mercoledì 22 luglio 2015

Desolante silenzio sulla strage dei ragazzi socialisti di Suruc. Con loro muore l’internazionalismo? - Gad Larner


Questo è il bellissimo autoritratto che loro stessi avevano pubblicato su Twitter pochi minuti prima di essere dilaniati da una loro coetanea kamikaze. Trenta giovani socialisti turchi e curdi assassinati ieri a Suruc, a quindici chilometri da Kobane dove progettavano di ricostruire una biblioteca e un centro culturale.
Sono impressionato dalla sottovalutazione di questo crimine sui media europei. E più ancora mi colpisce la mancata percezione, da parte dell’Internazionale socialista (o ciò che ne resta) del tragico significato di quella strage. I giovani socialisti riuniti a Suruc impersonavano la necessità di un impegno contro la discriminazione etnico-religiosa e per la giustizia sociale che non può rassegnarsi ai confini. Possibile ignorare che l’attentato di Suruc mira al cuore dell’ideale internazionalista e ci riguarda tutti da vicino?

2 commenti:

  1. D'accordo con Lerner. I giornalisti e le testate per cui lavoravano hanno oggi una repsonsabilità enorme: contribuiscono a decidere cosa è "figura" e cosa è sfondo, avvenimento di II piano. E' gravissimo che i media non abbiamo dato risalto a questa strage.

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    1. è una strage gemella di quella di Otoya, in Norvegia, qualche anno fa,
      solo che di quella si sono riempiti i giornali.
      erano sempre vite umane di giovani socialisti, e come sempre le vite, e le morti, dei cittadini dei paesi nel nord del mondo valgono molto di più...

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