Intervistatore(di
seguito I.)- Buonasera, vorremmo intervistarla sulla buonascuola di Renzi, e, come da accordi, in cambio dell’anonimato,
per quanto possibile, dovrà essere sincero.
Senatore
(di seguito S.) – Buonasera, grazie di avermi invitato, e, per quanto
possibile, sarò sincero.
I.
Come mai un intervento sulla scuola? Fra scandali all’Expo e Mafia capitale,
per tacere del resto, non c’erano urgenze più pressanti?
S.
Ce l’ha chiesto l’Europa, no, scherzo. È che la scuola vuole essere un settore
come gli altri, le norme sulle assunzioni per chi lavora 36 mesi consecutivi
volevano che valessero anche per la scuola, e allora per scuola varrà la buonascuola, una specie di Jobs Act, tutti
i lavoratori saranno uguali.
I.
Ci torneremo. Partiamo dalla forma, un maxiemendamento e non una legge come si
deve, senza la fiducia. Cosa dice di questo?
S.
Non c’era tempo, volevamo assumere i centomila lavoratori promessi, certo
sembra una specie di ricatto unire le assunzioni alle altre norme, in realtà è
una tecnicalità rendere inseparabili la buonascuola
e l’assunzione dei centomila insegnanti.
I.
In realtà non si tratta di posti di lavoro in più, cambia solo la forma
contrattuale (da contratti temporanei a contratti a tempo indeterminato),
eravate obbligati da una sentenza europea.
S.
Sarà così, intanto noi li abbiamo assunti e se ne ricorderanno alle elezioni.
I.
Tutti i sondaggi dicono questa legge “infiniti lutti” porterà al PD, perderete
molti voti alle prossime elezioni, dicono.
S.
Se ne saranno dimenticati, per allora, mi creda, siamo sempre il meno peggio,
un meno peggio garantito, come faranno a votare Lega o M5S?
I.
Passiamo all’analisi dei punti principali del maxiemendamento, partiamo?
S.
Avanti, mi sono preparato bene.
I.
Intanto sembra che ci sia un ritornello: “senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica”.
S.
Lei non sa cosa sono le compatibilità di bilancio? Sa che un F35 costerà almeno
200 milioni di euro? (da
qui) La Difesa è la cosa più importante per un paese moderno, bisogna fare
sacrifici nel resto.
I.
Sa che negli Usa gli estremisti statunitensi uccidono più dei jahidisti?
S.
Chi le scrive queste cose?, Lotta Continua o il Male?
I.
Il New York Times del 25 giugno del 2015.
S.
Proprio quel giorno non l’ho letto, ma torniamo alla riforma della scuola, se
non le dispiace
I. Nel maxiemendamento, al comma
7, è scritto che “Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica” devono svolgere 17 attività,
dalla lettera a) alla lettera s).
Come sarà possibile, senza nuovi
investimenti?
S. Qui interviene il dirigente
manager, sceriffo o sindaco, che dir si voglia, sarà lui il motore e la
soluzione di ogni problema.
I. C’è molta enfasi sul “Piano
nazionale per la scuola digitale”, vorrei chiedere solo una cosa, le ore per
sviluppare le competenze digitali degli studenti sono aggiuntive o saranno
sacrificati i contenuti delle altre discipline?
S. Mi sembra una questione di
lana caprina, la cosa più importante è saper utilizzare i nuovi strumenti
tecnologici, i contenuti saranno definiti in futuro, nel tempo che rimane.
I. Sappiamo che i dirigenti
scolastici stanno iniziando a studiare i gruppi chiusi di whatsapp e facebook,
per condividere le informazioni sui docenti da “assumere”, di triennio in
triennio, per lasciare fuori quelli più sindacalizzati, o troppo preparati da
non poter essere controllati.
S. Con l’Autonomia ogni dirigente
e ogni scuola vedranno cosa fare. L’Amministrazione, che ha scelto i dirigenti,
ha piena fiducia in loro.
I. Al c.78 si dice che “A
decorrere dall’anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti
dell'istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai
docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento” e al c.79
“Il dirigente scolastico formula la proposta di incarico”. Come se in un comune, per restare al dirigente
sindaco, il sindaco potesse cambiare gli impiegati, in uno “spoil system”
continuo. Il rischio concreto è quello che in un comune, anziché restare l’istituzione
e cambiare ogni 5 anni il sindaco, l’istituzione (permanente) comune e il
sindaco (temporaneo) coincidano, con un balletto di nomine enorme.
A scuola potrebbe succedere che un
dirigente, cambiando scuola, si porti dietro tutti i docenti che hanno un
ottimo rapporto con lui, alterando gli organici della nuova scuola, e
contemporaneamente potrebbe, in tutte le scuole, esserci un turn over mostruoso
di insegnanti, come un domino senza fine.
S. La sua domanda è tendenziosa,
lei sa che in via teorica potrebbe succedere quello che prospetta, ma nella
realtà succederà raramente.
I. Ma se succedesse?
S. Vorrà dire che in quei casi
sarà necessario.
I. Avrà letto le parole di Gotor,
“è la peggiore fiducia possibile perché viene
data a un governo che con il suo comportamento mostra di non avere fiducia nel
mondo della scuola: la voto soltanto per disciplina di gruppo e di partito
……….” o ” ……questo non è il partito né il programma con cui nel 2013 noi
senatori del Pd ci siamo presentati davanti agli italiani e davanti ai nostri
elettori, che – ne sono certo – non ci perdoneranno facilmente questo
tradimento”.
S, Poteva stare
zitto, una volta che si fa una cagata (se questo lui pensa) si sta zitti, si
ingoia l’amaro calice, e si va avanti, i panni sporchi, se poi sono sporchi
davvero, si lavano all’interno del partito. Gator è bravo, ma inesperto;
imparerà, l’anima bella tormentata non è prevista nel nostro lavoro di
legislatori per il bene del Paese.
I. Al c.84 si
dice che i docenti, potranno essere utilizzati, fino a 10 giorni, per supplenze
“in gradi di istruzione inferiore”, cioè chi insegna con ragazzi di 15 anni potrà
trovarsi davanti bambini di 5 anni: non pensa possa esserci qualche problema?
S Tutti sono
utenti, in fondo. Andrà per il meglio.
I. Nel DPEF approvato quest’anno
(qui)
“la spesa pubblica per istruzione, che partiva
dal 3,9% del Pil del 2010, passerà dal 3,7% del 2015 al 3,5% del 2020, al 3,4%
del 2025, al 3,3% del 2030 e del 2035.” E negli altri paesi europei le
percentuali sono più alte, spesso più del doppio.
S. Ma gli altri paesi non hanno
un debito pubblico e una corruzione come quella italiana, da qualche parte
bisogna tagliare, e poi, come dappertutto, l’ingresso dei privati non potrà che
far bene al pubblico.
I. Senza oneri per lo Stato?
S. Ne parleremo più avanti, se
vuole, concentriamoci sulla buonascuola.
I. Al c.128 si parla
della valutazione dei docenti, riportiamo le parole esatte del maxiemendamento:
1. Presso ogni istituzione scolastica ed educativa è
istituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato
per la valutazione dei docenti.
2. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, è presieduto dal
dirigente scolastico ed è costituito dai seguenti componenti:
a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal
collegio dei docenti e uno dal
consiglio di istituto;
b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e per il
primo ciclo di istruzione, un rappresentante
degli studenti e un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di
istruzione,scelti dal consiglio di istituto;
c) un componente esterno individuato dall'Ufficio scolastico regionale
tra docenti, dirigenti
scolastici e dirigenti tecnici.
3. Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei docenti
sulla base:
a) della qualità dell'insegnamento e del contributo al miglioramento
dell'istituzione scolastica, nonché del successo
formativo e scolastico degli studenti;
b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in
relazione al potenziamento delle competenze degli alunni
e dell'innovazione didattica e metodologica, nonché della collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone
pratiche didattiche;
c) delle responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e
didattico e nella formazione del personale.
La domande sono
diverse: il Ds, tre docenti, un genitore e uno studente, per le scuole
superiori, e un componente esterno dovranno valutare (anche se c’è scritto valorizzare) il docente.
Gliele propongo
in sequenza:
1-se nessuno
conosce la disciplina del docente valutato come si fa?
2-possono essere
un genitore e uno studente oggettivi (si immagini un genitore al quale abbiano
bocciato il figlio, o abbia ottenuto una valutazione inferiore a quella che
pensava di meritare)?
3-come si misura
la qualità dell’insegnamento?
4-come si
contribuisce a migliorare l’istituzione scolastica?
5-successo
formativo e scolastico significa che se un docente promuove tutti, e con bei
voti, ha di per sé una valutazione migliore’
Mi fermo per ora
solo al punto a)
S. Sono domande
molto puntuali e però astratte, sono sicuro che il dirigente chiamato a
presiedere il comitato saprà come fare, in un clima di collaborazione e
valutazione.
I. Mi sembra che
sia inutile passare ai punti b) e c), troppo astratti, vero?
S. Mi legge nel
pensiero, grazie
I. Per finire
volevo chiederle qualcosa sulla Costituzione. Dopo i primi articoli, ormai
numerosi, modificati negli ultimi decenni, sembra che gli articoli della parte
prima non vengano toccati, come se ci fosse pudore a farlo direttamente.
In realtà l’articolo 33, c.3 viene
continuamente violato, quando si finanziano le scuole private
S. In realtà non
c’è nessuna violazione: se le scuole private le chiamiamo in modo diverso (e
facciamo intervenire anche le Regioni), vedrà bene che il c.3 dell’articolo 33
resta per l’eternità inviolato.
I. Sempre all’art.33,
c.1, si dice che l’insegnamento è libero. Come la mettiamo con il comitato per la
valutazione dei docenti?
S. L’art.33 della Costituzione
non viene toccato, l’insegnamento continua a restare libero, e ci mancherebbe,
il comitato per la valutazione
dei docenti
è un organismo di ordine tecnico, rassicuro tutti gli insegnanti, niente paura.
I. Diceva un giornalista, non si
offenda, che “un'obiezione di ordine
tecnico è il primo rifugio di un mascalzone”. Come pensa che sarà l’avvenire
della buonascuola?
S. Fra qualche
anno tutti ci ringrazieranno, sono sicuro.
Nessun commento:
Posta un commento