Tu pensi di avere un’idea sul caso Assange,
criminale manipolato o paladino della libertà? Ma una sola cosa è certa:
Assange è la vittima sacrificale di una guerra combattuta sul terreno
dell’informazione. Informazione quella che ha liberato e l’informazione che ha
provveduto ad assassinare il suo personaggio. Mai come in questo caso è
evidente come l’informazione nella società attuale contrasta con il
fondamentale diritto dei cittadini a conoscere. Informazione è spesso maliziosa
propaganda che contrasta con il valore irrinunciabile dello stato di diritto.
Assange è in catene per i suoi crimini o per la sua minaccia ad una società del
controllo e della propaganda che si sta sgretolando? La polizia che lo
trascinava fuori in catene l’abbiamo vista, vedremo anche un giudice degno di
questo nome? Assange andava premiato per aver aiutato tanti ad uscire da
Matrix: ora le piovre sono arrivate. E sono arrivate quando il silenzio
dell’informazione è diventato completo e complice. Come Partito Pirata
esprimiamo il nostro più forte dissenso per il comportamento degli stati che
stanno oggi aggredendo Assange.
Non
si è voluto, pur chiaramente avendo ogni risorsa per farlo, far conoscere con
onestà e completezza ai cittadini gli aspetti – anche critici – di un operato
nascondendolo dietro una vergognosa Ragion di Stato.
Questo
ci fortifica nella nostra battaglia per la difesa dei diritti umani negati ad
Assange, perché sono diritti negati a ciascuno di noi.
Questo,
infine, ci spinge con maggiore forza ad affermare i nuovi diritti umani della
Società della Conoscenza. Diritti che diventano, ogni giorno, sempre più
imprescindibili.
Nessuna conoscenza, nessun diritto, nessuna protezione.
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