Sono passati quasi 70 anni dal massacro di Deir Yassin. Il 9 aprile 1948 le
milizie sioniste, Irgun e Lehi (a.k.a Stern Gang), attaccarono il villaggio di
Deir Yassin uccidendo oltre 100 persone tra cui donne e bambini. I rapporti
hanno dichiarato che i residenti del piccolo villaggio furono mutilati,
decapitati, sventrati e violentati.
In un articolo pubblicato di recente dal quotidiano israeliano Haaretz,
sono state riportate testimonianze inedite e nuove testimonianze scioccanti sul
massacro.
Neta Shoshani, una regista israeliana che sta studiando la storia del
massacro, ha intitolato il suo film più recente “Born in Deir Yassin”.
Shoshani ha intervistato e raccolto testimonianze di persone che erano
presenti durante il massacro e testimonianze degli archivi israeliani secretati
al pubblico.
Ha mostrato le prove al quotidiano israeliano Haaretz. Il film mostra “Un
giovane legato ad un albero e dato alle fiamme. Una donna e un vecchio
colpiti alla schiena. Ragazze allineate contro un muro e mitragliate.”
Tra coloro che hanno testimoniato c’è Yehuda Feder, ex membro di Lehi: “Nel
villaggio ho ucciso un uomo arabo armato e due ragazze arabe di 16 o 17 anni.
Le ho spinte contro un muro e le ho finite con due raffiche di mitra.” ha
detto a Shoshani, aggiungendo: “Abbiamo sequestrato un sacco di soldi e ci
siamo ritrovati con gioielli d’argento e d’oro tra le mani”.
L’ex comandante della banda Lehi di Gerusalemme, Yehoshua Zettler, ha
raccontato: “Hanno preso i morti, li hanno accatastati e poi bruciati”, e ha
descritto i residenti del villaggio dicendo che “correvano come gatti”. Gli
aggressori hanno distrutto il villaggio usando esplosivi, e “in poche ore, metà
del villaggio non c’era più”, ha raccontato Zettler.
Mordechai Gichon, prima di morire lo scorso anno, era tenente
colonnello dell’esercito israeliano; all’epoca dei fatti era un agente dell’intelligence
della banda Haganah. Fu mandato a Deir Yassin dopo il massacro. “Sembrava
qualcosa di simile a quando i cosacchi devastarono i quartieri ebraici,” ha
affermato, confrontando Deir Yassin con i pogrom ebraici. “La mia impressione
fu più di un massacro che di qualsiasi altra cosa. Se si tratta di uccidere
civili innocenti, allora si può parlare di un massacro.” disse a Shoshani.
Yair Tsaban, membro delle brigate giovanili di allora, fu mandato a
seppellire i cadaveri per paura che li vedesse la Croce Rossa, “fu
necessario cancellare ogni traccia delle uccisioni perché la pubblicazione di
immagini e testimonianze su ciò che era successo nel villaggio sarebbe stata
molto dannosa per l’immagine della nostra guerra di indipendenza “.
Tsaban ha affermato che durante quell’operazione non ha mai trovato tra le
persone uccise una che fosse armata, “per lo più donne e vecchi”. Ha
anche testimoniato di aver visto civili colpiti alla schiena: “un vecchio
e una donna, seduti nell’angolo di una stanza con il viso rivolto verso il
muro, colpiti alle spalle”.
Shraga Peled, all’epoca membro del Servizio Informazione dell’Haganah, ha
raccontato personalmente a Shoshani la sua storia; “Quando sono arrivato
a Deir Yassin la prima cosa che ho visto è stato un grande albero al quale era
legato un giovane arabo. Questo albero fu dato alle fiamme. Lo legarono e
bruciarono insieme all’albero. L’ho fotografato.”
Peled era stato inviato per documentare gli eventi e diede la pellicola ai
suoi superiori. Da allora non l’ha più vista.
Rappresentata nel film di Shoshani, ma nascosta negli archivi di Stato, è
la scena di bambini orfani i cui genitori sono stati uccisi a Deir
Yassin. Questa, insieme a una quantità enorme di testimonianze saccheggiate e
nascoste, rimane negli archivi militari israeliani. La richiesta di Shoshani,
sostenuta da Haaretz, di rendere pubblico il materiale è stata respinta dalla
High Court di Israele e pure dalla Corte Suprema nel 2010.
“Lo Stato ha spiegato che la pubblicazione delle immagini potrebbe danneggiare
le relazioni estere di Israele e violare il “rispetto per i morti”, ha
riportato Haaretz.
Il massacro di Deir Yassin è solo un singolo episodio. Settant’anni di
storia rimangono censurati dallo stato d’Israele.
Trad. Invictapalestina.org
Fonte: https://www.welcometopalestine.com/article/israeli-filmmaker-uncovers-evidence-deir-yassin-massacre/
oggi dire israeliano e' peggio che dire nazista, perche gli uni sono venuti dopo gli altri.
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