sabato 4 agosto 2018

Cuore di pietra - Giovanni Gusai



Quanti modi conosci per dire pietra?
È importante. L’identità è una pietra.
È selce che graffia, incide e strappa.
È ossidiana elegante e preziosa, affilata, nera come la notte.
È trachite rosa da cui inventare templi.
È cote su cui si affilano i coltelli.
È l’arma del fromboliere, la vendetta contro il gigante.
È megalitica, struttura del nostro passato.
È marmo, che per poterlo prendere devi stuprare un paesaggio.
È granito dei muretti a secco.
È il granello finissimo, fratello di una moltitudine a ridosso del mare.
È il calcare da calcare per annusare il cielo.
È la struttura attorno al buio delle grotte.
È lo schifo faccia a vista delle case in costa.
È il fondo delle strade.
È la leggerezza che se la sai lanciare saltella sul pelo dell’acqua.
È una condanna e un peso, un’eredità muta e indecifrabile.
È tutto e niente, fondamenta e copertura.
È la scelta che fai prima di raccoglierla, che dà il nome alla tua pietra.

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