Leggo che la
ministra Valeria Fedeli intende appioppare un
altro mese di scuola agli studenti. Nel periodo estivo. Su pressione di molti genitori.
Stop.
Molti
genitori decidono di fare figli. Chi per caso chi per scelta, del tipo: voglio
avere un figlio.
Stop.
So che ci
hanno provato altri colleghi e predecessori della Fedeli a prolungare il periodo
di internamento nelle patrie prigioni della Pubblica Istruzione.
Stop.
Ho letto che
recentemente hanno deciso la vaccinazione
di massa anche per chi non la vuole. E che vogliono esaminare
più spesso anche i figli di chi ai propri figli gli esami non li vuole far
fare.
Stop.
Per un
momento penso, ora vado a letto e dormo per un altro anno. Magari tra un anno
quei genitori, la ministra Fedeli e quegli altri dei vaccini e degli esami sono
stati sottoposti al lavaggio del cervello.
Stop.
Poi però
penso. Non finiranno mai, quelli così, a meno di un miracolo. Per ora quindi mi
accontento di dormire solo un altro paio d’ore, sperando che il mondo dei miei
sogni sia più abitabile di quello che trovo quando sono sveglio. Ma in verità
nei miei sogni finisco per incontrare di nuovo gli stessi che incontro qui, che
non mi danno ascolto. Sono in trappola.
Stop.
Allora mi
incazzo.
E chiedo: ma
porco di quel (omissis), ma
perché mai – parlo ai genitori – avete messo al mondo dei figli? Ma
avevate visto cosa c’era in palio per loro? Avevate
visto che dopo pochissimo sarebbero stati internati, sottoposti a restrizioni
del tempo, dello spazio, della libertà, del diritto di fare qualcosa che avesse
un senso per “loro” e non per una società idiota che destina tutti ad una vita senza
senso? Vi siete accorti che i vostri figli avrebbero dovuto passare
la massima parte del loro tempo agli ordini di adulti che gli avrebbero imposto
quotidianamente condizioni che solo una caserma potrebbe giustificare ( e in
tempo di guerra), che le loro pulsioni, i loro desideri, e il loro diritto ad
essere trattati come esseri umani a pieno titolo (cioè dotati non solo
dell’istinto del servo ma anche di quello della fantasia, del piacere, della
vitalità, della creatività, dell’immaginazione, dell’arte, della partecipazione,
del silenzio e del chiasso, del dire di no e del dire di sì, del gioco, della
condivisione, del dono e della restituzione, della bellezza, del riposo, del
nutrimento non forzato ecc. ecc.), avrebbero contato come il due di briscola?
E ora, non
paghi di averli consegnati alla barbarie
quotidiana dei compiti e del disciplinamento forzato – visto che
proprio non avete tempo per loro, che vi
intralciano a tal punto che non vedete che il momento di sbarazzarvene e
rifilarli a qualcuno in cui riporre la
massima fiducia che la meraviglia del loro essere in formazione sia custodito e
accudito nel migliore e più amorevole dei modi – eccovi di nuovo pronti a
scrivere alla ministra per trovare il modo di tenerceli ancora un po’, i vostri
figli, nelle sue simpatiche prigioni. Certo, magari non parcheggiati, come di
fatto voi li volete (perché che altro fate se non parcheggiarli?), ma magari
sottoposti a nuovi processi di disciplinamento, a nuove sevizie culturali (in
virtù delle quali, come è noto, siamo diventati uno dei paesi più colti e
amanti la cultura al mondo).
Permettetemi
(e perdonate una briciola di livore): ma perché cazzo li avete messi al mondo?
Stop!
Certo,
avrete tutte le buone ragioni che hanno quelli che ahinoi, prima di fare certi passi
non proprio banali, di pensiero non ce ne mettono neanche una briciola,
nonostante abbiano fatto tanta scuola e abbiano tanta cultura e sensibilità e
comprensione e amore per il prossimo.
Mi limiterò
quindi all’applauso sarcastico.
A quegli
altri, quelli dei vaccini, quelli che abbiamo eletto per governarci,vorrei
chiedere: ma che idea avete del vostro popolo, dico quello che, con tutta
evidenza, non avete più neppure la vaga giustificazione a governare? Ma perché
mai questi soggetti adulti, in gran parte definiti “maturi” da una commissione
scolastica, dunque pienamente capaci di intendere e di volere, perché mai
devono essere infantilizzati proprio quando si tratta della salute dei loro
figli? Perché non possono scegliere loro? Almeno questo sarebbe un
riconoscimento che non pensate che si sia tutti dei perfetti imbecilli (e
ammetto che, dopo aver letto della domanda dei genitori di trattenere a scuola
i loro pargoli anche d’estate, qualche dubbio è sorto anche a me ma poi,
vedendo che la ministra, come i suoi augusti predecessori, non vedeva l’ora di
blindare per un altro po’ le nuove generazioni nell’eden delle loro scuole, ho
dovuto ahimé ricredermi: gli – omissis – stanno da entrambe le parti).
(omissis)
(omissis)
Da un lato
tuttavia è bello che cadano le maschere, che finalmente si arrivi al sodo.
Tutta quella retorica davvero obbrobriosa, fatta di parole ormai inservibili,
come libertà, diritti, democrazia,
tutela della persona, rispetto per le diversità, ecc. ecc., in fondo abbiamo
sempre saputo che erano, da chi detiene il potere (non da chi ha lottato e
magari è morto per esse), usate come carta igienica o pillole contro l’alitosi.
E d’altra
parte.
Noi,
rubricati come adulti, non abbiamo neppure noi il diritto di curarci come
vogliamo, di morire come vogliamo, di stare insieme come vogliamo pienamente
tutelati nei nostri diritti di soggetti, figuriamoci se i “minori” – i cuccioli
che ci ostiniamo a mettere al mondo sperando che godano di una vita migliore
della nostra della quale però ci preoccupiamo solo quando qualcuno se ne vuole
occupare davvero per il loro bene, non quando sono messi nelle mani di
istituzioni totali e dei loro custodi caotici e disorientati -, quei piccolini
tanto adorati e posti sopra un piedistallo prima di infilarli nel tunnel senza
uscita di una vita espropriata, alienata e infine sfruttata senza alcuna
remora, potrebbero forse davvero essere titolari di diritti personali?
Consoliamoci:
almeno per sei mesi vengono tenuti in palmo di mano. Dopo, devono evidentemente
espiare il peccato originale. Immagino sia per quello che vengono messi così
presto in prigione. Qualcuna anche carina, coi giocattoli, i sorrisi e Patch
Adams. Ma è per poco. Dopo arriva LA SQUALA.
Tocca
imboccare la via del sacrificio, perché si è peccato, si è molto peccato,
figuriamoci, si è avuta l’impudenza di venire al mondo!
Stop!
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