giovedì 2 luglio 2015

Cerimoniale – Rachid Boudjedra

Rachid Boudjedra (qui una breve biografia) è una persona coraggiosa, tanto da dire in tv, in Algeria, di essere ateo (qui o qui).
Cerimoniale è un libro d'attualità, polizia e terroristi, i poliziotti non sono anonimi, hanno sentimenti, anche d'amore.
il libro è di quelli che leggi lentamente, per non perdere niente, una caccia all'uomo, piena d'orrore e violenza, così va il mondo.
un libro da non perdere, non ve ne pentirete - franz







Come dice giustamente Boukra nella prefazione di Cerimoniale, Rachid Boudjedra ha scritto un romanzo importante, indispensabile, perché in grado di raccontare il periodo cupo dei Gruppi Islamici Armati in Algeria e della loro visione salvifica dell'assassinio: uccidere per mondare da ogni peccato. Un poliziesco sui generis in cui la figura principale subisce le conseguenze di un forte senso di empatia che la costringe ad entrare intimamente in contatto con l'anima delle diverse vittime coinvolte, per la maggior parte bambini indifesi. Un viaggio nell'abisso della crudeltà umana, delle mille sfaccettature che la compongono, degli ideali politici o religiosi con cui a volte sembra giustificarsi. La narrazione è veloce, intima, molto efficace perché radicata all'interno della personalità della voce narrante.

In questo romanzo non appare soltanto la questione dell’Algeria, le ferite della sua storia, ma si pone una domanda inquietante: come si è potuti arrivare a quegli abissi di crudeltà? Come, nella prima metà degli anni ’90, l’Algeria è potuta cadere preda di una pura follia distruttrice e fratricida? Nel romanzo si svolge tutta una decodificazione del male, di un male che non può avere altro nome se non barbarie. Il romanzo ha una trama poliziesca, in cui un’ispettrice di polizia indaga su un efferato omicidio commesso dai terroristi islamici. In numerosi dialoghi emergono preoccupanti riflessioni: «Perché gli assassini torturano le loro vittime, e le stuprano prima di sgozzarle? Qualunque sia il loro sesso. (…)». 
Sono pagine terribili, che descrivono abissi sconosciuti, e che mostrano come la letteratura araba contemporanea si trovi condannata ad un corpo a corpo con la realtà, costretta a misurare la finzione letteraria con una realtà che supera la finzione. Una letteratura per cui oggi è quasi impraticabile il percorso della bellezza, cui è precluso il pensare in termini di sogni. Ma è anche una letteratura che non può non farsi testimonianza.

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