domenica 11 giugno 2017

Gabbiani sul Carso - Giulio Angioni

siamo a Trieste, il muro di Berlino è caduto, nel paese confinante matura una carneficina che darà i suoi frutti velenosi qualche anno dopo.
il professor Lampis si trova incastrato in una storia oscura, militari infedeli, tradimenti, furti di armi, amori che nascono e che finiscono, uno studente con qualche segreto pericoloso, le radici sarde che affondano nei ricordi.
anche questo libro di Giulio Angioni non annoia mai, pieno di colpi di scena esplosivi.
cercatelo, non ve ne pentirete.






Se la nozione di postmoderno ha un senso rispetto a una storia, questa raccontata da Giulio Angioni è una vicenda pubblica e privata come il romanzo classico richiede, ma immersa in un'ambiguità e in una complessità davvero postmoderna, per la vertigine del cambio dopo il Muro e lo sfaldarsi di tanto altro nel cuore dell'Europa, e degli europei, dell'ultimo decennio del millennio scorso. Azioni, parole e sentimenti si confondono e confondono, tanto quanto i buoni e i cattivi della storia, tanto da togliere ogni velleità di sufficiente o definitiva comprensione. Un intrigo postmoderno che richiede lettori postmoderni, raccontato, oltre le apparenze, ben al di fuori delle modalità previste, oltre anche la serialità e la dodecafonia, se regge la metafora musicale, dove nemmeno le parole riescono a lungo a stare in piedi. Con un po' di pazienza, un'esperienza imperdibile.

In una finta struttura classica da giallo politico-militare-spionistico, uno stinto professore universitario di antropologia si deve confrontare con una vicenda che finisce per coinvolgerlo interamente, tramite un suo studente ingenuo sfortunato e militare sul confine orientale italiano, negli anni di appena dopo Muro e sfaldamento jugoslavo. Ma alla fine, è proprio il liso professore ad averla vinta a modo suo sulla stupidità politico-militare che di suo stavolta ha pure il non sapere più che fare, dopo il tanto daffare della guerra fredda sulla Soglia di Gorizia. Libro ottimo, e io gli dò il massimo, anche per simpatia per un autore che merita più lettori e anche se forse è per palati forti. Ma anche per tutti, credo. Spero di scoprirlo attraverso i pareri di altri lettori qui su anobii.

Il professor Giulio Angioni in questo giallo insolito stavolta ha messo in scena un professore, che deve capire che cos'è succeso a un suo studente finito in coma all'ospedale. Solo che lo studente è anche un ufficiale dell’esercito italiano. In più siamo a Trieste, sul Carso, sulla Soglia di Gorizia, ai confini orientali d’Italia subito dopo la caduta del Muro di Berlino, con tutto quello che gli cade insieme. Per esempio la Jugoslavia, lì a due passi, che diventa subito un grande mattatoio. E non è che la nostra Italia lassù sui confini di nuovo in subbuglio non ne risenta. Ne risentono tutti, e tutti devono fare i conti con molte novità del tutto inaspettate. Intanto, che cos'è successo allo studente militare del professor Lampis? E a lui stesso, e alla sua assistente Florianic, e ai buoni e ai cattivi che spesso si scambiano le parti? Il ritmo è incalzante dall'inizio a una fine che al lettore lascia il cerino in mano. Da leggere!

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