Il Birmingham Civil Rights Institute dell’Alabama ha
revocato il premio “Fred Shuttlesworth” per i diritti umani alla filosofa,
docente universitaria e storica attivista dei diritti umani americana Angela
Davis. Il motivo dietro la decisione è il sostegno
che Davis manifesta per i diritti dei palestinesi sotto occupazione militare
israeliana. “Ho imparato ad oppormi con la stessa passione sia
all’antisemitismo e sia al razzismo. In questo contesto mi sono avvicinata alla
causa palestinese”, ha spiegato la docente 74 enne dicendosi molto stupita
dalla decisione presa alla commissione del premio. Davis ha denunciato chi vuole punirla per aver
chiesto che lo Stato di Israele smetta di opprimere i palestinesi. “L’attacco
nei miei confronti è un attacco contro lo spirito di indivisibilità della
giustizia”, ha protestato.
A spingere affinché il premio fosse revocato è stato
in particolare il “Centro per la conoscenza dell’Olocausto” di Birmingham
che ha espresso “preoccupazione e delusione” per il riconoscimento assegnato a
Davis. Ha quindi invitato il centro per i diritti umani a “riconsiderare la
decisione” in considerazione del “sostegno esplicito” offerto dalla docente
alla campagna Bds per il boicottaggio internazionale di Israele. Dopo questo
intervento il Birmingham Civil Rights
Institute ha comunicato che “in seguito a un esame più attento delle
dichiarazioni della signora Davis abbiamo concluso che non soddisfa tutti i
criteri su cui si basa il premio”.
Davis da parte sua ha annunciato che il mese prossimo andrà ugualmente a
Birmingham per prendere parte a “un evento alternativo”. Una coalizione locale di attivisti e
cittadini ha organizzato una iniziativa pubblica a sostegno della docente
centrata sul suo impegno per i diritti umani e il lavoro che svolge contro
l’ingiustizia in giro il mondo.
Angela Davis è un’attivista del movimento afroamericano ed è stata
militante del Partito Comunista degli Stati Uniti d’America fino al 1991. Nata a Birmingham in un quartiere
dominato da un profondo razzismo contro i neri, sin da adolescente si avvicina
al Partito comunista e alla lotta per i diritti degli afroamericani. Laureatasi
alla Brandeis University, in Massachusetts, si
trasferì in Francia e in Germania dove divenne allieva del grande filosofo ed
esponente della Scuola di Francoforte, Herbert Marcuse. Tornata
negli Usa, venne arresta e incarcerata per il suo
presunto collegamento con la rivolta del 7 agosto 1970 guidata da Jonathan
Jackson e dalle Pantere Nere che vide anche l’uccisione di un giudice. Davis
risulterà innocente e verrà assolta con formula piena. In carcere
la militante comunista scriverà alcune delle pagine più famose della
contestazione statunitense. La
sua liberazione fu sostenuta, fra gli altri da Jean-Paul Sartre.
Di recente Angela Davis ha insegnato nel dipartimento di storia
dell’Università della California a Santa Cruz, dove ha diretto il Women
Institute. Negli ultimi anni si è opposta all’orientamento islamista di una
parte del movimento afroamericano.
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