«Attenzione allarme altissimo a Roma
per terrorismo ISIS. Parecchi posti di blocco da parte delle forze dell'ordine.
Mi hanno fermato e per essere sicuri che non fossi musulmano, m'hanno fatto
magnà due ciriole con la porchetta, tre pezzi de pizza bianca co la mortadella,
due birette, na grappa e un prosecco.
Sto a cercà er prossimo posto di
blocco.....»
Il testo prima riportato è stato diffuso
nei giorni scorsi sui social network. È stato scritto in un gruppo WatsApp
molto numeroso di laziali e subito si è diffuso in moltissimi ambiti.
È il segno che la propaganda terroristica
di cui sono pieni i nostri mass-media comincia a scricchiolare e a stufare.
Sempre più persone, anche non politicizzate, cominciano a capire che tutto ciò
che viene detto sul terrorismo nel nostro paese e in tutto il mondo cosiddetto
occidentale, ha solo lo scopo di coprire le responsabilità dei singoli governi,
in primis quello degli USA, nella guerra in corso dal 2001 con annesso
commercio delle armi e sostegno ai gruppi terroristici. Gli attentati in
occidente, che hanno tutti lo stesso copione molto ben recitato da militari
super-addestrati negli eserciti degli stessi governi occidentali, hanno lo
scopo di sostenere la guerra e la vendita di armamenti.
Una reazione simile a quella prima
riportata ci fu in Italia ai tempi del terrorismo interno, quello marcato BR.
Anche allora la nauseabonda propaganda che tendeva a far vedere terroristi
dappertutto cominciò a nauseare sempre più persone. I successivi processi a
carico dei terroristi dimostrarono come quei gruppi erano infiltrati da più
servizi segreti. Lo scopo era quello di ridurre all’impotenza il poderoso
movimento nato nel mondo negli anni ‘68-’69.
Oggi è ancora così ma sul piano
internazionale anziché nazionale. Il motivo di fondo è sempre lo stesso ed è
puramente economico. Uno dei modi per risolvere le crisi economiche è quello
della guerra. Si distrugge per poi ricostruire e per conquistare mercati e
fonti di materie prime, gas petrolio e minerali vari. E per le guerre servono
armamenti. E le industrie che le producono costituiscono oggi, e a partire
dalla Seconda Guerra mondiale, il più potente sistema industriale esistente. Le
risorse spese in armamenti e guerre sono immense. Basta un dato per capire di
cosa stiamo parlando. Dal 2006 al 2017, 12 anni, le missioni italiane
all’estero (Afghanistan, Libano, ecc.) ci sono costate circa 16 miliardi di
euro. Tutti soldi sottratti alle spese sociali, sanità, scuola, trasporti,
pensioni ecc. Tutta ricchezza che ha prodotto solo miseria morte e distruzione.
I dati sugli armamenti in Italia dicono
molto più di qualsiasi lungo discorso. Dati accuratamente nascosti dai
mass-media main-stream, e che i vari governi mistificano, ma che ora
cominceranno a venire fuori sistematicamente grazie al lavoro del MIL€X, (milex.org), che è l’Osservatorio sulle
spese militari italiane. E' una iniziativa promossa da Enrico Piovesana e
Francesco Vignarca con la collaborazione e la struttura operativa del Movimento
Nonviolento (nell'ambito delle attività della Rete Italiana
per il Disarmo).
Il “Primo rapporto annuale sulle spese
militari italiane 2017” è già disponibile sul sito del MIL€X. Invitiamo
tutti a scaricarlo e a diffonderlo e a spiegare ai cittadini quanta ricchezza
viene ogni giorno distrutta per le armi. Si perché costruire armi equivale a
usare banconote da 500euro per accendersi il sigaro, come raccontava Erich
Maria Remarque nel romazzo ‘L'obelisco nero'.
I dati forniti in sintesi dal rapporto
sono questi:
- Spese militari italiane 2017: 23,4 miliardi (64
milioni di euro al giorno): +0,7% rispetto al 2016, +2,3% rispetto alle
previsioni
- Ultimo decennio aumento spese militari del 21% e
rapporto spesa/PIL salito da 1,2% a 1,4% (non 1,1% dichiarato dalla
Difesa)
- Costo personale rimane voce di spesa più onerosa
per lenta applicazione Riforma Di Paola (più comandanti che comandati)
- Spese armamenti 2017 salgono a 5,6 miliardi (15
milioni al giorno) per aumento contributi MISE - Ministero
Sviluppo economico (86% degli incentivi alle imprese va a
comparto difesa) che rappresenta una piccola parte del sistema produttivo
italiano.
- Spese per ‘aerei blu’ 2017 aumentano del 50% per
incidenza costo nuovo A340 Presidenza del Consiglio (23,5 milioni nel
2017)
- Anteprima notizie su contratti firmati per altri
sette F-35, seconda portaerei “Trieste” e nuove fregate “Fremm 2”, nuovi
mezzi Esercito per favorire export.
La guerra è un affare per le industrie di
armamanenti e per le imprese a caccia di materie prime e mercati. MA È UNA
MOSTRUOSITÀ PER IL RESTO DELL’UMANITÀ.
Di questo dobbiamo prendere coscienza e
lavorare di conseguenza per buttare via la guerra dalla storia dell’umanità.
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