Le menzogne fabbricate a tavolino dagli agenti della Cia e fatte digerire dai governi sottomessi, come quello australiano in questo caso, sono come i rotoli di carta igienica, non finiscono mai.
La comunità internazionale non conoscerà mai la pace se il pianeta (ma il
compito spetta soprattutto al popolo statunitense, anch’esso oppresso e
vilipeso come tutti) non riuscirà a liberarsi di quel tumore metastatizzato
rappresentato dalle 17 agenzie americane d’intelligence[1], così chiamate,
sebbene si tratti di organizzazioni di stampo mafioso che
operano nell’ombra con l’incarico di organizzare omicidi, massacri, rivolte e
conflitti armati, a beneficio dell’impero egemone, nei quattro angoli del
mondo.
Tra i tanti misfatti e menzogne che la cronaca funesta ci rimbalza ogni
giorno (i crimini più riprovevoli commessi da lorsignori restano sepolti per
sempre, a tutela delle nefandezze di quella meraviglia di democrazia chiamata
Stati Uniti d’America!) la penna coraggiosa dell’australiana Caitlin Johnstone[2] ci segnala oggi
le accuse che il governo del suo paese, guidato dal laburista Anthony Albanese,
ha mosso al governo iraniano, vale a dire aver orchestrato due attacchi
antisemiti al fine di minare la coesione sociale in Australia
e seminarvi la discordia: il 10 ottobre e 6 dicembre 2024, infatti, due
incendi dolosi avevano danneggiato la sinagoga Adass Israel e la Lewis
Continental Kitchen (senza provocare né morti, né feriti).
Per tale ragione, Canberra ha dichiarato l’ambasciatore
iraniano persona non grata e inserito il Corpo Iraniano dei
Guardiani della Rivoluzione (CIGR) tra i gruppi terroristici. Albanese ha
affermato che l’Iran avrebbe fatto uso di una complessa rete di agenti
locali, secondo l’agenzia d’intelligence ASIO[3], nota per la sua
elevata attendibilità (ci mancherebbe altro!), simile a quella di alto
contenuto morale del criminale B. Netanyahu, quando si dilunga sulle meraviglie
che il suo esercito di squilibrati riserva agli abitanti di Gaza.
Come di consueto nei paesi della galassia coloniale americana (Europa,
propaggini asiatiche, Giappone e Corea del Sud, e anglosfera, tra
cui il paese in questione) a sostegno di tali insinuazioni non è stato fornito
nemmeno uno straccio di prova, forse nella presunzione che dopo l’upgrading di
credibilità raggiunto dalle agenzie di intelligence del cosiddetto mondo
libero con l’invasione dell’Iraq, la richiesta di produrre evidenze a
sostegno di accuse infamanti deve considerarsi un insulto alla reputazione di
cotante angeliche confraternite.
La stampa di Murdoch afferma che si tratta di una rivelazione bomba,
in sostanza di un fatto accertato, mentre l’emittente pubblica ABC
dichiara (tale Laura Tingle) che gli attacchi antisemiti iraniani mostrano che
i tentacoli dell’IRGC hanno raggiunto persino l’Australia[4]. Ora, qualsiasi
studente di scuola media inferiore capisce che chiamare rivelazione una
mera affermazione costituisce un affronto alla logica oltre
che un atto di corruzione morale, specie quando si ha a che fare con media,
governi e politica internazionale. Di tutta evidenza, la pratica di digerire i
rospi delle menzogne fabbricate da individui abbietti inibisce ogni capacità
reattiva di popolazioni in via di decadimento cerebrale e di allontanamento da
ogni residuo di resipiscenza morale.
Il governo israeliano – sembra incredibile ma si tratta proprio del governo
israeliano, lo stesso che ha massacrato oltre 60.000 palestinesi (il numero
reale è invero superiore a 150.000!), che ha provocato la morte per fame di
migliaia di donne e bambini, i cui cecchini ogni giorno uccidono a Gaza
giornalisti, medici e paramedici, operatori sociali e altri colpevoli sono di
essere in vita, lo stesso governo guidato da criminali ricercati dalla
giustizia internazionale – sì proprio quel governo lì rivendica ora il merito
di aver convinto Antony Albanese ad adottare le menzionate decisioni. B.
Netanyahu in persona, con il suo sguardo nobilmente luciferino,
aveva espresso nei giorni scorsi le sue rimostranze per l’inazione (fino a
ieri) del governo di Canberra davanti ai crimini commessi
dall’ambasciatore iraniano. Che svergognato!
Le domande che Caitlin Johnstone pone pubblicamente al figlio di un
cittadino di Barletta (il padre di Albanese veniva da lì) sono le seguenti:
dove sono le prove, perché non ci mostra le prove di quanto afferma? Quali sono
i benefici che l’Iran raccoglierebbe organizzando attacchi contro la comunità
ebraica d’Australia o minando la coesione sociale e seminare discordia
in Australia (sic!)? Egregio Antony Albanese, potrebbe illustrarci,
per gentile concessione al principio di logica, in quale misteriosa maniera i
presunti atti antisemiti da parte di Teheran farebbero avanzare gli interessi
iraniani più di quelli di qualche altro stato, quale ad esempio Israele (un
nome che viene in mente così, un po’ a caso)? Sarebbe inoltre pregevole
conoscere, se del caso, quali agenzie d’intelligence straniere
abbiano prestato sostegno all’ASIO nel raccogliere le informazioni che
proverebbero il coinvolgimento iraniano in questi eventi (a noi ne vengono in
mente due, Cia e Mossad, ma qualcuno potrebbe aggiungervi l’Mi6. Infine, signor
Primo Ministro, sarebbe mai possibile acquisire i nomi delle persone facenti
parte della complessa rete di proxy che avrebbe portato a
termine i due attacchi e che secondo l’ASIO sarebbero riconducibili a Teheran?
Di tutta evidenza, a queste domande nessun A. Albanese avrà il coraggio di
rispondere con serietà. Non è un caso che a presentare le cosiddette prove
contro il governo iraniano siano stati i servizi d’intelligence, che non sono
tenuti a produrre alcuna prova, invece che la polizia o qualche giornalista investigativo
(quest’ultima categoria, invero, in via di estinzione) che sarebbero tenuti a
parlare con cognizione di causa.
Secondo alcuni, l’espulsione dell’ambasciatore iraniano avrebbe a che fare
con le pressioni di Benjamin Netanyahu per far luce su tali incidenti antisemiti,
o magari con la necessità di bilanciare la rabbia del popolo australiano contro
le atrocità israeliane a Gaza, ma tale ipotesi non verrà di certo in mente al
Primo Ministro in questione. Resta incomprensibile che mentre il capo della
diplomazia iraniana a Canberra viene accusato senza prove di essere
responsabile di due episodi dove non v’è stata alcuna vittima (nemmeno un
graffio), si lasci però al suo posto l’ambasciatore di un governo il cui
esercito di psicopatici sta portando a termine lo sterminio dei palestinesi,
per di più davanti al mondo intero, crimini le cui evidenze riempiono ormai le
sale dei tribunali della Via Lattea.
Egr. Antony Albanese, per rinfrescarsi la memoria, le suggerirei di passare
in rassegna quel che succede ancora oggi in Palestina, Libano, Siria, l’attacco
militare di Israele all’Iran (che ha fatto strame della Carta delle nazioni
Unite), gli omicidi mirati di scienziati, di vertici militari, l’attacco
all’ambasciata iraniana a Damasco (aprile 2024), le falsificazioni e omissioni
della tragedia palestinese – che continuano da 80 anni! -, così plateali ché
prenderli in considerazione anche solo per smentirli ci farebbe passare per
deficienti. Il governo australiano, come del resto quelli delle colonie europee
su altri fronti, deve essere convinto dell’idiozia congenita della maggioranza
degli abitanti del suo paese, o di qualche particolare malattia mentale,
disabilità intellettiva o alterazione di coscienza chimicamente indotta.
In conclusione, secondo la Macchina della Verità gli
iraniani avrebbero orchestrato questi attacchi antisemiti contro i
propri interessi per fare un favore a Israele, così come in Ucraina
– mutatis mutandis – i russi avrebbero bombardato le centrali
nucleari che controllano, fatto saltare in aria il gasdotto del Baltico di cui
sono co-proprietari, sacrificato milioni di soldati al fronte, perso la guerra
o quasi, mentre la loro economia starebbe andando in pezzi.
Ogniqualvolta il potere presenta affermazioni incendiarie prive di riscontro
– e oggi ciò avviene più che mai, poiché il distacco dal popolo è ormai
palpabile – occorre attenersi alla massima latina: quod gratis
asseritur, gratis negatur, vale a dire ciò che è affermato
senza prove deve essere respinto senza prove. Punto.
La corrotta oligarchia che ci domina sta perdendo pezzi, milioni di
cittadini si stanno svegliando e non credono più a quanto sentono o leggono, ma
cercano altrove la strada verso la verità, ciascuno come può, a tentoni o con
chiarezza d’intenti.
Per finire, dunque, signori maggiordomi, sì proprio voi che indossate la
livrea dei giorni di festa come una seconda pelle per meglio servire coloro che
vi riempiono di denari, onori e carriere, fate ben attenzione. Quando
l’oppressione sociale e il dispregio dell’etica della convivenza supera la
soglia critica, anche un popolo assonnato trova il coraggio di reagire, in
Australia, in Europa e ovunque. Sappiamo anche che non siete sprovveduti e
tenete sguainate le spade. Anche noi, tuttavia, abbiamo lo sguardo fiero e gli
occhi aperti.
[1] 1. Office of the
Director of National Intelligence; 2. Central Intelligence Agency, Cia; 3.
National Security Agency, Nsa; 4. Defense Intelligence Agency, Dia; 5. Federal
Bureau of Investigation, Fbi; 6. Department of State – Bureau of Intelligence
and Research; 7. Department of Homeland Security – Office of Intelligence and
Analysis; 8. Drug Enforcement Administration – Office of National Security
Intelligence; 9. Department of the Treasury – Office of Intelligence and
Analysis; 10. Department of Energy – Office of Intelligence and
Counterintelligence; 11. National Geospatial-Intelligence Agency; 12. National
Reconnaissance Office; 13. Air Force Intelligence, Surveillance and
Reconnaissance; 14. Army Military Intelligence; 15. Office of Naval
Intelligence; 16. Marine Corps Intelligence; 17. Coast Guard Intelligence;
[2] https://www.youtube.com/watch?v=rxmRqZh90sU
[3] Australian
Security Intelligence Organization
[4] https://www.abc.net.au/news/2025-08-26/iran-antisemitic-attacks-asio-intelligence-anthony-albanese/105698844?utm_source=substack&utm_medium=email
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