FREEDOM
FLOTILLA III: ISRAELE SEQUESTRA LA “MARIANNE” IN ACQUE INTERNAZIONALI
La marina
israeliana la notte scorsa ha fermato in
acque internazionali una
delle navi partite con la Freedom Flotilla 3, la ‘Marianne av Goteborg’, diretta a Gaza con lo scopo di forzare il blocco
imposto alla striscia e portare aiuti alla martoriata popolazione
sotto embargo. (Qui le tappe della Marianne)
La
nave stessa sarebbe dovuta essere donata al sindacato dei pescatori della
striscia. Un comunicato dell’esercito israeliano afferma che la nave e’
stata scortata verso il porto di Ashdod dove arriverà
entro 24 ore.
Non
ci sarebbero stati feriti tra i 18 passeggeri e membri dell’equipaggio della
nave ma una conferma di avrà solo quando gli internazionali saranno fatti
sbarcare. A bordo ci sarebbero troupe giornalistiche ma anche un deputato
arabo-israeliano della Knesset, Bassel Ghattas, e l’ex presidente tunisino
Moncef Marzouki. Si
attende intanto una conferma da parte degli organizzatori della
Freedom Flotilla della notizia del rientro ai porti di partenza delle altre tre
navi del convoglio per Gaza – la “Juliano”, la “Rachel” e la “Vittorio”.
Freedom Flotilla: commando
israeliano assalta la “Marianne”
Si
è conclusa come molti si attendevano il viaggio verso Gaza della “Marianne”,
l’ammiraglia della nuova missione della Freedom Flotilla
per Gaza.
L’imbarcazione (un peschereccio) è stata presa d’assalto da un commando
israeliano poco prima dell’alba e costretta a dirigersi verso il porto di
Ashdod. Le comunicazioni con la “Marianne” si erano perdute verso le 4. Poco
dopo si è appreso dell’arrembaggio subito dalla nave.
Non
ci sarebbero stati feriti tra i 18 passeggeri e membri dell’equipaggio della
nave ma una conferma di avrà solo quando gli internazionali saranno fatti
sbarcare. L’unico italiano parte della missione, l’attivista Claudio
Tamagnini, di Alcamo,
non è a bordo della “Marianne” ma di un’altra imbarcazione della Freedon
Flotilla, la “Juliano”.
Israele
ha già comunicato che passeggeri ed equipaggio saranno espulsi attraverso
l’aeroporto di Tel Aviv, dopo le “operazioni di identificazione”.
Si
attende intanto una conferma da parte degli organizzatori della Freedom
Flotilla della notizia del rientro ai porti di partenza delle altre tre navi
del convoglio per Gaza – la “Juliano”, la “Rachel” e la “Vittorio” – che con la
“Marianne” intendevano rompere il blocco navale israeliano e portare aiuti alla
popolazione palestinese sotto embargo.
Il
premier israeliano Benyamin Netanyahu ha fatto le congratulazioni alla
Marina e ai commando autori dell’assalto alla “Marianne” e affermato che
Israele è l’unica democrazia “che si difende nel rispetto delle leggi
internazionali”.
FreedomFlotilla:“Sulla Marianneviolenza e
abusi”
Le operazioni di abbordaggio della Marianne, la nave “ammiraglia”
della nuova missione della Freedom Flotilla per Gaza bloccata lo scorso 29
giugno in acque internazionali di fronte alla Striscia, non sono state poi così
pacifiche come dichiarato dalle autorità militari israeliane: lo dice un
comunicato della Freedom Flotilla stessa diffuso ieri. Stando a quanto
dichiarato dall’organizzazione, i soldati israeliani hanno usato violenza, minacce e commesso
abusi nei confronti dell’equipaggio e dei passeggeri.
Le immagini dell’abbordaggio, diffuse assieme al comunicato e girate
dai passeggeri a bordo – tra loro, oltre al deputato della Knesset Basel
Ghattas, l’ex presidente tunisino Moncef Marzouki e numerosi giornalisti
internazionali – parlano chiaro: nel primo video si vede il momento
dell’abbordaggio da parte di un gommone della guardia costiera israeliana,
con un militare che minaccia mentre l’altro componente del commando
punta la pistola contro Charlie Andreasson, un membro dell’equipaggio
della Marianne.
Nel secondo si sentono i soldati di Tel Aviv affermare al megafono
che con il loro gesto gli attivisti sostengono “il regime presente a Gaza”,
mentre alcuni fotogrammi dopo si vede un militare usare il taser contro
un membro dell’equipaggio e si sentono le sua urla di dolore.
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