidente della Fondazione Utopia
Vik, Luisa Morgantini, già presidente del Parlamento Europeo, Gianni
Tognoni, segretario generale del Tribunal Permanente dei Popoli; il premio
Nobel per la Pace Mairead Corrigan Maguire, irlandese; il
coordinatore generale del Tribunale Russell sulla Palestina Pierre
Galand da Bruxelles; Richard Falk già rapporteur
delle Nazioni Unite sulla situazione dei Territori Palestinesi Occupati.
Il Coordinamento Europeo delle associazioni e comitati per la
Palestina (ECCP) da Bruxelles, ha aderito e inviato una lettera sui temi
dell'appello, all'alto rappresentante per la politica estera europea Federica
Mogherini, in vista del Consiglio europeo dei Ministri degli Esteri
che si terrà il 17 luglio.
Scrittori e giornalisti, avvocati e medici, professori e ricercatori,
parlamentari italiani ed europei, attivisti sociali e culturali, donne e uomini
solidali con la popolazione di Gaza chiedono un concreto ed energico intervento
delle Istituzioni, a cominciare da quelle europee, perché Gaza viva.
L'appello mette in luce in primo luogo le responsabilità di Israele sulla
attuale disastrosa situazione economica e sociale di Gaza, causa del lento
sterminio di una popolazione già colpita da diversi attacchi militari che hanno
provocato migliaia di vittime e distrutto infrastrutture essenziali.
Non si tratta di una situazione di crisi temporanea, ma del risultato di
dieci anni di assedio e di blocco della libertà di movimento di merci e
persone: le continue emergenze non sono state né possono essere
risolte da misure tampone. Le emergenze, come la recente crisi dell'elettricità
e la quasi permanente scarsità di acqua potabile, possono essere risolte –
sottolinea l'appello - solo attraverso un piano di sviluppo di breve e
lungo periodo, senza il quale continuerà lo stillicidio di morti e lo
strangolamento della popolazione. Ogni giorno muoiono persone, tra queste molti
bambini, perché non possono ricevere le cure necessarie a causa dell'assenza di
medicine e di strumentazione adeguata (dializzati, diabetici, malati di cancro,
bambini con fibrosi cistica, neonati prematuri, malati che necessitano
interventi chirurgici).
L'appello, inviato al Presidente e ai gruppi parlamentari europei, denuncia
infine che l'agonia di Gaza mette in pericolo la possibilità stessa di vita
della Palestina che ha bisogno, come condizioni essenziali, del coinvolgimento
di tutta la popolazione nel percorso di autodeterminazione, della sua
partecipazione a un processo democratico diffuso, della fine dell'assedio e
dell'occupazione israeliana: Gaza deve vivere, perché viva la
Palestina.
13 luglio 2017
(ReteRomana Palestina <reteromanapalestina@gmail.com>
Date: 13 luglio 2017 14:58)
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