AGGIORNAMENTO 8/3 h. 16.45: Dopo la mia segnalazione
“la Stampa” ha ritenuto di cancellare il blocco di testo sul DNA degli africani
qui riprodotto. È importante il riconoscimento dell’impresentabilità, ma non
sfugge che questo resterà per sempre nel giornale cartaceo ed è rimasto cinque
giorni online. Vedremo se e cosa risponderanno l’ODG del Piemonte e il
direttore Molinari.
All’attenzione del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Piemonte, Prof.
Alberto Sinigaglia,
Per conoscenza al direttore del quotidiano La Stampa, dott. Maurizio
Molinari,
Gentile presidente,
leggo con raccapriccio sul quotidiano La Stampa l’articolo del 3 marzo c.a.
a firma Claudio Laugeri, di cui al link, nel
quale viene attribuita alle persone di origine africana la propensione genetica
all’uso del coltello. Testualmente, l’uso del coltello farebbe (il condizionale
è mio) parte del DNA degli africani. In altre parti dell’articolo, che mi
astengo dal criticare su altri piani, l’aggressione e l’omicidio di Stefano Leo
a Torino vengono spiegati con l’istinto.
Va da sé che tutti noi ricordiamo come il piemontese Bartolomeo Vanzetti
sia stato giustiziato innocente sulla sedia elettrica nel 1927 sulla base di un
processo indiziario nel quale fu decisiva la “naturale propensione al crimine”.
Erano gli italiani quelli razzialmente inclini alla violenza, e molti Laugeri
statunitensi sostennero con pervicacia quella tesi nella stampa dell’epoca.
Sono passati invano quasi cent’anni. Riproporre razzializzazioni del crimine
che non la Genetica, ma la Storia dimostrano come infondate è criminale e
discriminatorio.
Non abuserò oltre del suo tempo. Non c’è codice etico che non
stigmatizzerebbe un articolo come quello di Laugeri. Da iscritto all’Ordine mi
aspetto che siano presi i più severi provvedimenti disciplinari da parte
dell’Ordine stesso e dal quotidiano La Stampa.
Distinti saluti
Prof. Gennaro Carotenuto
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