Stati uniti. Minacce di morte in aumento per la
deputata dem dopo i tweet del presidente e una prima pagina del «New York
Post». Anche la «terrorista interna» Ocasio-Cortez nel mirino
La congresswoman di origine somala Ilha Omar a Washington - Marina Catucci
Ilhan Omar, deputata di sinistra, musulmana di origine somala, ha
denunciato un aumento delle minacce di morte da quando Donald Trump ha postato
un video su Twitter con immagini degli attentati del 9/11 montati con stralci
di un discorso dove Omar ha detto che il Consiglio sulle relazioni
islamo-americane «è stato fondato dopo l’11 settembre perché hanno riconosciuto
che alcune persone hanno fatto qualcosa e che tutti noi abbiamo iniziato ad
accedere alle libertà civili», accusandola cosí di minimizzare gli attacchi
terroristici.
OMAR, CHE RICEVE MINACCE di morte sin dalla campagna
elettorale per le elezioni di midterm, ha accusato Trump di incoraggiare la
violenza della destra estrema e, su Twitter, ha ringraziato la speaker della
Camera, Nancy Pelosi, per aver dato maggior protezione a lei, alla sua famiglia
e ai suoi collaboratori, da parte di polizia e Fbi. Ciò che si teme sono
attacchi da parte di attivisti di estrema destra, o di gruppi islamofobi fedeli
a Trump e che da tempo l’hanno giurata alla deputata musulmana, o il gesto di
uno squilibrato armato.
I primi a dare solidarietà a Omar sono stati Bernie Sanders ed Elizabeth
Warren, poi a uno a uno tutti i rappresentanti dei democratici, la Women’s
March e le organizzazioni che si oppongono a questo regime politico razzista.
Il giorno seguente il tweet di Trump il New York Post, unico
giornale ad aver dato l’endorsement al tycoon, ha pubblicato in prima pagina
una fotografia delle Twin Towers in fiamme e il titolo: «Ecco il tuo
“qualcosa”. 2.977 morti per terrorismo», provocando reazioni su i social e nei
gruppi WhatsApp per gli yemeniti americani a New York, preoccupati che la
copertina del giornale incitasse alla violenza anti-musulmana.
SABATO MATTINA, i più importanti proprietari di alimentari tradizionalmente gestiti da
yemeniti newyorkesi hanno smesso di vendere il giornale, e i tassisti yemeniti
hanno distribuito volantini per spiegare le ragioni del boicottaggio agli altri
negozi. Domenica, la Yemeni American Merchant Association ha annunciato il
boicottaggio formale durante una conferenza stampa fuori dell’edificio della
News Corporation a Midtown Manhattan, che ospita il New York Post.
TRUMP, INCURANTE delle polemiche, è tornato ad attaccare Omar, e lo ha
fatto nuovamente con un tweet in cui definisce la deputata «antisemita», «fuori
controllo» e animata da uno spirito di «odio irriconoscente verso gli Usa», ha
poi attaccato Nancy Pelosi rea di proteggere l’incolumità di Omar.
La mossa di Trump non ha entusiasmato il Partito repubblicano, indignato
più che altro per la strumentalizzazione del 9/11, mentre Omar ha scritto su i
social: «Non mi sono candidata per rimanere in silenzio e nessuno per quanto
corrotto, incapace o vizioso che sia potrà mai minacciare l’amore che ho per
l’America. Resto qui, inamovibile, e continuerò a lottare per pari opportunità,
diritti e felicità per tutti gli americani». Omar sta vivendo gli attacchi
peggiori, ma minacce di morte sono arrivate anche ad Alexandria Ocasio-Cortez,
uno dei target preferiti dei repubblicani, definita «un terrorista interno».
«OGNI VOLTA che questa retorica dei conservatori si manifesta – ha detto
Ocasio-Cortez – abbiamo un picco di minacce di morte da riferire alla polizia
del Congresso. Diverse persone sono già state arrestate per aver cercato di
fare del del male a me o a Ilhan».
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