mercoledì 16 agosto 2017

Lettera di John Berger, Noam Chomsky, Harold Pinter, José Saramago - 21 luglio 2006

Il capitolo più recente del conflitto tra Israele e Palestina è iniziato quando effettivi israeliani hanno prelevato con la forza da Gaza due civili, un medico e suo fratello. Di questo incidente non si è parlato da nessuna parte, eccetto sulla stampa turca. Il giorno dopo i palestinesi hanno catturato un soldato israeliano proponendo uno scambio con i prigionieri in mano agli israeliani: ce ne sono circa 10 mila nelle carceri di Israele.
Che questo "rapimento" sia ritenuto un'atrocità, mentre si considera un fatto deplorevole ma che fa parte della vita che le Forze di Difesa (!) Israeliane esercitino l'illegale occupazione militare della Cisgordania e l'appropriazione sistematica delle sue risorse naturali, in particolare dell'acqua, è tipica della doppia morale usata con ricorrenza dall'Occidente di fronte a quanto avviene ai palestinesi, negli ultimi 70 anni, sulla terra che i trattati internazionali hanno assegnato loro.
Oggi, ad atrocità segue altra atrocità: i razzi artigianali si incrociano con i sofisticati missili. Questi ultimi hanno il loro bersaglio dove vivono i poveri ed i diseredati che aspettano l'arrivo di quello che a volte si è chiamato giustizia. Entrambe le categorie di proiettili lacerano i corpi in maniera orribile; chi, salvo i comandanti in campo, può dimenticare questo per un momento?
Ogni provocazione ed il suo contraccolpo vengono impugnati e sono motivo di sermoni. Ma gli argomenti che seguono, accuse e solenni promesse, servono solo da distrazione per evitare che il mondo presti attenzione ad uno stratagemma militare, economico e geografico di lungo termine il cui obiettivo politico non è niente di meno che la liquidazione della nazione palestinese.
Questo bisogna dirlo forte e chiaro perché lo stratagemma, solo per metà manifesto, ed a volte occulto, avanza molto rapidamente col passare dei giorni e, secondo la nostra opinione, dobbiamo riconoscerlo tale e quale è, incessantemente ed eternamente, ed opporci ad esso.
(La Jornada, 21 luglio 2006)
Mieussy, Francia
(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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