lunedì 7 luglio 2025

L’eterna risposta di Giorgia Meloni

un’intervista (immaginaria) al Presidente del Consiglio, che ringraziamo per la sintesi nelle risposte, a cura di Francesco Masala

Intervistatore – Presidente Meloni, ha letto che la Cassazione individua almeno 33 punti problematici. Tra i più gravi: l’estensione dell’impunità per gli agenti dei servizi segreti, anche quando promuovano gruppi eversivi o terroristici “a fini investigativi”. Un potere che scavalca ogni controllo democratico.

Poi c’è il reato di “terrorismo della parola”: punibile diventa anche il semplice possesso di “materiale propedeutico”, senza che sia chiarito cosa significhi. Una norma che sposta la soglia della punibilità prima dell’azione, prima dell’intenzione, prima del contesto.

Altre norme colpiscono chi manifesta. Le aggravanti per “luogo e contesto” – scioperare in stazione o in metropolitana può costare anni di carcere – non hanno nulla a che fare con la sicurezza, e tutto con il controllo sociale. Anche i nuovi reati di “rivolta carceraria” e “resistenza passiva” nei Cpr servono più a criminalizzare la disperazione che a tutelare l’ordine.

Particolarmente gravi, secondo i giudici, sono le norme che colpiscono le detenute madri, giustificate con la dottrina del “diritto penale d’autore”: punire non la condotta, ma l’identità. Sei povera, sei straniera, sei madre? Sei pericolosa.

Infine, le misure antimafia: si depotenziano le interdittive, si introduce la possibilità per il prefetto di sospenderle in nome del “sostentamento del nucleo familiare”. E si prevede il licenziamento in tronco per chi abbia parentele con mafiosi condannati: colpevolezza per legami di sangue, come nel codice penale borbonico…(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, i rilievi della Cassazione nel merito sono numerosissimi: il «rischio di colpire eccessivamente gruppi specifici, come minoranze etniche, migranti e rifugiati» con connesse «discriminazioni e violazioni di diritti umani»; la violazione dei principi costituzionali di materialità, determinatezza, offensività, uguaglianza, ragionevolezza e libertà di manifestazione del pensiero, per esempio nel caso di alcune aggravanti applicate solo se il reato viene commesso in un determinato luogo (stazioni o convogli), da una specifica categoria di persone (i detenuti) o in un contesto particolare (come le manifestazioni); la disparità di trattamento nei reati di resistenza o volenza a pubblico ufficiale a seconda che la persona offesa sia un agente di pubblica sicurezza o un altro pubblico ufficiale; la violazione del principio di proporzionalità nella previsione come delitto di comportamenti di resistenza passiva in carcere; la mancanza di qualsivoglia «plausibile ratio politico-criminale» nella autorizzazione agli operatori di polizia ad usare armi diverse da quelle d’ordinanza senza licenza; l’irrazionalità dell’estensione dello scudo penale agli agenti dei servizi che creano o dirigono gruppi eversivi o terroristici; la violazione delle norme europee sulla libera circolazione delle merci insita nel divieto alla commercializzazione della cannabis «non essendovi evidenze scientifiche che provino che le infiorescenze di canapa e i derivati di varietà di canapa con un contenuto di Thc inferiore allo 0,3% siano una minaccia per la sicurezza e la salute pubblica» e molto altro ancora. (da qui)

Presidente Meloni; Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, dice il prof. Orsini: “Meloni e Tajani fanno vergognare gli italiani con il loro sostegno al genocidio” (da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, mentre continua l’offensiva di Tel Aviv nella Striscia di Gaza, crolla il sostegno per Israele nell’opinione pubblica dell’Europa occidentale, raggiungendo il livello più basso mai registrato. È quanto emerge da un sondaggio di YouGov condotto in sei Stati europei (Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Germania e Danimarca), secondo il quale meno di un quinto degli intervistati nei sei Paesi ha un’opinione favorevole su Israele. Tra l’altro, i giudizi più negativi sono quelli dei cittadini italiani…(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, Retrocessa di un livello come Argentina, Costa Rica, Georgia, Mauritania, Niger e Panama. I diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani peggiorano, secondo l’Indice dei diritti globali della Confederazione sindacale internazionale. Un “allarme chiaro e preoccupante”, avvisa la Cgil che rilancia il report pubblicato nelle scorse ore e che verrà presentato il 10 giugno a Ginevra durante la Conferenza internazionale del lavoro all’Oil. Per il sindacato, quello dell’Italia è un “caso emblematico di deriva autoritaria” e un “risultato diretto delle politiche neoliberiste e autoritarie” del governo Meloni che ha “ha intrapreso un percorso di sistematica repressione delle libertà sindacali e dei diritti collettivi”…(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, oltre 2.000 ricercatrici e professori dell’università hanno firmato in pochi giorni il documento intitolato La ricerca è lavoro: i rapporti di lavoro nella ricerca abbiano diritti e tutele. Il documento prende le distanze dall’emendamento Occhiuto-Galliani-Cattaneo per ribadire appunto che “la ricerca è un lavoro e quindi  qualunque rapporto di lavoro per ricercatrici e ricercatori a termine o a progetto non può che essere inquadrato in un normale rapporto di lavoro a tempo determinato, con tutte le relative tutele (maternità, malattia, ferie, contributi previdenziali adeguati, ecc.)”…(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, …Come spiega a Pressenza il giornalista Antony Loewenstein, autore del libro Laboratorio Palestina: “sfruttando il marchio Idf (Israel Defence Force, esercito israeliano), le aziende di sicurezza israeliane dominano a livello globale dopo aver testato metodi di sorveglianza e spionaggio in Palestina. L’Italia, come innumerevoli altri Paesi, è da tempo interessata all’acquisto di armi e strumenti di sorveglianza ritenuti efficaci contro i nemici percepiti. È anche un modo solido per mostrare solidarietà con lo Stato ebraico, un baluardo del colonialismo occidentale nel cuore del Medio Oriente”.(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, Rahma Nur, da insegnante che lavora sul campo, ha ricordato che dobbiamo “prestare attenzione al fatto che certi ragazzi e ragazze hanno un profondo senso di vergogna e inadeguatezza, perché non sono realmente ‘visti’, ma ritenuti alunni che non possono fare più del minimo che si chiede loro. Se non prendiamo consapevolezza di tutto questo, come possiamo aiutare i nostri studenti a sentirsi al sicuro in classe, sentirsi soprattutto in diritto di imparare in modo egualitario? Non sorprendiamoci se poi loro si ‘autosegregano’ perché cercano semplicemente un posto sicuro in cui poter esprimere se stessi, la loro diversità, senza essere giudicati, e l’autosegregazione diventa un semplice ‘meccanismo di difesa per proteggersi dall’essere umiliati’”.

La percentuale di dispersione scolastica delle ragazze e ragazzi con background migratorio è ancora doppia rispetto a quella dei loro compagni. Ecco allora che ragionare sulla cittadinanza come insieme di diritti e sulla necessità di riformare le leggi che ne regolano l’accesso coinvolge questioni educative e culturali di grande rilievo a cui non ci possiamo sottrarre. (da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, Hanno suscitato abbastanza scalpore le “Nuove Indicazioni 2025” per la revisione dell’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione – vale a dire elementari e medie -. L’Opposizione Studentesca di Alternativa (OSA) aveva già pre-denunciato la natura dei lavori che stava portando avanti la Commissione tecnica indicata dal ministro Valditara.

Per il problema di comprendere quale scuola (classista e infestata dagli interessi privati) per quale società (in crisi e indirizzata sul crinale della guerra) rimando perciò agli approfondimenti fatti da chi la scuola la vive. Qui mi voglio soffermare solo sul messaggio che emerge da una delle selezioni del documento appena pubblicato: quella sulla Storia.

In quanto storico, non posso fare finta di niente di fronte alle aberrazioni scritte in quelle pagine…(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, non solo fino al 7 ottobre 2023 e non solo componenti e armamenti non utilizzati nella guerra a Gaza, come aveva dichiarato il governo Meloni con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e quello degli Esteri, Antonio Tajani. L’Italia ha continuato finora e continua tuttora a esportare verso Tel Aviv sistemi d’arma e tecnologie militari tra cui droniradar e componenti per uso bellico. Anche nei primi mesi del 2025. Tra gennaio e febbraio di quest’anno, infatti, sotto la categoria generica di “armi, munizioni e loro parti e accessori” dall’Italia sono partite armi dirette a Israele per oltre 128mila euro, di cui solo 47.249 rilevati dall’Istat.

Il report sulle esportazioni italiane a Tel Aviv – A dirlo è un’analisi delle esportazioni italiane costruita incrociando i dati del Sipri, dell’Istat e della Relazione del governo sull’export di armamenti, elaborata dall’Istituto Iriad di Archivio Disarmo. Incrociando i dati, il documento mette in fila non solo le autorizzazioni all’esportazione di grandi sistemi d’arma a Israele tra il 2019 e il 2023 per 26,7 milioni di dollari (23,4 milioni di euro) – nel dettaglio si tratta di 12 elicotteri AW 119 Koala della Leonardo Spa e 4 cannoni navali da 76mm Super Rapid, prodotti rispettivamente a Vergiate (Va) e La Spezia, a cui si aggiunge una cooperazione stabile nel programma degli aerei F-35, con componentistica prodotta in Italia e destinata ai velivoli israeliani – ma evidenzia anche le esportazioni più recenti, che “mostrano una cooperazione ancora più strutturata tra Italia e Israele”, si legge nel report…(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”: quante volte abbiamo citato il primo comma dell’art. 33 della Costituzione, nella consapevolezza che in queste parole è racchiuso il fondamento stesso della libertà della cultura nell’ordinamento repubblicano? Ebbene, nelle ultime settimane in Piemonte la libertà di manifestazione del pensiero e la libertà d’insegnamento sono state sottoposte a uno specifico attacco, autoritario e aggressivo, da parte di esponenti di Fratelli d’Italia facenti parte del Consiglio e della Giunta regionali.

Oggetto dell’attacco: l’Istituto di Istruzione Superiore “Aldo Moro” di Rivarolo Canavese. In questa scuola il Dipartimento di Storia e Filosofia, che rappresenta un’articolazione permanente del Collegio dei docenti, aveva organizzato, per l’11 marzo, una conferenza di Eric Gobetti con l’obiettivo approfondire la tematica delle foibe coinvolgendo uno storico di sicura competenza. Tutto procedeva nei corretti e istituzionali binari dell’autonomia scolastica e gli studenti si stavano preparando a dialogare e a confrontarsi liberamente con lo studioso…(da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, qualche giorno fa Salvatore Cannavò faceva notare i suoi notevoli cambi di opinione su diversi temi, come sulla web tax:

Era gagliardamente all’opposizione quando intervenendo alla Camera, con lo stile da sfottò romanesco, rimproverava i deputati della sinistra colpevoli di ipotizzare una Web tax del 3%:
“La sinistra dice ‘prima gli italiani’ solo quando si tratta di far pagare le tasse. Non ci andiamo a pestare i piedi ai grandi colossi del Web: in quel caso nulla, zitti”.
Come le ha fatto notare Giuseppe Conte, allo scorso G7 è stato raggiunto un accordo per evitare che le più grandi aziende statunitensi debbano pagare più imposte societarie all’estero. “L’accordo formalizzato in sede G7 sulla global minimum tax è un compromesso onorevole”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Meglio del 3% tanto vituperato c’è quindi lo zero.
 (da qui)

Presidente Meloni: Me ne frego!

 

Intervistatore – Presidente Meloni, qualche giorno fa Tomaso Montanari scriveva che l’infiltrazione della polizia di Stato nei collettivi studenteschi ha ufficialmente lo scopo di prevenire eventuali derive violente o addirittura terroristiche, ma sostanzialmente serve invece a intimidire lo sviluppo della più autentica missione dell’università, cioè quella di costruire pensiero critico. Un grande liberale come Luigi Einaudi scriveva, nel 1910, che “Lo Stato stipendia i professori non perché gli siano fedeli politicamente, ma perché insegnino quella che essi, e soltanto essi, ritengono la verità … L’unica guarentigia del progresso scientifico sta nella assoluta libertà, anche nella libertà, nel campo del pensiero, della ribellione a tutti i principi universalmente accolti ed a tutte le istituzioni esistenti”. Se l’università funziona, se l’università è se stessa, allora i suoi studenti e le sue studentesse non possono che essere intellettualmente e politicamente ribelli (in modo del tutto nonviolento, sia ben chiaro): e lo Stato (e in mondo tutto speciale il suo governo, e ancor più la sua polizia) devono fare solo una cosa, tenersi più alla larga possibile da questo laboratorio di libertà. (da qui), vuole rispondere alle sue argomentazioni?

Presidente Meloni: Me ne frego!


https://www.labottegadelbarbieri.org/leterna-risposta-di-giorgia-meloni/

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