sabato 19 gennaio 2019

Bolsonaro riforma libri di testo: via accenni a Brasile multietnico - Gerry Freda




I partiti di sinistra hanno subito condannato la riforma dei libri di testo varata da Bolsonaro, in quanto, a loro avviso, mirante a instaurare in Brasile una “società patriarcale fondata sul suprematismo bianco”.
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha in questi giorni avviato una riforma nell’ambito dell’istruzione pubblica nazionale.
Egli ha infatti promosso l’adozione, da parte del ministero federale competente, di nuove “linee-guida sui libri scolastici”.
Tale provvedimento stabilisce che i testi utilizzati nelle strutture educative del Paese non debbano più “enfatizzare l’eterogeneità etnica e culturale del Brasile”. All’interno dei libri scolastici non dovranno infatti più comparire definizioni della nazione verde-oro quale “Paese multietnico”. Sulle pagine degli stessi dovranno inoltre campeggiare esclusivamente foto e immagini di “Brasiliani bianchi”.
Le linee-guida sottoscritte di recente dal ministro dell’Istruzione Ricardo Velez Rodriguez dispongono anche la sparizione dai libri di testo di ogni riferimento all’“ideologia gender” nonché delle foto di donne “intente a svolgere lavori di qualsiasi categoria”. Altri elementi proibiti all’interno del materiale didattico saranno quelli diretti a enfatizzare il diritto delle persone al “libero orientamento sessuale”. Il contenuto dei nuovi testi scolastici, infine, dovrà essere “totalmente privo di errori di battitura”.
Il ministro Velez Rodriguez ha presentato la riforma in questione come un “primo passo” della “battaglia” di Bolsonaro diretta a “liberare le strutture scolastiche del Paese dal giogo marxista”. Secondo il titolare dell’Istruzione, i precedenti governi brasiliani di sinistra avrebbero “inquinato le menti degli studenti” imponendo loro l’utilizzo di testi “impregnati di teorie abominevoli, miranti ad allontanare i giovani da valori quali la sacralità della famiglia tradizionale, l’importanza del sacrificarsi per la patria e la fede nell’eccezionalità della storia del Brasile”.
La battaglia del presidente verde-oro per riformare il sistema scolastico nazionale dopo oltre un decennio di socialismo ha subito suscitato la feroce reazione dei partiti e delle associazioni di sinistra. Ad esempio, Fernando Haddad, ministro dell’Istruzione durante la presidenza Lula, ha condannato la riforma dei libri di testo promossa dal leader nazionalista, in quanto, a suo avviso, intesa a instaurare in Brasile una “società patriarcale fondata sul suprematismo bianco”.



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