muore Hüseyin, nella casa che aveva appena iniziato ad abitare ad Istanbul, la moglie Emine, e i figli e le figlie Peri, Umit, Sevda e Hakan vanno in Turchia per il funerale.
il romanzo di Fatma Aydemir racconta la storia familiare in diversi capitoli dedicata a ciascun componente della famiglia.
e leggendo ci sono misteri non spiegati, finché non si arriva all'ultimo capitolo, quando Emine, incalzata da Sevda, è costretta a dire tutto quello che avrebbe dovuto dire molto prima, come in un thriller.
e poi c'è Ciwan, e ci sono i curdi.
un libro da non perdere, promesso.
buona (curdo-tedesca) lettura.
…L’evento
intorno a cui ruota la vicenda familiare raccontata da Fatma Aydemir è la
dipartita improvvisa di Hüseyin che, dopo una vita di duro lavoro in una
fabbrica tedesca, decide di tornare in Turchia e di acquistare – con i soldi
elargitigli dal governo tedesco attraverso una legge che, di fatto, incentiva
il ritorno degli immigrati turchi nel paese di origine – una casa in cui
passare gli anni della pensione. La moglie, che custodisce un terribile
segreto, un macigno sulla sua coscienza, una cortina di diffidenza sulla
relazione con il marito, torna in Turchia per le esequie. E altrettanto faranno
i quattro figli, seppur ciascuno a modo proprio e ciascuno con altri pesi sul
cuore. D’altro canto, la morte del pater familias è sempre
un evento cataclismatico se, con essa, una serie di quesiti annosi resta senza
risposta. La scomparsa del padre e il ritrovo dei suoi cari intorno al suo
feretro, è uno dei topos ineludibili della letteratura internazionale, ma Fatma
Aydemir lo affronta senza assecondare convenzioni narrative ritrite e, al tempo
stesso, senza scardinare la forma del racconto tradizionale e, dunque, senza
spiazzare inutilmente il lettore. Le storie dei quattro fratelli e della madre,
narrate in prima persona per trasmettere ai rispettivi pensieri una profondità
diversamente non raggiungibile, sono raccontate con estrema chiarezza, evitando
l’uso di fastidiose scappatoie moderniste…
…Se
durante la lettura, pur trovandoci davanti a una storia ben scritta e
incalzante, può capitare di chiedersi dove l’autrice ci stia conducendo, perché
insomma ci stia raccontando la storia di questa famiglia, nell’ultima parte
dedicata a Emine si chiarisce tutto e ogni tassello trova la sua collocazione.
Ecco che ogni parola letta in precedenza assume un senso e crolla qualsivoglia
certezza il lettore possa avere avuto, così come crolla la casa dei sogni di
Hüseyin in un finale bellissimo dove le parole taciute e rimaste sepolte in
fondo al cuore devastato di Emine trovano la strada della verità. E rivelandosi
la liberano dal peso degli errori.
…Ho letto una penna davvero
interessante, piuma e punta di diamante, che accarezza e che
graffia a sangue, che sa presentare in maniera coinvolgente e originale il
dramma di una famiglia che ha perso il padre, Hüseyin, a pochi giorni dalla
tanto sospirata pensione e che fa di questo evento luttuoso occasione per far
entrare il lettore nelle storie dei figli e della loro madre, Emine. Tutti
i nostri segreti è un romanzo che mette sotto i riflettori non solo il
contrasto, ormai universale direi, tra la generazione dei padri e
quella dei figli, tra tradizione e modernità, tra valori atavici e la necessità
di cambiare, ma anche la realtà difficile in cui versa la popolazione
curda, perseguitata in Turchia e disprezzata negli Stati dove emigra…
qui
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