domenica 8 gennaio 2017

notizie da prima pagina, anzi no

sembra che quando i siriani (di Assad) e i russi sono entrati ad Aleppo, a metà dicembre del 2016, in almeno un covo siano stati catturati 14 agenti Nato, secondo alcuni anche di più.
non doveva essere così importante se non se n'è parlato, o no? - franz



Selon le site 21st Century Wire, au moins 14 officiers de la coalition américaine ont été capturés par les forces spéciales syriennes dans le bunker d’Alep-Est. 
Fares Shehabi, un éminent parlementaire syrien et président de la Chambre de commerce d’Alep, a publié les noms des officiers de la coalition sur sa page Facebook le 15 décembre :
Mutaz Kanoğlu – Turquie
David Scott Winer – États-Unis
David Shlomo Aram – Israël
Muhamad Tamimi – Qatar
Muhamad Ahmad Assabian – Saoudien
Abd-el-Menham Fahd al Harij – Saoudien
Islam Salam Ezzahran Al Hajlan – Saoudien
Ahmed Ben Naoufel Al Darij – Saoudien
Muhamad Hassan Al Sabihi – Saoudien
Hamad Fahad Al Dousri – Saoudien
Amjad Qassem Al Tiraoui – Jordanie
Qassem Saad Al Shamry – Saoudien
Ayman Qassem Al Thahalbi – Saoudien
Mohamed Ech-Chafihi El Idrissi – Marocain

anche veteranstoday lo conferma.


ecco le considerazioni di bortocal:

l’altroieri  l’ambasciatore di Siria alle Nazioni Unite nella riunione del Consiglio di Sicurezza sulla catastrofe di Aleppo ha dichiarato che 12 ufficiali dei servizi segreti di sei paesi diversi sono stati fermati assieme a terroristi jihadisti in un covo dove erano rimasti circondati dall’avanzata delle forze di Assad:
sei sauditi, uno del Qatar, un americano, un israeliano, un turco, un marocchino, un giordano.
inviati dai loro rispettivi paesi a coordinare le operazioni dei jihadisti.
. . .
semplice propaganda? 
non sono state esibite prove, però  sono stati fatti i loro nomi.
e della loro sala operativa da dove dirigevano la resistenza dei loro tagliagole e` stato dato l’indirizzo esatto:
lo scantinato di un edificio nel Suq al-Luz, in via Al-Sharad di Aleppo Est.
. . .
del resto non risulta che finora siano arrivate smentite.
non serve smentire le notizie, basta occultarle.
anche quando sono sconvolgenti, anzi soprattutto quando lo sono.
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finora si sapeva soltanto che Obama riforniva di armi i ribelli jihadisti  e ha stabilito sul terreno della Siria l’alleanza con la locale Al Khaida, in funzione anti-russa.
un ritorno alle origini, all’alleanza con Bin Laden nell’Afganistan degli anni Ottanta, che aveva permesso di distruggere l’URSS.
oggi ristabilita, dopo l’11 settembre e l’uccisione di Bin Laden (vera? oppure simulata?) sempre in funzione anti-russa.
non si sapeva che anche consiglieri militari americani erano presenti nel teatro delle operazioni.
ma ancora più interessante è prendere atto della complessa rete di alleanze non dichiarate che questa scoperta descrive.
. . .
secondo l’ambasciatore siriano il rallentamento all’ONU nei giorni scorsi della risoluzione per una tregua umanitaria ad Aleppo era un espediente per provare a far fuggire gli agenti.
tutto purtroppo concorre a far considerare attendibile questa notizia.
a fine settembre sia il Telegraph che il Los Angeles Times avevano parlato vagamente della parziale distruzione in un attacco missilistico russo di un centro di comando occidentale dietro le linee dei terroristi di Al Qaeda.
. . .
questa ultima scoperta, assieme all’accertata origine americana dei lugubri filmati delle esecuzioni degli islamisti sul teatro siriano e libico, disegna il quadro di una propaganda giunta a punti di mistificazione inauditi.
gli americani si sono serviti in questi anni degli islamisti per giustificare le loro varie guerre di aggressione nel mondo islamico contro regimi certamente impresentabili e inaccettabili dal punto di vista dei diritti umani, ma comunque espressione del potere degli stati sovrani.
è Obama il protagonista di questa stagione, indegnamente fornito di un premio Nobel per la pace preventivo, allo scopo di predisporre favorevolmente l’opinione pubblica mondiale alle sue guerre di aggressione che hanno destabilizzato il mondo.
la sua stagione, fortunosamente e fortunatamente tramontata, comincia ad assumere un lugubre aspetto vagamente hitleriano.
. . .
siamo nel tramonto impazzito dell’impero americano:
diventa difficile la ricerca della verità
quando la menzogna sistematica si da` il nome di democrazia, che nome deve darsi la ricerca della verità

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