NON SIAMO PRONTI AD UNA SCUOLA DI
MERDA*
A tal signore
magnifico io, il tale. Poiché si sa benissimo da parte di tutti che io non ho
di che nutrirmi o vestirmi, io ho richiesto alla pietà vostra, e la vostra
benevolenza me lo ha concesso, di potermi affidare e accomodare al vostro
mundio, e così ho fatto; cioè che tu debba aiutarmi e sostenermi, tanto per il
vitto quanto per il vestiario, secondo quanto io potrò servire bene e meritare;
e, finché io vivrò, ti dovrò prestare il servizio ed ossequio dovuti ad un uomo
libero e non potrò sottrarmi per tutta la mia vita alla vostra potestà o
mundio, ma dovrò rimanere finché vivrò nella vostra potestà e protezione
Formulae
Turonenses - Giuramento del vassallo
* “La scuola è sempre meglio
della merda” da Don L. Milani Lettera a una Professoressa; evidentemente non è
più vero.
Governo e ministro
dell’istruzione si scandalizzano per il lieve ritardo causato da un blocco
degli scrutini di soli 2 giorni, effettuando un vero e proprio terrorismo
psicologico di massa, per realizzare un baraccone che chiamano riforma, che
procede alla “soluzione finale” per la scuola pubblica.
La “Buona Scuola” ha come
principale valore fondante la competizione, che sarebbe meglio definire lotta
senza regole, tanto tra insegnanti a tempo indeterminato da dividere tra
“meritevoli” e “non meritevoli” quanto tra i precari che verranno “assunti” a
termine, ovvero sino a quando dura il gradimento del DS, e dovranno
“guadagnarsi” il posto sul campo. Lavoro e luogo di lavoro saranno organizzati,
diretti e controllati da una sorta di DS feudatario che avrà il potere di
nominare vassalli, valvassini e valvassori, i quali potranno godere di qualche
patetico vantaggio persvolgere la funzione di servi ai danni dei colleghi. La
pubblicazione online dei curricula farà il resto giacchè i colleghi più zelanti
potranno vantare, per conservare squallidi privilegi, la frequenza di corsi di
briscola a spese di chi nel curriculum non può che vantare anni di lavoro nella
scuola e i DS,
nel contempo, sfrutteranno tutto
ciò come vetrina per vendere la scuola al miglior offerente.
Nella riforma, non una parola
sulla didattica, polverizzata dalla riforma Gelmini, sul contratto di lavoro
bloccato da anni, surrogato da una donazione di 500 euro per le spese di aggiornamento,
l’iscrizione a dottorati, master e quant’altro, ingressi nei musei , etc. (ma
quanto ha sempre speso davvero un insegnante per tutto questo?). La
collegialità viene annichilata per essere sostituita da una competizione che
monetizza, e perciò rende risibile, il nostro ruolo educativo.
Noi continuiamo a pensare che
l’Educazione, consista nel contribuire a formare un essere umano critico,
solidale con i più deboli e svantaggiati e con passione per la conoscenza. Per
questo motivo non intendiamo tacere ma vogliamo rovinare la festa che si
prepara attorno a questa riforma. Non solo speriamo di non essere mai giudicati
“meritevoli” in questo tipo di scuola, ma vogliamo tranquillizzare sin d’ora DS
e colleghi “disponibili”, dichiarandoci non meritevoli , indisponibili a
collaborare con il DS e per questo motivo, coerentemente, il nostro curriculum,
che la scuola dovrebbe pubblicare online, conterrà solo i titoli che hanno
permesso l’accesso al nostro posto di lavoro e niente di più.
La nostra dignità e integrità, la
passione per il nostro lavoro e per la libertà ci impediscono di sporcarci le
mani in questa squallida e degradante farsa (o tragedia?) e ci spingono invece
a cercare di versare quanta più sabbia possibile negli ingranaggi di questo
sistema, da cui tutti, compresi i più zelanti collaboratori, verranno
ineluttabilmente travolti.
(scritto da un piccolo gruppo di insegnanti di Cagliari)
(scritto da un piccolo gruppo di insegnanti di Cagliari)
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