“Ma di quale par condicio parla Valditara se i nostri
professori non arrivano nemmeno ad affrontare la questione Israele-Palestina
nel programma? Con questa circolare si sta colpendo solo la volontà degli
studenti di affrontare questioni d’attualità scegliendo da che
parte stare e si stanno intimorendo anche i docenti”. Sono le parole di Angela
Verdecchia, coordinatrice nazionale della Rete degli Studenti Medi. Alla
ripresa della settimana scolastica ci pensano i giovani a rispondere alla nota
inviata venerdì a mezzogiorno da viale Trastevere sulle “manifestazioni ed
eventi pubblici all’interno delle istituzioni scolastiche”.
A firmare il documento, trasmesso ai presidi e agli uffici periferici del
ministero, è il braccio destro del professore milanese ovvero il (questo è
l’articolo adoperato dal Mim ndr) capo dipartimento, Carmela Palumbo.
La circolare, dopo una premessa che cita per tredici righe la Legge 92 del 20
agosto 2019 ovvero l’introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione
civica e le linee guida a firma del ministro dell’Istruzione Giuseppe
Valditara, sottolinea che “l’organizzazione e lo svolgimento, all’interno
delle istituzioni scolastiche, di manifestazioni ed eventi pubblici di vario
tipo aventi ad oggetto tematiche spesso di ampia rilevanza politica e sociale,
siano caratterizzati dalla presenza di ospiti ed esperti di
specifica competenza e autorevolezza. Si ritiene, infatti, che
nell’organizzazione di tali eventi, il cui valore formativo rimane indiscusso,
le istituzioni scolastiche, nell’ambito dell’autonomia loro riconosciuta,
debbano operare in modo da assicurare il pieno rispetto dei principi
del pluralismo e della libertà di opinione e
garantire, in ogni caso, il dialogo costruttivo e la formazione del pensiero
critico”.
Parole che arrivano dopo il caso del convegno su Gaza al liceo romano
Righi, al quale doveva prendere parte un esponente della Global Sumud Flotilla,
cancellato a poche ore dall’inizio dopo che il deputato della Lega Rossano
Sasso aveva fatto notare che sarebbe mancato il contraddittorio. Una
nota quella di Valditara che oltre a destare la consueta polemica tra
l’opposizione e la maggioranza ha smosso anche i giovani.
Nemmeno il Movimento degli studenti dell’Azione cattolica è
rimasto a guardare e proprio in queste ore la segreteria nazionale si
incontrerà per riflettere ed eventualmente prendere una posizione sulla nota
del ministero. Intanto, è la Rete Studenti Medi a farsi
sentire: “E’ dall’inizio dell’anno scolastico che Valditara con diverse
dichiarazioni ha tentato di ledere la libera manifestazione del
pensiero degli studenti sul conflitto in corso a Gaza. Qui non si
tratta di garantire il libero confronto di posizioni diverse, a favorire una
approfondita e il più possibile oggettiva conoscenza dei temi proposti ma di
guardare appunto con obiettività a quanto sta accadendo: uno Stato, Israele,
sta opprimendo una popolazione affamandola. La Scuola ha tutto il diritto di
dire che il nostro governo ha avuto nei confronti di questa situazione una
presa di posizione timida ed ipocrita”, sottolinea Verdecchia
annunciando una manifestazione di tutti i movimenti studenteschi il 14
novembre.
La Rete degli Studenti Medi è preoccupata per l’atmosfera che si è creata
persino attorno al convegno promosso dal Cestes (Centro studi
trasformazioni economiche sociali) sulla militarizzazione nelle scuole al quale
è stato impedito ai docenti di partecipare ottenendo il giorno di permesso come
formazione. A prendere posizione è anche l’Unione degli studenti attraverso
il coordinatore nazionale Tommaso Martelli che al Fattoquotodiano.it dice:
“La circolare inviata alle scuole da parte del ministro Valditara sulla par
condicio nei dibattiti scolastici è pericolosa. È perfettamente in
linea con l’idea del ministro di rendere le scuole degli spazi con sempre meno
autonomia di insegnamento e sempre meno possibilità di prendere iniziativa.
L’idea di una par condicio, imposta arbitrariamente all’interno di ogni
dibattito, solo per direttiva nazionale, se non è una disperata ricerca di
imporre idee conservatrici, vecchie e di parte, vicine alle idee del ministro e
del nostro governo, è quanto meno poco pensata”.
L’Uds entra anche nel merito dell’iniziativa al Righi: “Non sappiamo se il
Ministro in questo caso avrebbe voluto la presenza di uno dei soldati
dell’Idf che hanno arrestato i membri della Flotilla. È giusto, come è
scritto nella circolare, che lo sviluppo del pensiero critico sia prerogativa
delle scuole, ma se vogliamo individuare le cause dell’abbassamento della
qualità formativa dobbiamo andare a guardare ai tagli all’istruzione continui
negli anni proposti da questo governo, o nelle linee guida per l’insegnamento,
autoritarie, conservatrici e nazionaliste imposte dal ministro”.
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