Afghanistan, ritirata con l’inganno, via i
soldati, arrivano i mercenari
«Stiamo arrivando», ‘we are coming’, l’annuncio pubblicato sulla rivista di armi americana ‘Recoil’ e firmato «Blackwater», svela Gian Micalessin, che ha la memoria buona e sa collegare i fatti. L’annuncio della operatività del piano di Erik Prince, «il discusso “principe nero” fondatore di Blackwater, la controversa compagnia di mercenari già protagonista della guerra in Iraq», come viene definito. «Con me spendereste meno di un quarto dei 45 miliardi di dollari sprecati ogni anno senza riuscir a vincere la guerra in Afghanistan. E non vedreste più i soldati americani tornare nei sacchi plastica», aveva proposto all’inizio della presidenza Trump, e ora, affare fatto!
«Stiamo arrivando», ‘we are coming’, l’annuncio pubblicato sulla rivista di armi americana ‘Recoil’ e firmato «Blackwater», svela Gian Micalessin, che ha la memoria buona e sa collegare i fatti. L’annuncio della operatività del piano di Erik Prince, «il discusso “principe nero” fondatore di Blackwater, la controversa compagnia di mercenari già protagonista della guerra in Iraq», come viene definito. «Con me spendereste meno di un quarto dei 45 miliardi di dollari sprecati ogni anno senza riuscir a vincere la guerra in Afghanistan. E non vedreste più i soldati americani tornare nei sacchi plastica», aveva proposto all’inizio della presidenza Trump, e ora, affare fatto!
Guerra in subappalto
Conflitto afghano in un subappalto
affidato a soli 5500 mercenari appoggiati da 90 aerei privati e squadre di
elicotteri. «Un piccolo esercito privato dal prezzo contenuto, capace di
evitare sia l’imbarazzo dei caduti, sia i costi sociali di feriti e reduci». Il
piano, intitolato “Economia strategica di forza” e riportato anche da
Remocontro, e il trilione di dollari spesi nei 17 anni di conflitto afghano,
oltre ai 4 mila soldati Usa uccisi (e i nostri 53 italiani). «Quando è in gioco
la credibilità della nazione la privatizzazione non è un’idea molto saggia»,
aveva provato a spiegare il Segretario alla Difesa, generale Mattis, prima di
essere costretto a sbattere la porta.
Vecchia Blackwaters
Ora la svolta possibile, anzi, annunciata
da una ‘promozione commerciale’. Un ritorno ai mercenari di Blackwaters che,
tra il 1997 e il 2010, erano già stati usati da Cia e Dipartimenti di Stato,
due miliardi di dollari. Problemi comunque, anche per quella faccia tosta di
Trump. Il nome di Prince resta associato alla strage di Nisour Square, la
piazza di Baghdad dove, nel settembre 2007, i gli uomini di Blackwaters
massacrarono 17 civili innocenti. Da quello scandalo, chiusura e
trasformazione, ma col trucco da teatro, ci ricorda Micalessin. Il mercenario
americano mette su un esercito privato di 800 veterani sudamericani per il
principe ereditario di Abu Dhabi impiegati anche nello Yemen.
Frontier Services Group
Ancora ‘Bio’ dell’orrore (e dei bastardi):
«Grazie ai soldi incassati con Blackwaters [Prince NdR], ha anche fondato il
“Frontier Services Group” una compagnia partecipata dalle finanziarie del
governo cinese con cui assicura logistica, trasporti e sicurezza alle compagnie
di Pechino impegnate in Africa e lungo la “Nuova Via della Seta”». Nel
frattempo Prince, famoso per aver contribuito con 250mila dollari all’elezione
di Donald Trump, non ha mai allentato i legami con Washington. Fratello
dell’attuale segretaria all’educazione Betsy De Vos e amico dell’ex-consigliere
presidenziale Steve Bannon, altro fior di democratico sostenitore di una nuova
“Compagnia delle Indie” da impero britannico.
Neo Compagnia delle
Indie
«Dalle Indie all’Afghanistan, con un
“viceré” responsabile di tutte le operazioni e sottoposto soltanto all’autorità
della Casa Bianca», scrive Macalessin. Tra battuta e conti in tasca, i 15mila
soldati americani, i 5mila militari della Nato (900 italiani) e gli oltre
30mila contractor privati che già ci sono, «verrebbero sostituiti da 5500 ex
veterani delle forze speciali appoggiati da una forza aerea assai meno costosa
di quella dispiegata da Stati Uniti e Nato». 5mila 500 mercenari appoggiati da
appena 90 aerei a vincere dove non sono riusciti i 140mila militari di Usa e
Nato? Il segreto starebbe nell’addestramento e utilizzo dei 91 battaglioni
dell’esercito nazionale afghano. Tutti coglioni prima?
Al peggio non c’è
mai fine
Fantasie d’azzardo. Finanziare la guerra
ai talebani sfruttando i giacimenti di litio, uranio e fosforo, del valore
stimato di un trilione di dollari, presenti nella provincia afghana di Helmand.
Ed ecco la “Frontier Services Group” di Prince che «Potrebbe provvedere
appoggio logistico alle compagnie impegnate nell’estrazione». Neo Compagnia
delle Indie’ ma ora a partecipazione cinese. Chi gli da del matto e chi si
fida. Tra questi ultimi (e pochi), il generale Scott Mille, da settembre a
guidare il contingente Nato e le forze americane in Afghanistan. Nel frattempo
Prince si starebbe ricomprando la vecchia Blackwaters venduta nel 2014 al
gruppo americano Constellis e ribattezzata Academi.
SE NON CI CREDETE
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