Un membro di rilievo dell’Ufficio
Politico di Hamas lunedì ha affermato che “il peggio deve ancora venire” per
quanto riguarda la Striscia di Gaza. Il commento di Musa Abu Marzuk ha seguito
l’annuncio dell’Autorità Palestinese (ANP) che ritirerà i suoi addetti alla
sicurezza dal Valico di Rafah, la sola via tra Gaza e il mondo esterno
attraverso l’Egitto. Ha twittato opinioni simili dopo che il ministro degli
Affari Civili dell’ANP Hussein Al-Sheikh ha promesso che sono in arrivo
ulteriori misure punitive per irrigidire lo stato di assedio ai Palestinesi nell’enclave
costiera.
La dichiarazione ha fatto seguito a un
incontro tra il presidente dell’ANP Mahmoud Abbas e il presidente egiziano
Abdel Fattah Al-Sisi avvenuto al Cairo. Abbas si trovava lì per partecipare
all’apertura di una moschea e di una chiesa nella nuova zona della capitale
amministrativa, ma non è chiaro cosa sia intercorso esattamente tra i due
uomini. Il membro del Comitato Centrale di Fatah, Dalal Salama, ha dichiarato
che il suo movimento terrà incontri con Abbas dopo il suo ritorno dal Cairo per
discutere di misure “più severe e precise” contro i palestinesi a Gaza.
La settimana scorsa, quando l’ANP ha
pagato i suoi dipendenti nel territorio assediato, migliaia di essi non hanno
ricevuto i loro stipendi. Più tardi è stato rivelato che erano membri di Fatah
fedeli all’ex leader, Mohammed Dahlan — un rivale politico di Abbas — oppure si
trattava di coloro che ancora disobbediscono all’editto di Abbas di rifiutarsi
di lavorare nella pubblica amministrazione sotto il governo guidato da Hamas.
Abbas diede l’ordine nel 2007 quando Hamas espulse Fatah dalla Striscia di Gaza,
mettendo fine a diciotto mesi di disordini che fecero seguito alla netta
vittoria del Movimento di Resistenza Islamica alle elezioni generali
del 2006. Il leader dell’ANP ha pagato i dipendenti pubblici per rimanere a
casa negli ultimi 12 anni al fine di usurpare il voto popolare.
Secondo il quotidiano Maariv,
Abbas probabilmente prenderà misure punitive supplementari contro il popolo
palestinese a Gaza nei suoi sforzi per segnare un punto a livello politico
contro Hamas. Il giornale ha riportato le scoperte degli agenti della sicurezza
israeliani che ritengono che misure punitive più severe contro Gaza possano
influenzare la situazione della sicurezza in Israele perché la resistenza
palestinese accusa lo stato di occupazione di essere dietro a tutte queste mosse
e risponderà attaccando obiettivi israeliani. Tutto ciò suggerisce che si
stia preparando qualcosa di molto spiacevole per Gaza.
Dalla Norvegia, il direttore del Global
Network for Rights and Development (GNRD – Rete globale per i diritti e lo
sviluppo), Lo’ay Deeb, ha riportato fonti informate che affermano che
“un’escalation senza precedenti contro Gaza arriverà presto”. Ha aggiunto che
un accordo firmato dai principali paesi arabi include l’annuncio che Gaza è
“territorio insorto”. Non sono stati solo gli stati arabi a sottoscrivere tale
accordo; anche Israele lo ha fatto.
Inoltre, il canale televisivo
israeliano Channel 20 ha appena riferito che le autorità di
occupazione hanno annunciato la sospensione degli aiuti finanziari da parte del
Qatar che vengono portati tramite Israele verso Gaza. Il canale ha dichiarato
che il governo israeliano ha dato la colpa di tale sospensione al fatto che un
missile sarebbe stato presumibilmente lanciato da Gaza ad Ashkelon durante la
notte. Il governo ha chiesto all’ambasciatore del Qatar in Palestina, Mohammad
Al-Emadi, di rinviare la sua visita a Gaza prevista per domenica, quando
avrebbe dovuto consegnare i fondi del Qatar per pagare gli impiegati del
governo nell’enclave. Anche l’Egitto ha aderito all’accordo. Quando l’ANP
e Fatah adottano misure contro Gaza o Hamas, l’Egitto solitamente chiede loro
di riflettere due volte sulle loro decisioni o di annullarle. Questa volta,
però, quando l’ANP ha annunciato il ritiro dei suoi ufficiali da Rafah,
l’Egitto ha dichiarato che avrebbe chiuso il confine da martedì; permetterà di
rientrare a Gaza solo ai palestinesi che si trovano all’estero e progettano di
tornare a casa.
L’ANP ha imposto ulteriori misure
punitive alla popolazione di Gaza; le autorità di occupazione israeliane hanno
vietato il trasferimento di somme consistenti di denaro sul territorio;
l’Egitto ha chiuso il Valico di Rafah e un’escalation israeliana sembra essere
all’orizzonte. Si sta preparando qualcosa di serio per la Striscia di Gaza e
sembra che Abu Marzuk abbia ragione: il peggio deve ancora venire. Se ciò
accadrà, la comunità internazionale continuerà a tacere, come ha fatto durante
le precedenti offensive militari israeliane, anche se le punizioni collettive
rappresentano una grave violazione del diritto internazionale? Il mondo ha la
possibilità di fare qualcosa ora; se i diritti umani e lo stato di diritto
significano qualcosa, la comunità internazionale deve opporsi alla continua
oppressione di oltre 2 milioni di persone imprigionate a Gaza prima che sia
troppo tardi.
(Traduzione per InfoPal di Giulia Zeppi
© Agenzia stampa Infopal
E’ permessa la riproduzione previa citazione della fonte “Agenzia stampa Infopal – www.infopal.it”)
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