cosi` Cameron, il conservatore, governerà il Regno Unito col 36% dei voti.
be’, qualcuno deve pur
governare, no?
ma il risultato impone di
spiegare perché questo sarà pienamente democratico li`, mentre non sarà affatto democratico in Italia se Renzi governerà con una percentuale di
consenso simile.
mi dispiace soltanto che
occorre riflettere tre minuti per capirlo, mentre sarebbe tanto piu` bello
qualche slogan isterico al posto di un breve ragionamento.
* * *
il problema sta tutto nel
sistema col quale si arriva al risultato.
nel Regno Unito è uninominale:
ogni partito propone un solo candidato in ogni circoscrizione elettorale e uno
solo viene eletto, quello che riporta più voti.
gli elettori possono scegliere
il candidato.
la maggioranza dei
rappresentanti in parlamento non è garantita a priori a nessuno.
in questo caso, ad esempio,
pare che Cameron dovrà fare comunque una colalizione con i pochi
liberal-democratici sopravvissuti a questo metodo elettorale.
* * *
col metodo elettorale di Renzi,
invece in ogni circoscrizione elettorale si presentano piu` candidati.
1. gli elettori possono
scegliere il candidato solo dal secondo in poi: il primo candidato e` scelto
dai partiti che lo mettono al primo posto nella lista e al massimo gli elettori
potranno scegliere dal secondo in poi, se il partito ne avra` piu` d’uno.
2. un partito, purche` risulti
primo alle prime votazioni o al ballottaggio govenera` sempre e comunque da
solo, per esempio nel ballottaggio e anche se avesse solo il 10% dei voti alle
prime votazioni, purche` sia risultato il secondo per numero di voti nella
prima fase.
* * *
messa a posto in questo modo la
coscienza e dette quelle che mi paiono le buone ragioni per ribadire senza
incoerenze il no all’Italicum, alcune considerazioni piu precise sulle elezioni inglesi.
1. chi governa, se non ha fatto
chiari sfracelli, viene confermato sempre, come dimostra in questo caso anche Cameron; vi e` una quota stabile
dell’elettorato fra il 35 e il 40% dei voti che in ogni paese vota per il
governo.
i cambi di governo si hanno
soltanto in momenti di crisi sociale.
basta non scontentare questo
gruppo dei filo-governativi ad oltranza ed impedire che gli scontenti si
coalizzino, per governare.
2. nel Regno Unito gli euroscettici hanno preso
circa il 12% dei voti, ma saranno presenti nel parlamento solo con un paio di
portavoce.
però si conferma che la
maggioranza degli inglesi e` contraria all’Unione Europea.
sarebbe il caso di prenderne
atto e di prevedere l’uscita del Regno Unito dall’Unione
Euopea: sopravviviamo senza Svizzera, possiamo sopravvivere anche senza
Inghilterra e l’Unione Europea avrebbe soltanto da guadagnarci perchè sarebbe più compatta e
omogenea.
3. ho scritto Inghilterra e non
Regno Unito non a caso.
il partito degli
indipendentisti scozzesi riporta in queste elezioni un vero trionfo locale ed è il primoo partito in quasi tutte le circoscrizioni elettorali di questo
stato della Scozia.
questo ripropone
necessariamente il problema dell’indipendenza della Scozia che il recente
referendum sembrava avere accantonato con la bocciatura della proposta.
la Scozia è tra l’altro
europeista.
l’ingresso nell’Unione Europea di una Scozia indipendente e
l’uscita dell’Inghilterra, che resterebbe ai margini, come la Svizzera, in
quanto paese sede della City e condizionato dalle esigenze
del mondo della finanza, sarebbe la migliore delle soluzioni possibili per il
destino dell’Europa.
invece purtroppo dobbiamo
pensare che continuerà a farne parte come portavoce conservatore della finanza
internazionale.
la gara sarà tutta fra Cameron, Renzi e la Merkel su chi la rappresenta meglio.
da qui
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